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Belvedere in Dissesto: Economico e non solo (I II e III parte) PDF Stampa E-mail
Scritto da mauro d'aprile   

Da più parti mi viene sollecitato di dare delle risposte ad alcuni rilievi, e per prima quelli di alcuni membri dell’Amministrazione Comunale attuale, che mi vorrebbero comunque coinvolto nelle responsabilità del Dissesto cui è andato incontro il Comune di Belvedere.

Queste responsabilità mi deriverebbero per aver guidato come Sindaco una Maggioranza di Centro Sinistra dal 2004 al 2009.

Preciso che per ragioni di compiutezza dell'argomento, e dalla lettura si intuisce, dividerò il mio intervento almeno in tre articoli.

In tutta sincerità credo che dopo aver ascoltato le Relazioni Verbali della Prof.ssa Pina Puntillo e del Prof. Walter Nocito, vi sia ben poco da precisare nel merito e ritengo anche, che se ci si ponesse col dovuto rispetto ad ascoltare quelle due relazioni, si eviterebbero inconsistenti interventi che mettono in luce più i limiti delle proprie conoscenze in materia, che contribuire a quel chiarimento che gli stessi si propongono di ottenere. Le due Relazioni, l’una declarata in presenza dell’attuale Sindaco Cascini in concomitanza di un incontro di questi con la Cittadinanza, l’altra, del Prof. Walter Nocito resa ad una Radio Locale e reperibile sul Web, concordano nella descrizione dell’evoluzione del quadro legislativo di Finanza Locale che si è avuto nel Paese a seguito dei Decreti Tremonti subito dopo la fine del mio mandato (2004-2009) ed anche la “diversità  strutturale” del Bilancio degli Enti Locali cui la stessa ha comportato.

Tale richiamo cronologico dell’inizio delle sofferenze dei Comuni, coincide con i richiami espressi nei pareri dalla Corte dei Conti sui Consuntivi 2011 e 2012 definiti gli anni di criticità del Comune di Belvedere e soprattutto della Delibera della medesima Corte n.78 emanata il 27 Novembre 2015, le cui conclusioni già all’epoca lasciavano presagire, in termini inequivocabili, il Dissesto. E non è un caso che quella Delibera viene riassunta ampiamente a base delle motivazioni di Richiesta di Dissesto sollevata dalla attuale Responsabile degli Uffici Finanziari del Comune Dott.ssa Ciponte.

Una narrativa sulle responsabilità ed omissioni in capo prima agli organi gestionali dell’Ente ed ai Revisori che paradossalmente non hanno inteso collaborare con la Corte dei Conti per quanto obbligati dalle Leggi specifiche subentrate, e poi agli Amministratori delle Maggioranze a guida Granata sui debiti contratti. Soprattutto la relazione del Prof. Nocito mette in evidenza questo scollamento della Contabilità Armonizzata che i Decreti Specifici dopo quelli di Tremonti hanno sancito, sebbene anche la stessa Legge Finanziaria del 2016 finisse per stabilire il “Circuito delle Responsabilità Giudiziarie in carico agli addetti ai lavori. Resta del tutto conclamata quella sostanziale diversità del quadro Legislativo Specifico di Finanza Locale che per il periodo di Maggioranza di Centro Sinistra, 2004-2009, manteneva invariato, almeno per i primi due anni il vigente assetto del sistema dei trasferimenti erariali agli enti locali ancora imperniato su cinque fondi, tre dei quali per i trasferimenti di natura corrente (il “fondo ordinario”, il “fondo consolidato” ed il “fondo per la perequazione degli squilibri della fiscalità locale) e due per i trasferimenti in conto capitale (“fondo nazionale ordinario per gli investimenti ” e “fondo nazionale speciale per gli investimenti”). L’economia del nostro Comune imperniata principalmente sul gettito dell’IRPEF e dell’ICI, beneficiava in parte, ancora  dell’Entrata della Bucalossi che sebbene fortemente ridotta rispetto al decennio precedente si attestava intorno al 1.450.000 Euro l’anno, per poi ridursi drasticamente dal 2007 a 450.000 Euro e scendere ulteriormente sull’ordine delle 250.000 Euro. Durante la legislatura si arrivava ad una nuova definizione del Patto di stabilità interno, che tornava a porre l’accento sul miglioramento dei saldi finanziari, come nelle prime formulazioni del Patto, piuttosto che sul controllo delle spese finali del Comune.

La formulazione delle regole del Patto in termini di riduzione della spesa anziché del disavanzo, era in sostanza riconducibile alla volontà di mantenere sotto controllo la pressione fiscale, evitando che il miglioramento del disavanzo da parte degli Enti locali si realizzasse attraverso un incremento delle imposte regionali e locali. A tal fine, l’autonomia decisionale degli enti territoriali aveva subito limitazioni oltre che dal lato della spesa, con i vincoli del Patto di stabilità interno, anche dal lato delle entrate, con l’introduzione di misure dirette a precludere il ricorso alla leva fiscale per l’acquisizione di maggiori entrate (si pensi alla sospensione, a decorrere dal 29 settembre 2002 e fino a tutto il 2006, della possibilità per regioni e comuni di aumentare le aliquote delle addizionali all’IRPEF.

E’ in questo frangente che si registra tutta la bontà della Manovra voluta dal Centro Sinistra nel Nostro Comune, ampiamente descritta da Riccardo Ugolino con apposito documento e che a fronte delle limitazioni di Entrata imposte dal Governo Centrale, con ravvedimenti quali l’introduzione di una fascia intermedia per la Mensa Scolastica ed un maggior plafond di imposte ad attività inspiegabilmente prima escluse da tassazioni dovute (pubblicità, diritti di passaggio, canoni per occupazione di suolo pubblico, estensione della Bucalossi per quozienti di terreni svincolati,etcc..), ricompensava col maggiore introito le possibili perdite attestando anche i parametri dei Servizi a Domanda Individuale su soglie perequative dell’86% del loro mantenimento. Un ciclo virtuoso che col forte impegno mio personale sulla predisposizione di Bandi Europei, Fondi Intercomunali di Investimento in Servizi (Rete Gas, Arredo Urbano ed Infrastrutturazione Viaria, Difesa del Suolo e dell’Ambiente) comportava altresì Investimenti per circa 21.Milioni di Euro. Inoltre si provvedeva ad ampliare il Patrimonio Comunale con l’acquisizione dell’Area ex Consorzio, il Parco Giochi, il Parcheggio e i Campetti Sportivi in Località Monti, dopo aver provveduto alla Ristrutturazione Spogliatoti e Tribune del Campo Sportivo anche con manto erboso, la Ristrutturazione di Palazzo Nastri per Uffici e Sala Consiliare, l’Arredo ed il potenziamento tecnologico degli Uffici Comunali con l’utilizzo di Aria Condizionata.

Il Comune di Belvedere Marittimo nel periodo esaminato 2004-2009 non ha mai conosciuto sofferenze di deficit, per come mai riscontrate dalla Corte dei Conti e gli Organi di Controllo ed anzi per questa ragione ha potuto impostare la propria manovra economica in un certo modo, perché diversamente, sarebbe stato obbligato a Manovre  Correttive previste nella disciplina definita dalla legge finanziaria per il 2007 che era profondamente diversa rispetto a quella in vigore fino all’anno 2006.

Infatti  tra le misure di carattere sanzionatorio, per coloro che non avessero raggiunto gli obiettivi del Patto, la nuova disciplina introduceva un meccanismo di automatismo fiscale, che prevedeva l’incremento d'Ufficio delle aliquote dell’addizionale comunale all’IRPEF e dell’imposta provinciale di trascrizione a seguito della diffida del Presidente del Consiglio dei Ministri, qualora l’Ente non avesse adottato autonomamente le necessarie misure per il riassorbimento dello scostamento.

Il Comune di Belvedere Marittimo negli anni da me sorretto non è mai incappato in sanzioni alcune!

Tutt’altro il Comune di Belvedere Marittimo durante la mia gestione a cavallo tra il 2004 e 2009, andava incontro  ai benefici previsti nella Finanziaria  per il 2008:

1)  azzeramento del concorso alla manovra per gli anni 2008-2010 per gli enti con una media positiva del saldo finanziario di cassa del periodo 2003-2005. Tali enti non erano più costretti, pertanto, ad una manovra aggiuntiva;

2)  riduzione dell’obiettivo programmatico per gli enti che, oltre a presentare una media positiva del saldo finanziario di cassa 2003-2005, avessero presentato un valore particolarmente elevato (superiore al 15% delle entrate finali) delle entrate in conto capitale derivanti da dismissioni del patrimonio immobiliare e mobiliare;

3) adozione del criterio contabile della competenza c.d. “mista”, ai fini del computo del saldo finanziario rilevante per il Patto, in base al quale le entrate e le uscite di parte corrente vengono contabilizzate in termini di competenza (giuridica) e quelle in conto capitale si considerano invece in termini di cassa.

Questa soluzione, oltre ad avvicinare maggiormente il saldo finanziario del patto di stabilità interno al saldo rilevante a livello comunitario, ai fini del Patto di stabilità e crescita, e in particolare a quello calcolato dall'ISTAT ai fini della procedura sui deficit eccessivi di cui al Trattato di Maastricht, avrebbe permesso, soprattutto, di superare il problema dell’utilizzo dell’avanzo di amministrazione a copertura delle spese di investimento. L’utilizzo del criterio della competenza mista, di fatto, esclude dai vincoli la spesa in conto capitale in termini di competenza. Di conseguenza, gli enti potranno utilizzare, a copertura di nuovi impegni di spesa in conto capitale, l’avanzo di amministrazione, senza riflessi negativi sul saldo contabile soggetto al patto.(I parte)

A conclusione dei risultati di gestione economica del Comune di Belvedere registratasi con la Maggioranza di Centro Sinistra, per come sintetizzato nella prima parte dell’articolo, ci sono da sottolineare due accorgimenti di ordine operativo da me personalmente voluti assumere:

1)uno in materia di esposizione del Bilancio, condiviso in questo dalla Responsabile degli Uffici Finanziari, con decorrenza 2007 e per le restanti annualità 2008-2009, attraverso la raffigurazione degli “Indicatori Economici” scaturiti dalle percentuali quantitative e qualitative raggiunte nell’attività dell’Ente. Tale accorgimento venne stigmatizzato come scenografico da personaggi che pur avendo giocato un ruolo di primo piano nelle diverse amministrazioni succedutisi, per limiti inesorabili di competenza, non ne capivano il senso. Anche perché, in cuor loro, avevano scelto di andare all’opposizione, con l’inevitabile risultato di rigenerare, per come avevano contribuito 15  anni prima, il secondo doppio quinquennio di gestione Granata (2009-2018).

Gli “Indicatori Economici”, scomparsi nei primi Bilanci a gestione Granata e da me sollecitati con una serie di articoli su Laltrasinistra, ricompariranno nella Nuova Legge di Finanza Pubblica n° 196 del 31.12. 2009, nei principi di attuazione di coordinamento del Bilancio Consolidato voluto dal legislatore, con le disposizioni del decreto legislativo n. 150 del 2009, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni.

2) l’altro sollecitando l’acquisto di un Nuovo Software Contabile, predisposto anche per la Contabilità Doppia (Finanziaria e Patrimoniale), di Contabilità Integrata, ovvero un sistema contabile che si scomponeva, al suo interno, in più moduli (o sottosistemi), rappresentati dalla contabilità finanziaria, dalla contabilità generale e dalla contabilità analitica; ciascuna operazione alimentava una o più rilevazioni contestuali nei diversi sottosistemi; in tal caso, il prospetto di conciliazione diveniva uno strumento per “riconciliare” ex-post i valori rilevati nei diversi sistemi contabili, spiegandone gli scostamenti. Un Software mal digerito dagli Uffici, che ha avuto un decollo provvisorio per poi essere abbandonato l’anno dopo su sollecitazione del Nuovo Segretario Comunale, di concerto con l’Ufficio di Ragioneria. Come strumentazione di supporto il Software prevedeva la predisposizione di un  GIS Informatico che avrebbe permesso l’acquisizione, registrazione, analisi, visualizzazione, restituzione, condivisione e presentazione di informazioni derivanti dal n° civico di abitazione (le relative superfici, quelle anagrafiche dei componenti familiari e di cambio di residenza o domicilio e destinazione d’uso degli immobili). Inoltre la dotazione di uno strumento di misurazione palmare per distanza geografica e pressione idrica. Il Costo a Regime preventivato si aggirava intorno alle 58.000 Euro con l’uso soggetto a Canone Annuale su parametri Consip. La Società fornitrice era regolarmente convenzionata in Consorzio ASMEZ già al Servizio di molti Comuni.

Con Spesa diversa ho provveduto anche a far dotare l’Ufficio Tecnico di un Software Autonomo (Costo 10.000 Euro) che consentiva l’introduzione delle richieste di Certificazioni, Concessioni Edilizie, Attestati e Pareri per via telematica e restituzione delle stesse, per evitare l’aggravio dei costi di trasporti alla cittadinanza, di parcheggio e snellimento del traffico nel Centro Storico. Nessun Responsabile d’Ufficio ha mai dato l’autorizzazione all’uso dello stesso, impedendo anzi, ai competenti tecnici di settore, i corsi di aggiornamento per il decollo del Software.

Un mio Insuccesso? Proprio non direi se si considerano i limiti inesorabili imposti agli Amministratori dalla Bassanini sui poteri disgiunti della competenza tra Responsabili di Uffici e politici Amministratori (Autorizzazione all’acquisto ed Uso degli Strumenti operativi, vincolati al Parere dei Responsabili di Ufficio)

Un mio successo? Direi di Si ma di cui c’è poco da gioire, per la soddisfazione di aver capito e cercato di evitare anticipatamente quel possibile tracollo operativo, e quindi economico dell’Ente, per via di quella Mancanza di  Integrazione Coordinata del Lavoro tra Uffici, imperniata esclusivamente sul cartaceo.

Su questo scenario inverosimile, il “Dissesto” diverrà “la sconfitta di Tutti” !

L’accennata Legge di Finanza Locale n° 196 del 31.Dicembre 2009, giusto in tempo la conclusione del mio mandato, segnerà quella innovazione sostanziale contabile che solo chi studiava la materia, candidandosi alla guida di una Comunità, poteva di già presagire insita nello spirito di attuazione del Federalismo Fiscale, i cui Decreti venivano puntualmente approvati e pubblicati.

Ed oggigiorno a qualche “insignificante scioccherello che banalizza il contenuto del Programma di Mandato da redigere in fase di Campagna Elettorale e da sottoporre alla Cittadinanza, richiesto per Legge, e quello di Fine Mandato, richiesto per Legge, oppure stigmatizza un presunto mancato ruolo di Opposizione, riferito anche ai miei cinque anni di mandato successivo al 2009, ricordo la mole dei miei articoli di sollecitazione e di giudizio, soprattutto in materia di Bilancio, cronologicamente pubblicati sul sito Web Laltrasinistra, (basta pigiare su “Cerca”: Mauro D’Aprile).

Articoli quali significative proposte orientative per le inefficienti e lacunose conoscenze in materia delle Maggioranze a guida Granata, volgarmente vocianti durante le Campagne Elettorali, ma completamente mute e sorde nell’esplicazione del mandato.

Un mortificante “Status” di caratterizzazione più cultural-beduina che civile-urbana, non solo nell’ambito del maggior rettangolo di dibattito democratico, ma ormai trasudato in gran parte della Cittadinanza.

A Tutti rammento quei miei richiami all’epoca di una prima riforma, con cui si è attuato il decentramento amministrativo di alcune funzioni, seguita dalla riforma del Titolo V della Costituzione, con cui si è rivista sostanzialmente l’attribuzione delle competenze istituzionali nella produzione e nella erogazione dei servizi pubblici tra i diversi livelli di governo.

Con la legge di attuazione del federalismo fiscale, legge n. 42 del  5 maggio 2009 (Delega al Governo in materia di federalismo fiscale), si è disposta la conseguente definizione delle relative fonti di finanziamento.

L’emanazione della Legge 196 del 31.Dicembre.2009 con tutte le disposizioni da essa derivate ( Leggi Finanziarie e Decreti Attuativi conseguenti), imponeva una dimestichezza Amministrativa non indifferente, resa difficile ed inasprita anche dall’incerto quadro Economico del Paese a cavallo fra il 2008 e 2011.

La Nuova Legge assegnava un “nuovo ruolo centrale” all’armonizzazione dei sistemi contabili delle amministrazioni pubbliche  diversamente da quanto stabilito durante la Maggioranza di Centro Sinistra a guida D’Aprile. I sistemi e gli schemi di bilancio dovevano essere raccordabili con quelli adottati in ambito europeo ai fini della procedura per i disavanzi eccessivi. L’articolo 2 della nuova legge di contabilità dettava i principi e i criteri a cui il legislatore delegato si sarebbe dovuto  attenere; individuava un insieme di strumenti informativi che avrebbero dovuti essere attivati; stabiliva il parziale rinnovo degli schemi esistenti, con l’introduzione di nuovi schemi e l’integrazione delle informazioni allora, e credo per Belvedere ancora oggi,  disponibili.

Il Comune da questo momento, e non prima, utilizza un sistema di contabilità finanziaria, cui si affiancano, in fase di rendicontazione, i prospetti tipici della contabilità economico-patrimoniale (conto economico e conto del patrimonio), adotta  un Bilancio di Previsione Finanziario redatto in termini di sola competenza finanziaria, in cui le fasi delle entrate e delle spese coincidono con quelle previste per lo Stato. Modifica anche lo Schema Rappresentativo del Bilancio, il quale viene articolato in  “Funzioni”-(12 per l’esattezza) , ragguagliato a quello dello Stato con sette Capitoli di Entrata e di Uscita, rispetto ai 5 precedenti. Vengono individuate le Missioni ed altro.

Mentre per quanto concerne la fase di rendicontazione, occorre rilevare che sebbene il TUEL, nell’individuare i prospetti tipici di bilancio, lasciasse ampia autonomia agli enti circa l’individuazione del sistema di contabilità più idoneo a rappresentare le risultanze della gestione, il Nostro Comune si allineava, in verità ai molti altri, a permettere che il risultato economico della gestione ed il connesso capitale di funzionamento venissero ottenuti mediante opportune operazioni di riconciliazione dei dati finanziari, secondo i canoni della contabilità finanziaria estesa, anzichè di contabilità economico-patrimoniale mediante scritture in partita doppia.

Tutto il quadro fin qui descritto pone dunque l’accento sulle presunte difficoltà operative cui il Comune di Belvedere è andato incontro e che si sono tradotte anche in manchevolezze richiamate dalla Corte dei Conti. E non è un caso che proprio in materia di schema contabile e di verifica, avuti i primi ragguagli di Dissesto predisposti dalla responsabile di Contabilità (Relazione Grosso-Ciponte), in occasione dell’approvazione del Consuntivo 2018, si siano registrate anche le differenti posizioni di lettura ed interpretazione dei Dati Contabili in capo all’attuale Maggioranza a guida Cascini.

E’ indubbio che la miscela fra sofferenze operative e quelle economiche comporta prima o poi un Dissesto. Ma è altrettanto indubbio che, se le difficoltà operative possono provocare degli accumuli di lavoro che sfociano anche in inevitabili distrazioni  rispetto alle responsabilità insite nell’attività  e nelle scadenze cui la materia richiama, nel quadro più generale del “Disavanzo” generato per motivi economici-temporali, quello del “Debito Determinato” senza utile per l’Ente o la Comunità, costituisce una censurabile responsabilità prima Politica e poi Giudiziaria.(II parte)

Un disavanzo, quindi, quello del Comune di Belvedere che metterebbe a nudo le sofferenze tecnico contabili dei propri Uffici, soprattutto rispetto ai richiamati principi di armonizzazione stabiliti dalle nuove leggi, ma che risulta analiticamente individuato dalla Responsabile Finanziaria dello stesso che, in occasione di una nota di precisazione fatta a mezzo stampa, resa fra l’altro per sedare ingiustificate discolpe di Consiglieri di questa attuale Maggioranza a guida Cascini, così dichiarava:

Vorrei inoltre far riflettere che la drammatica situazione finanziaria in cui versa l’Ente, non è addebitabile ad alcuna “scelta di natura tecnica” o all’applicazione di un metodo semplificato piuttosto che di un metodo ordinario, bensì alla reale situazione finanziaria in cui il Comune versa da ormai diversi anni e che non permette alcuna soluzione “alternativa”; ovvero:

  • utilizzo dell’anticipazione di tesoreria per Euro 1.500.000 circa da più di 5 anni non restituita a fine esercizio, circostanza che comporta peraltro ulteriori oneri finanziari a carico dell’Ente;
  • tempi di pagamento superiori a 300 giorni, circostanza che comporta difficoltà anche nella scelta dei contraenti per gli affidamenti dei servizi visto che l’Ente risulta segnalato nella centrale rischi Banca d’Italia, creando difficoltà anche nella gestione dei servizi essenziali;
  • bassissima capacità di riscossione: le percentuali di riscossione sia in c/competenza che in c/residui restituiscono numeri che confermano le tensioni finanziarie e le difficoltà che si trascinano da anni.

Segnalazioni peraltro queste già fatte dalla Corte dei Conti negli anni addietro e che l’Ente non è stato mai in grado di risolvere. Peraltro, per far fronte alla continua esigenza di liquidità, negli anni 2013-2015 l’Ente ha fatto ricorso a ben quattro anticipazioni di liquidità aderendo al c.d. “decreto salva-comuni”; ovvero ha ottenuto dalla Cassa Depositi e Prestiti quasi 5 milioni di Euro che sarebbero dovuti servire a risollevare il Comune e a permettere di risolvere i problemi di liquidità in cui versava; vista l’attuale situazione si può dire che non sono serviti a niente, se non ad impegnare l’Ente alla restituzione di tali somme per i prossimi 30 anni, andando pertanto a gravare pesantemente anche sulla gestione ordinaria. I tentativi di risanamento sono stati già pertanto effettuati, senza però condurre ad un risultato positivo bensì ad un protrarsi di una situazione finanziaria critica priva di possibili soluzioni definitive.

A testimonianza di ciò si fa presente, inoltre, che l’Ente risulta STRUTTURALMENTE DEFICITARIO poiché supera più della metà dei parametri di cui al DM del 20.12.2018; e tale circostanza prescinde dal metodo di calcolo utilizzato per il Fcde ma fa riferimento esclusivamente al rispetto dei parametri che il Ministro individua per qualificare la deficitarietà strutturale degli Enti; e sulla base di tali parametri il Comune di Belvedere Marittimo risulta appunto strutturalmente deficitario.”

Appaiono del tutto capestri e privo di riscontro le affermazioni, a mo di tentata giustificazione, dell’attuale Sindaco e della sua Vice,(Dott.ssa Impieri), rese in Consiglio Comunale, di voler coinvolgere nelle responsabilità del Disavanzo del Comune l’Amministrazione di Centro Sinistra a guida D’Aprile. Dichiarazioni che spero gli stessi abbiano reso in senso emotivo per disperazione sopraggiunta dopo aver realizzato di aver notevolmente contribuito, già dal 2009, nel doppio ruolo di Grande Elettore ed Amministratori, allo sfasciume del Nostro Ente. Diversamente, scientemente poste, dovrebbero essere suffragate da dati e cifre probanti simile coinvolgimento. Non a caso appena sopra, nella lettera della Dott. Grosso Ciponte, sottolineo due elementi che hanno potuto indurre a confusione i due soggetti:

a)” le tensioni finanziarie e le difficoltà che si trascinano da anni.” Riferibile alle percentuali di riscossione dell’Ente (annualità che la Stessa farebbe bene a precisare) visto la percentuale dell’86%, tenuta durante il mio mandato, con incremento sulle percentuali dei rimanenti precedenti 10 anni sempre a guida Granata.

b)” negli anni 2013-2015 l’Ente ha fatto ricorso a ben quattro anticipazioni di liquidità aderendo” espediente contabile a guisa delle momentanee riparazioni di quanto sopra che, se non bene coordinato finisce per essere un ulteriore aggravio economico (per come è stato), mai utilizzato dal sottoscritto.

Ma le “sofferenze”, che soltanto con gli accorgimenti tecnici e le volontà politiche potevano essere lenite se si fossero attuati quei rimedi suggeriti nella precedente seconda parte del mio articolo, diventano una bazzecola rispetto a quanto sollevato dalla Resp.Finanziaria sulle precise responsabilità di quelle Amministrazioni e di quei Amministratori voluti e pubblicamente appoggiati dall’attuale Sindaco.

Infatti la stessa Relazione precisa:

Mi domando, infine, come mai ci si sta preoccupando solo ora di entrare nel merito di questioni prettamente tecniche quando, fino all’esercizio 2017 sono stati approvati, senza battere ciglio, rendiconti predisposti senza tener conto di quanto la normativa vigente impone; basta leggere i prospetti del risultato di amministrazione degli esercizi dal 2015 al 2017 e chiunque, anche una persona non specializzata nel campo, può facilmente verificare come sono del tutto assenti, ovvero pari a zero, le specifiche relative ai fondi vincolati ed accantonati che la legge impone.  Per non parlare dell’omissione del riconoscimento di debiti fuori bilancio relative a sentenze esecutive, delle passività pregresse relative a forniture mai riconosciute, del disavanzo da riaccertamento straordinario dei residui ripianato in un solo anno, del mantenimento in bilancio di residui attivi infondati giuridicamente ed inesigibili, dell’incongruenza del Fondo Pluriennale Vincolato tra il 31.12 e il 01.01 dell’anno successivo (per gli approfondimenti sui dettagli tecnici si rinvia alla mia nota di risposta a quella inviata dall’ex sindaco Granata). E’ facile “far quadrare i conti” senza rispettare la normativa contabile vigente. Ci penseranno comunque la Corte dei Conti, già interpellata dal Revisore Unico, e gli organi preposti, ad effettuare tutte le valutazioni necessarie.

Ci resta ben poco da spiegare ai lettori, ai non addetti ai lavori ed alla opinione pubblica tutta.

Il mio continuo ritornello in solitudine, espresso con decine di articoli in merito su Laltrasinistra dal 2010 in poi (accorgimenti sulle nuove disposizioni in Finanziarie varie, sottolineature della Corte dei Conti, anticipazioni indebite di tesoreria, mancanza di riferimento alcuno a Programmi regolarmente approvati, osservazioni sui Consuntivi, assunzioni di strumentazione di accertamento e riscossione, difetto nella procedura seguita per l’acquisto del Castello, etcc..etcc), non è servito a scoraggiare “gli Incapaci” ad intraprendere questo impegno di voler Amministrare Belvedere.

Impietoso sotto questo aspetto risulta essere il dato comparato della massa debitoria dei “Debiti Fuori Bilancio” di 4.961.297,10, di cui  € 1.628.94226 per sentenze esecutive e ben € 3.332.354.84 acquisizione di beni e servizi, in violazione degli Obblighi di cui ai commi 1, 2 e 3 dell’articolo 191 dei T.U. n. 26712000, nei Iimiti degli accertati e dimostrati utilità ed arricchimento per “ente, nell’ambito dell’espletamento di pubbliche funzioni e servizi di competenza.

I relativi singoli atti erano all’O.d.G del Consiglio Comunale riunitosi per la Dichiarazione di Dissesto. Non sono riuscito a comprendere con quale procedura il malloppo è stato rinviato all’esame unico della prossima Commissione da Costituirsi  su nomina Prefettizia per l’esame dello stesso, dopo il riaccertamento fatto dall’Ufficio Finanziario sul quale ha espresso parere il Revisore.

Resta visibile il lungo elenco e la datazione di quegli atti, e la risultanza di giudizio sulle responsabilità, a seguito lettura, non può che essere incontrovertibile e lapalissiana: l’Era Granata, gli Amministratori Granatiani ed il suo “granitico” elettorato.

Al di là di qualche goffo tentativo di apparire, amabilmente e con candore, inconsapevoli di tanta responsabilità, tanto da poter incoraggiare passeggiate fra i Belvederesi con la testa in alto, quegli Atti e le Delibere citate dall'Ufficio Finanziario riconducono amaramente ad un prossimo quadro di pesanti ed estenuanti diatribe: quelle artate caciare tanto utili da far confondere le acque agli ingenui e sprovveduti Belvederesi per i quali si prospetta un clima Natalizio del tutto privo di doni e con addobbi mistificanti di luci spente, comunque da pagare. Ricordano anche alle alari ed infaticabili eroine che l'emblema della Renna Natalizia con le magnifiche ramificazioni portate in testa pur restituendo decoro e regalità durante il traino della slitta in aperta distesa bianca, rappresentano anche un oggettivo e pericoloso impedimento, se non una trappola, quando vanno a sbattere contro i rami  ciondolanti degli alberi, appesantiti dalla copiosa neve.

Per i giudizi Politici di merito rimando a prossimi articoli.(III parte)

Mauro D’Aprile - 13.11.2019 - 15.11.2019 - 19.11.2019

 

 

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