Unitamente a mia moglie sono residente nel Comune di Belvedere M.mo. Sono proprietario  di tre unità abitative e nonostante una certa accortezza verso gli obblighi fiscali nazionali e locali anche noi con il nuovo anno abbiamo ricevuto la notifica di avvisi di accertamento relativi al parziale pagamento di tasse.

In particolare gli Uffici finanziari del Comune ci contestano:

Relativamente alla prima abitazione la parziale evasione della TARI. In particolare mi viene contestato il pagamento per mq. 150 in presenza di una superfice di mq.329. Sta di fatto che i maggiori metri quadrati contestati sono parte del fabbricato non ultimato, privo di pavimenti, intonaci, impianti elettrici ed idrici, infissi e pertanto non essendo abitabile non suscettibile di produrre rifiuti e quindi non soggetto alla  imposta relativa ai rifiuti urbani.

Mi si contesta altresì il parziale pagamento della TARI relativamente a una seconda unità abitativa. Sta di fatto che l’immobile in oggetto è in locazione a una terza persona che provvede al pagamento della relativa imposta. La vicenda si manifesta in tutta la sua assurdità allorquando alla conduttrice viene richiesto, per una superfice   di mq. 80, il pagamento di  € 163,00 mentre ai proprietari viene richiesto la somma  di € 110,58 per una superfice  di mq. 123.

Infine viene contestato a mia moglie il mancato pagamento dell’IMU relativamente a un terzo immobile. Sta di fatto che il predetto immobile è di mia proprietà esclusiva, pervenutomi per donazione dei miei genitori. In presenza di una proprietà esclusiva pago l’imposta nella sua interezza e pertanto nulla è dovuto dal coniuge e comunque il mio pagamento del 100/100 esclude il pagamento da parte di mia moglie di un ulteriore 50/100.

Quest’ultimo problema è stato già affrontato con gli uffici nel 2018  per l’anno di imposta 2012  e risolto con l’annullamento in autotutela dell’ avviso di pagamento.  Ignari di quanto verificato e risolto lo scorso anno  gli uffici hanno ritenuto opportuno riproporre il problema negli stessi termini.

Predisponendo i relativi ricorsi mi è tornato in mente quanto affermato dal Sindaco in occasione di un incontro con i cittadini. In quell’occasione ebbe ad affermare che il dissesto era responsabilità dei cittadini che la mattina avrebbero dovuto guardarsi allo specchio e probabilmente recitare un mea culpa.

Personalmente ritengo di potermi guardare allo specchio con serenità e di non dover recitare alcuna preghiera. Ritengo altresì che la maggioranza dei cittadini sono perone oneste e contribuenti puntuali.

Certamente  ci saranno contribuenti morosi e/o evasori ma  fare di tutta l’erba un fascio e sempre disdicevole. Nello stesso tempo forse un momento di riflessione meritano gli amministratori. Non sono un populista e non attribuisco al Sindaco eletto da pochi mesi una qualche responsabilità in merito alla inefficienza degli uffici finanziari ma forse è il caso di rammentare quanto dall’attuale Sindaco affermato in campagna elettorale allorché ebbe a dire di rappresentare la naturale continuità con le pregresse amministrazioni. Ribadisco il Sindaco non deve guardarsi allo specchio la mattina e attribuirsi  responsabilità che non ha, ma parimenti va sottolineato che spetta agli amministratori predisporre un apparato efficiente capace di portare avanti una politica finanziaria sana priva di debiti fuori bilancio, di mancati introiti e soprattutto evitare di strizzate d’occhio ai furbetti di turno.  Non possono però ritenersi immuni da responsabilità  il cerchio magico di cui l’attuale Sindaco si è orgogliosamente circondato, lo stesso cerchio magico che ha condiviso con il Sindaco Granata decenni di sfasciume amministrativo.

Segue firma dell’autore - 29.02.2020