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dissesto e consuntivo, Granata chiede il rinvio del Consiglio comunale PDF Stampa E-mail
Scritto da enrico granata   

Letta la deliberazione della Giunta Comunale N. 62 dei 24.06,2019, esaminato il rendiconto della gestione dell'esercizio finanziario 2018, nonché la relazione sulla gestione, alla luce della proposta di dichiarazione dl dissesto finanziario ai sensi degli artt.244 e 246 Tuel,

si rende necessaria una mia riflessione, al fine di chiarire degli aspetti che, successivamente alla pubblicazione della delibera di Giunta, sono stati strumentalizzati ad acta creando confusione nella cittadinanza.

E' chiaro, Infatti, che il tecnicismo del rendiconto lo rende non di facile comprensione ai più. Preliminarmente è bene chiarire che i risultati della gestione dell'ultimo anno dell'amministrazione "Granata", Il cui bilancio si è chiuso al 31 dicembre 2018, sono esposti  nel Rendiconto approvato con delibera dl Giunta Comunale n.62 del 24.06.2019. Tale documento consente di verificare le modalità e la misura ln cui l'Amministrazione ha dato attuazione alle previsioni del bilancio 2018. Il conto consuntivo è formato da due distinte parti: il conto del bilancio ed il conto generale del patrimonio. Il conto del bilancio, illustra i risultati della gestione finanziaria rispetto alle previsioni dando evidenza della gestione di competenza e di cassa, nonché dellla nuova formazione

e dello smaltimento dei residui. Le tabelle riassuntive consentono di evidenziare i principali esili della gestione stessa (a partire dai saldi rilevanti).

Dai relativi atti pubblicati emerge che il conto della gestione 2018 si chiude con un risultato POSITIVO, ovvero con AVANZO di AMMINISTRAZIONE e/o dl gestione di € 3.233.459.67.

Dalla relazione del responsabile dei servizio finanziario, allegata al rendiconto di gestione 2018, affiora che, in attuazione del Decreto Fiscale (comma 1, art.4, del DL 119/2018), cosiddetto Salvini, sono stati eliminati Residui Attivi, divenuti inesigibili a seguito dello stralcio delle mini cartelle esattoriali sotto i mille euro, per un importo complessivo di € 3.051.000,00.

Ciò evidenzia che se non fosse Intervenuto, penalizzandoci, il c.d. decreto Salvini, il Comune non avrebbe eliminato dai Residui Attivi ENTRATE ACCERTATE, per l'importo complessivo di €. 3.051.000,00, e, quindi, avrebbe certamente ottenuto un Avanzo di Amministrazione di € 6.284.469,67 (quest'ultimo dato è desunto dalla somma dell'attuale avanzo di amministrazione pari ad € 3.233.459,67 maggiorata dei residui attivi eliminati di € 3.051.000,00).

Un consistente avanzo· avrebbe consentito il ripiano dl "eventuali" debiti fuori bilancio, cui il responsabile dei servizio finanziario, nella sua relazione, accenna con un Importo di € 4.163.070,90 ma che a tutt'oggi sono ancora da accertare, verificare e, soprattutto, da riconoscere con delibere Consiliari

A confermare Il risultato positivo ottenuto dal conto di gestione 2018 interviene il conto generale del patrimonio, in cui sono descritte le variazioni intervenute nel patrimonio e la situazione patrimoniale finale, che raccordate alla gestione del bilancio producono un patrimonio netto attivo di € 17.056.406,12 e un fondo dl dotazione dl € 13.966.316,29.

I dati finali, descritti nel prospetto riassuntivo dei rendiconto, nello specifico quelli riportati dopo la determinazione dell'Avanzo di Amministrazione, portano ad un risultato negativo, che, tuttavia, non è costituito da debiti.

E' bene chiarire che i risultati sono, fondamentalmente, il frutto di scelte tecniche dovute ad accantonamenti.

La voce che più delle altre concorre al risultato negativo, è il Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità calcolato in €. 9.361.388,68 .

Come è dato evincere dalla relazione sulla gestione dei Responsabile del settore economico - finanziario, il Fondo in questione è stato calcolato utilizzando Il metodo ordinario, e non con il calcolo semplificato, nonostante la normativa vigente in materia, consentisse di applicare quest'ultima metodologia al rendiconto 2018.

Ebbene, nulla questio sulla scelta dei Dirigente, è compito dei tecnico individuare i meccanismi che ritiene più opportuni per far "quadrare i conti".

Tuttavia è noto, anche alla luce di esperienze Governative Nazionali, che una gestione meramente tecnica dei conti non considera le conseguenze che sulla popolazione si possono riversare in termini di aumento dei tributi, riduzione dei servizi e tanto altro.

Nel caso di specie si ritiene che, considerata la possibilità dl applicare la metodologia semplificata e, quindi, il sistema sin’ora utilizzato per il calcolo del FCDE, si sarebbe dovuto optare per questa soluzione.

ln un articolo dei Quotidiano Enti Locali & Pa del Sole 24ore, pubblicato il 12.04.2019, si evidenziano le criticità dell'applicazione della metodologia ordinaria dal rendiconto 2019 poiché, per un mancato coordinamento della normativa in materia, le quote di FCDE

risulteranno notevolmente più elevate provocando disavanzi difficilmente riassorbibili, auspicando, dunque, un intervento legislativo al fine di evitare il default della maggioranza degli Enti locali.

Infatti, considerate le difficoltà dl applicazione dei nuovi principi, l'art. 1, comma 509, della L 23.12.14 N. 190 (Legge di stabilità per il 2015), successivamente modificata dall’art.1 comma 882, della l. 27.12.2017 n. 205 (legge di bilancio 2018) ha modificato la graduale introduzione a bilancio del Fcde prorogandone l'applicazione al 100% fino al 2021.

Tali norme, però,  non sono state coordinate con la tempistica prevista a Rendiconto ove, con riferimento alla gestione dei residui attivi, l'accantonamento graduale al Fcde con il metodo semplificato è limitata agli esercizi dal 2015 al 2018.

Negli anni precedenti a rendiconto è stato accantonato l'intero avanzo di amministrazione.

ln particolare, nel rendiconto 2017, l'avanzo di €. 4.514.173,57, è stato così suddiviso:

- Parte accantonata (comprensiva del Fcde e Fondo anticipazioni di liquidità DL 35/13), per come consentito dal D.L. 78/15 art. 2 comma 6, di €. 4.502.809,15;

- Parte vincolata (fondi di ammortamento) di €. 11.464,42.

Il metodo semplificato consente di accantonare a rendiconto un fondo di Importo non inferiore a quello risultante dal rendiconto dell'esercizio precedente sommato all'importo stanziato a tale titolo a bilancio, sottratto delle poste relative al residui attivi stralciati dal conto dei bilancio, che nel caso dei rendiconto dei Comune di Belvedere Marittimo, applicando il metodo semplificato si potrebbe confermare un Fcde di circa €. 2.279.679, 77, calcolato con il metodo semplificato, a seguito della verifica della congruità, dall’attuale Responsabile dei Servizio Finanziario, nel modello del risultato presunto di amministrazione al 31.12.2018, allegato agli atti di bilancio preventivo 2019.

Pertanto, la voce dl riferimento avrebbe una sensibile riduzione.

Non si comprende poiché questa possibilità non sia stata vagliata dall'organo politico portata all’attenzione dell'organismo tecnico.

La politica non può assuefarsi pedissequamente alle valutazioni meramente tecniche!

Un tale appiattimento, seppur costituisca la via più semplice, non può, certamente, essere percorsa da un politico responsabile che deve anteporre l'interesse dei cittadini, che non può essere costituito dal dissesto.

D'altra parte la normativa consente l'applicazione del metodo semplificato e non è detto che, come è accaduto altre volte, l'organo legislativo, valutate tutte le conseguenze negative per gli Enti che, inevitabilmente si ripercuotono sul bilancio Statale, non conceda una proroga, quantomeno per allineare le tempistiche di graduazione del Fcde previste a bilancio con quelle previste a rendiconto.

Difatti pur nella consapevolezza della correttezza contabile del fondo crediti di dubbia esigibilità, sarebbe necessario prima della sua applicazione a regime che venissero definiti nuovi e moderni strumenti per la riscossione delle entrate degli enti locali che gestiscono tantissime poste di importo ridotto, per le quali spesso non è consentita l'applicazione di procedure complesse e coercitive i cui costi supererebbero gli importi da incassare. E, pertanto, gli Enti, obbligati agli accantonamenti sempre maggiori, si trovano di contro a

non disporre più delle risorse necessarie per garantire i servizi essenziali.

Anticipare i tempi, peraltro incerti, applicando la metodologia ordinaria, condanna l'Ente ad un dissesto evitabile!

Una riflessione merita, poi, la voce dei "debiti fuori bilancio in corso di riconoscimento" che comporterebbe un aumento dei disavanzo fino ad arrivare a €. 17.478.445,13 .

E' bene precisare che un debito fuori bilancio per essere formalmente ritenuto tale deve essere riconosciuto , quindi deve rientrare nelle tipologie previste, deve essere accertato e, infine, deve essere approvato dal Consiglio Comunale, passaggio, quest'ultimo, non scontato!

Nessuno dei debiti elencati nell'allegato "A" è  ad oggi un debito fuori bilancio!

E nessun senso ha il computo di debiti fuori bilanci in via di riconoscimento!

D'altra parte molti dei debiti che compongono le macrovoci del suddetto documento, non sono debiti certi!

Avverso talune sentenze, seppur esecutive, i legali che hanno seguito il primo grado hanno suggerito all'Amministrazione Comunale l'impugnazione, poiché ne sussistono presupposti e i termini non sono scaduti (sentenza a favore dell'Agenzia delle Entrate).

Anche avverso dei pignoramenti fondati su decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo opposto, e quindi con la fase di merito in corso, è stato dato parere favorevole dal legale interessato all'impugnazione dell'esecuzione (D.l. Spv Project srl).

Relativamente, poi, alle parcelle degli avvocati avversari, spesso la precedente amministrazione ha raggiunto degli accordi transattivi vantaggiosi per l'Ente che hanno consentito l'abbattimento delle spese legali e la rateizzazione dei pagamenti.

Alcuni tra i legali citati nell'elenco delle posizioni debitorie del settore n. 1 affari istituzionali sono in attesa dei vaglio della proposta transattiva già avanzata.

Nel casa specifico, poi, del debito nei confronti dell'Ing. Chiappetta, il costo verrà coperto quasi integralmente dal finanziamento regionale del PRU, poiché trattasi di lavori eseguiti nell'ambito del Piano di Recupero Urbano, finanziati ma non elargiti ancora per meri ritardi dell'organo regionale preposto.

Ebbene, dalla sola analisi di alcune voci, emerge chiaramente che taluni debiti, ad oggi, non sono non solo riconosciuti ma neanche riconoscibili come debito fuori bilancio.

Certo è che anche in questo caso si tratta di una mera scelta politica!

Proporre gli appelli e le opposizioni, transigere dei debiti sono delle scelte che l'organo amministrativo deve adottare valutandone l'opportunità!

Lo strumento della transazione, ad esempio, adottato dalla precedente amministrazione, ha prodotto effetti positivi per l'Ente consentendo a condizioni vantaggiose la chiusura di numerose posizioni debitorie.

Per concludere si ricorda che i bilanci consuntivi 2017 e precedenti, approvati dalla mia amministrazione, mettono in rilievo, in ogni dispositivo delle deliberazioni Consiliare approvative dei Rendiconti, dopo le tabelle riassuntive, Avanzi di Amministrazione, ed evidenziavano che tali importi sono interamente accantonati, in pratica inutilizzabili, ne è la prova che il Comune non ha fatto uso o meglio non ha applicato avanzi di amministrazione ai propri bilanci preventivi dal 2009.

Ed è bene precisare che nessun illecito è stato mai commesso nella gestione dei bilanci, che nessun bilancio è stato "dopato ad arte", ma che sono sempre state fatte delle scelte lecite che avevano come unico interesse quello superiore dei cittadini.

Dacché, prima di giudicare negativamente l'operato di gestione di circa 10 anni deve sapere:

• che ad oggi , tranne che per gli importi di energia elettrica scaturiti dal maggior consumo dei Tutor di cui se ne ignorava l'incidenza effettiva, non si può parlare di debiti fuori bilancio perché, ad oggi non sono certi e determinati in misura congrua, ma soprattutto riconosciuti dal Consiglio Comunale;

• che anche negli an ni precedenti nei conti consuntivi i fondi di legge sono stati regolarmente accantonati come per legge;

• che oggi per evitare il dissesto, occorrerebbe applicare il buon senso e accantonare l'importo minimo previsto dalla normativa vigente.

Mi preme, inoltre, mettere in evidenza che all' inizio dei miei due mandati il responsabile di ragioneria mi consigliava, vista la "pesante" situazione economica dell' Ente, di dichiarare almeno il pre-dissesto.

Il sottoscritto, tuttavia, conscio che il compito dei Sindaco è quelle di adoperarsi in tutti i modi per non creare aggravi economici al Comune e, soprattutto, ai cittadini si adoperava per trovare delle soluzioni alternative.

Decisi, quindi, di intraprendere una politica di risparmio ed oculatezza nella spesa, di avviare e concludere molteplici transazioni con i creditori al fine di diminuire l'ammontare di ogni singolo debito.

La riduzione graduale delle unità lavorative, passato da n. 54 dipendenti dei 2013 a n. 39 nel 2018, ha prodotto un notevole risparmio sulla spesa dei personale.

Il sottoscritto ha, inoltre, ridotto la propria indennità da €. 2.790,00, ex Decreto n.119 del 04 aprile 2000, ad €. 1.775,00, con conseguente riduzione in percentuale dell'indennità degli assessori, presidente dei consiglio e gettoni di presenza dei consiglieri.

Negli ultimi anni è riuscito a ridurre sensibilmente i fitti passivi (€. 50.000,00 circa annui), conservando, comunque, l'ufficio dell'Agenzia delle Entrate, e riuscendo a riaprire l'importante presidio dei Giudice di Pace.

Uffici pubblici, questi, che ricoprono un ruolo fondamentale.

L'Agenzia delle Entrate, secondo i dati forniti dalla sede centrale, conta oltre 7.000 accessi all’anno, più il doppio rispetto all'ufficio di Paola.

L'Ufficio del Giudice di Pace di Belvedere Marittimo, secondo i dati forniti dalla cancelleria, raggiuge le 800 cause civili iscritte all'anno, proporzionalmente superiori al numero di cause iscritte presso il Giudice di Pace di Paola, che ha un territorio di competenza ben più vasto.

Nonostante tutti i sacrifici, mi sembra, che i dipendenti comunali siano stati pagati mensilmente e che i servizi essenziali siano stati sempre garantiti.

Infine, è bene precisare che non dichiarare il dissesto consentirebbe di accedere al mutuo per l'acquisto dei Castello Angioino - Aragonese, nonché, indire il concorso per l'assunzione dei Comandante della Polizia Municipale, i cui costi sono già stati previsti nel bilancio di previsione 2019.

Alla luce di quanta rilevato, si auspica un intervento amministrativo con rinvio del Consiglio Comunale per l'approvazione dei rendiconto e la rielaborazione della stesso, eventualmente con il metodo semplificato, al fine di scongiurare un dissesto dell'Ente.

Enrico Granata - 15.07.2019

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