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l’acquisto del castello PDF Stampa E-mail
Scritto da mauro d'aprile   

E’ bastato l’avvento del ritorno dell’Ing. Paola Di Stio a Responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune che, affiancando la professionalità della Responsabile Finanziaria e dello stesso Segretario Comunale (che non conosco ma mi dicono essere Bravo) a portare a compimento l’annoso problema dell’acquisto del Castello.

Sebbene ci sia immediatamente da sottolineare che questa fase amministrativa vede il sostanziale cambiamento di indirizzo nelle disposizioni legislative preposte alla materia, che di fatto ne ha notevolmente facilitato l’operazione, c’è da riconoscere ai Soggetti indicati la loro perspicacia nell’averne saputo Coordinare gli Atti.

Si che il semplice compito di reperire un vecchio Mutuo Concesso all’Ente da parte di Cassa Depositi e Prestiti con capienza sufficiente alla copertura di quanto imponeva la scadenza della Procedura concorsuale di vendita presso il Tribunale di Paola avente ad oggetto i diritti pari a 2/3 della proprietà piena del Castello, è bastato per poter imbastire la relativa Delibera di Giunta n° 19 dell’11/06/2020 con all’oggetto: Mutuo Posizione 4493198/00- Richiesta di Devoluzione- Acquisto Castello Angioino Aragonese.

Al netto di alcuni rilievi marginali, che in seguito farò, c’è da dire che la Proposta questa volta rischia di trovare il parere favorevole della Cassa DP, in quanto la “devoluzione” va nella direzione di quanto stabilito Con l’art. 57, comma 2, lettera f) del Decreto Legge 26 ottobre 2019 n. 124, convertito con modificazioni dalla legge 19 dicembre 2019.

Dal 1 gennaio 2020, infatti, nel rispetto dell’art. 57 al fine di acquistare un bene immobile, i comuni, le regioni e gli enti territoriali in generale non dovranno più ricevere una previa legittimazione soddisfacendo i requisiti della prova documentale e della congruità del prezzo, previa pubblicità sul sito internet dell’ente acquirente. E questo tutto in capo al Segretario del Comune.

L’avvento della Legge 19 Dicembre 2019, a differenza di quanto veniva impedito al Comune di Belvedere Marittimo per l’acquisto o esproprio del Castello sino ad oggi, comporta la Novità da salutare felicemente. (12.06.2020)

II parte

A decorrere dal mese di Gennaio 2020, dunque, con Legge 19 Dicembre 2019, per le regioni, le province, gli enti locali, e quindi anche per il Comune di Belvedere cessano le disposizioni in materia di contenimento e di riduzione della spesa e di obblighi formativi anche per quanto attiene al citato art.57 comma 2 lett f, che di fatto cancella quanto in precedenza vigeva.

Nella fatti specie cessano le disposizioni della Legge 15 luglio 2011, n.111, che subordinava l’acquisto del Castello alla verifica del rispetto dei saldi strutturali di finanza pubblica da attuarsi con Decreto di natura non regolamentare da parte del Ministero dell’Economia e Finanza. Procedimento questo non idoneo per una Maggioranza a guida Granata con i ben noti saldi negativi di una decennale gestione fallimentare.

Il reperimento di 333.543,10 Euro, sufficienti per acquisire i 2/3 del Castello, viene offerto oggi al Segretario Comunale ed ai Tecnici del Comune, dalla giacenza di un Mutuo già concesso dalla Cassa Depositi e Prestiti, giusto provvedimento n.4493198/00 e relativo al completamento della Strada Parallela a Viale della Repubblica.

Opera questa in parte realizzata ed in via di completamento di importo pari 850.000 Euro e facente parte del Programma Pluriennale delle OO.PP 2006/2008 a Maggioranza Centro Sinistra con Sindaco D’Aprile.

Per questa circostanza porrò infine dei quesiti al Segretario Comunale.

Al momento mi preme sottolineare come l’Acquisto del Castello sarà cosa possibile grazie ad un “fondo residuo” destinato ad una Opera Stradale di grande importanza per il futuro della Marina di Belvedere, programmata e finanziata dal Sottoscritto, ma come al solito, lasciata in eredità, con molte altre, a Granata e Compagni, mai portata a compimento.

Eredità pesante la mia che con ben 22 Milioni di opere progettate, finanziate ed in parte iniziate, non poteva essere, nella sua interezza, onorata, portando a compimento le stesse, in appena 5 anni di Amministrazione; una eredità che, altresì, metteva smaccatamente in risalto, se ce ne fosse stato bisogno, quel connaturato “Letargo” delle Maggioranze Granatiane di 20 deleteri anni per la Nostra Comunità.

E se infine mi è consentito ancora esprimere lusinghiere valutazioni per l’operato dei Funzionari del Comune, nelle persone indicate, alle stesse sottolineo che anche questo parziale successo dell’Acquisto del Castello è ascrivibile a quelle disponibilità pecuniarie lasciate in eredità da una sana e robusta Amministrazione D’Aprile, dagli effetti ancora evidenti. (13.06.2020 )

III parte

Dunque con l’importo di un Mutuo di 333.543,10 Euro pos.N.4493198/00 acceso dall’Amministrazione di Centro Sinistra a guida D’Aprile nel 2006, Programma n.1 Progetto 12, si è potuto procedere all’Acquisto dei 2/3 del Castello Aragonese di Belvedere attraverso la Delibera di Giunta n° 19 dell’11/06/2020 recante ad oggetto: Mutuo-pos.N.4493198/00- Richiesta di Devoluzione- Acquisto Castello Angioino Aragonese.

Nel corpo della Delibera di Giunta non viene fatto un esplicito riferimento alla Rinuncia del Completamento dell’Opera cui il Mutuo era destinato (Completamento Strada Parallela Viale della Repubblica), ma viene solo evidenziato la disponibilità dello stesso nella sua capienza: Euro 333.543,10 Euro pos.N.4493198/00.

Con tale espediente si è evitato così di portare all’esame del Consiglio Comunale quanto meno la ratifica della Richiesta di Devoluzione derivante, in questo caso, dalla rettifica del Programma di Opere Pubbliche e quindi di competenza del medesimo. Si dice per “guadagnare tempo” viste le improrogabilità delle scadenze della Procedura concorsuale di vendita presso il Tribunale di Paola.

Improrogabilità, che in seguito, con tanto di superficialità dovuta evidentemente agli eccitati effetti trionfalistici, in Conferenza Stampa (Registrata) viene raccontata come un elastico che, a giorni alterni, una volta si concede gentilmente proroghe, una altra volta si taglia i tempi.

Con un atteggiamento di “mordi e fuggi”, che nei percorsi di Amministrazione della Cosa Pubblica ha sempre riservato brutte sorprese, involontariamente si è finito per ammettere, pubblicamente, che i soldi di Mauro D’Aprile sono ancora le uniche risorse attive, quale prova tangibile di un periodo di Buona Amministrazione, nello scenario più complessivo del disastro economico-amministrativo al quale è stato condotto il Comune di Belvedere dalle Amministrazioni Granata ed i cui, molti componenti, sono ancora qualitativamente riproposti in questa Amministrazione Attuale.

Sulle Circolari esplicative della Cassa Depositi e Prestiti per quanto attiene le Novazioni oggettive o le Devoluzioni di Mutui, viene precisato: “L'Ente mutuatario può richiedere che un mutuo già concesso per un’opera o parte di esso sia devoluto ad altra opera. La documentazione necessaria per questa operazione é la stessa idonea all'assunzione del mutuo con i necessari accorgimenti trattandosi di devoluzione.”

Con i “necessari accorgimenti” la Cassa precisa inoltre che se la Richiesta di Devoluzione è mirata all’Acquisto di un Immobile questo debba essere intero e non frazionato. Fattispecie ricorrente nel caso del Castello di Belvedere per le ben note vicende nei passaggi di proprietà con offerta ad Asta Pubblica dei semplici 2/3 e non della sua interezza. (14.06.2020)

IV parte

Sulla scorta delle indicazioni della Cassa Depositi e Prestiti in materia di Devoluzione, i Tecnici del Comune, con il necessario avallo del Segretario Generale, predispongono la semplice Delibera di Giunta della Richiesta Devoluzione Mutuo, per come sancito dalla Cassa DD.PP, quale Atto bastevole e sufficiente a supportare la natura della operazione, specificando tra l’altro, che trattasi di fondo destinato all’acquisto dei soli 2/3 dello immobile Castello col rimando ad una operazione “postuma” di acquisizione del restante 1/3 (necessario a raggiungere la obbligata unitarietà dello stesso). Un “virtuale sussidio” ancora affatto maturato, stando a quanto riportato in Delibera n.19 dell’11/06/ 2020, nella quale anzi viene precisato che la relativa copertura è da ottenersi attraverso partecipazioni a Bandi ancora da indirsi della Regione Calabria.

Operazione questa tesa a liquidare la porzione terza appartenente a privati.

Per questo ultimo ritaglio, nella Delibera di Giunta, viene detto al terzo punto delle Proposte:

3) di rimettere al Consiglio Comunale sulle modalità di acquisto della restante quota del bene in oggetto.

Mentre scrivo, apprendo anche, con la stessa gioia manifestata all’inizio dell’articolo, per l’avvenuto Acquisto del Castello, che la Cassa Depositi e Prestiti si sia già pronunciata favorevolmente a questa operazione. E questo lo apprendo da una strombata Conferenza Stampa dell’Amministrazione Comunale, con in pompa magna l’intera Giunta Regionale Calabrese di Centro Destra Salviniano.

Dalla lettura attenta di questi passaggi è facilmente intuibile una “connaturata difficoltà” di concepimento dell’Atto Deliberativo, predisposto per la Giunta, e nello specifico di una sua incompiuta corrispondenza a quanto dettato da Cassa DD.PP. E questo nella considerazione che, sebbene la Stessa richiami come sufficiente, per la Richiesta di Devoluzione Mutuo, un semplice Atto Deliberativo di Giunta, nelle apposite Circolari rese anche via Web e nella prassi ampiamente divulgata di esempi, sostanzia la natura delle richieste, che spesso sono suffragate da semplici Determine Dirigenziali, allorché trattasi di devoluzione di residui scaturenti da ribassi d’asta, prima che l’opera principale sia stata realizzata, o da Delibere di Giunta con Atti di Impulso del Consiglio Comunale quando trattasi di intero mutuo che non è più servito per realizzare l’opera per il quale era stato richiesto.

Nel ricordare che le richiamate circostanze di precedenti Delibere dei Consigli Comunali di Belvedere si riferiscono ad Atti di Impulso nella sola direzione della Volontà di Acquisizione del Castello e non già della esigenza della specifica Richiesta di Devoluzione, nasce spontanea quella domanda facilmente desumibile, annunciata all’inizio del mio articolo al Segretario Comunale, quale Primo Responsabile degli Atti:

1) Indipendentemente da Cassa Depositi e Prestiti non crede che la natura di questa Delibera, per tutte le circostanze che ad essa attengono, debba ricevere quanto meno l’impulso del Consiglio Comunale, al quale fra l’altro, viene rimessa la definizione della modalità di acquisto della restante quota del Bene in oggetto?

2) Per la natura dell’Atto in sé ed ai fini di prevenire eventuali involuzioni contabili soggette a controllo, non ritiene che l’indicazione a RUP (Responsabile Unico del Procedimento) venisse conservato alla sua Funzione, lasciando al contempo quello di Coordinatrice Tecnica alla Resp. del relativo Ufficio?  (15.06.2020)

Mauro D'Aprile

 

 

 

 

 

 

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