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dialogo immaginario tra un ministro e la coscienza collettiva PDF Stampa E-mail
Scritto da franco perre   
Mercoledì 27 Giugno 2018 10:20

Ministro:  Brutti, sporchi e cattivi state a casa vostra e non rompete i coglioni.

La coscienza: Sai bene che non è possibile. I danni arrecati ai nostri Paesi dal colonialismo e dalle politiche post colonialistiche sono irreversibili. Anche nelle regioni più ricchi di materie prime la povertà è un fattore endemico. Le guerre tribali fomentate dai Paesi occidentali a dai produttori di armi genera carestie e devastazioni imponendo esodi di massa.

Ministro: Partite ma a vostro rischio e pericolo. Vi fermeremo sul bagnasciuga  e lì rimarrete.

La coscienza: La nostra disperazione è tale che siamo pronti a tutto. Non abbiamo paura degli stupri che lungo il percorso le nostre donne probabilmente subiranno, non abbiamo paura delle torture a cui andremo incontro nei campi di raccolta in Libia, siamo pronti a sacrificare anche la vita in terra o in mare. La morte sarà un sollievo rispetto a ciò che la vita ci offre.

Ministro: Confessatelo. La vostra ostinazione nasce dal fatto che siete al corrente degli accordi tra scafisti e ONG. Siete a conoscenza che a poche miglia dalle coste le navi dell’ ONG saranno lì a imbarcarvi per portavi in salvo. Sapete che una volta imbarcati l’approdo sulle coste italiane è sicuro.

La coscienza:  Nonostante l’intervento delle navi dell’ONG  negli ultimi sei messi sono morti in mare mille migranti e negli ultimi quindici anni i morti assommano a 34361. Non sempre abbiamo i soldi necessari per l’intera famiglia e allora mandiamo i nostri figli, quelli che chiamate minori non accompagnati.  La nostra speranza è che almeno loro riusciranno a superare le difficoltà di un viaggio disumano.

Ministro: le navi dell’ONG però  scaricano sulle coste italiane. Perché non si dirigono verso altri porti.

La coscienza: Le navi dell’ ONG attraccano nei porti italiani perché i più vicini e non certo perché preferiscono i porti italiani ai porti di altri paesi.

Ministro: Perché non attraccano a Malta.

La coscienza: Perché Malta è un’isola di soli mq.  316 km/2 con una popolazione di 436.947 abitanti e non è in grado di gestire il flusso migratorio proveniente dalle coste libiche. Per avere un’idea basta pensare che la sola Sicilia  ha un’area di 25.711 km/2 con una popolazione di 5.062.000 abitanti. Malta inoltre  ha già presente sul proprio territorio migranti pari al 2% della popolazione. Infine Malta è parte dell’U.E. dall’1.05.2004 data successiva al trattato di Dublino e pertanto non è tenuta al rispetto di un accordo che non ha sottoscritto quell’accordo.

Ministro: Cosa prevedono gli accordi di Dublino

La coscienza: Gli accordi di Dublino,  firmati nel 2003 dal governo Berlusconi prevedono che il primo Stato membro in cui viene registrata una richiesta d’asilo è responsabile dell’intera procedura. I migranti non vorrebbero rimanere in Italia. Le loro mete sono altri Paesi, ma gli accordi impongono la gestione dei migranti all’Italia primo Paese di accoglienza e consentono agli altri Paesi di rifiutare un loro ingresso. Analogo problema investe la Grecia.

Ministro: Basta bloccare i porti e non acconsentire alle navi dell’ONG di attraccare. E’ una iniziativa già presa con la nave Acquarius.

La coscienza: Con la nave Acquarius tutto si è risolto per il meglio grazie al governo spagnolo che unilateralmente ha accettato di accogliere sul proprio territorio i migranti che si trovavano a bordo della nave. Meglio non pensare a cosa sarebbe successo senza l’intervento della Spagna.

Ministro: E’ giusto che l’Italia e la Grecia solo perché si affacciano sul Mediterraneo debbano subire il peso del fenomeno migratorio.

La coscienza: Non è giusto. Ben vengano  modifiche degli accordi e regole più eque. Anche Renzi pose il problema minacciando di interrompere i versamenti dell’Italia alla U.E. Le sue lamentele e minacce  caddero però nel nulla. Solo  comprensione ma con la comprensione altrui non si risolvono i problemi e si perdono le elezioni.  E’ opportuno non farsi illusioni. I Paesi che si oppongono a qualsiasi modifica sono i Paesi retti da governi ultra  nazionalisti. Sono i Paesi che aderiscono a VISEGRAD e hanno chiuso le frontiere  rifiutando qualsiasi forma di collaborazione.  Il Parlamento dell’Ungheria ha persino inserito nella costituzione il divieto di collocare cittadini stranieri sul territorio . Inoltre   ha approvato una legge, la “Stop Sores” che prevede il carcere fino a un anno per chi aiuta i rifugiati  e richiedenti asilo.  L’iniziativa Costituzionale e parlamentare ungherese blocca di fatto ogni proposta di  stabilire  quote obbligatorie per ciascun Paese membro dell’Unione Europea per come vorrebbe Bruxelles.

Ministro: Certo è un bel guaio governare un Paese con tante coste e  così vicino all’africa. Quanto sarebbe  più bello e più facile governare Paesi lontani dal mare.  Sarebbe bastato un reticolato di filo spinato e il problema era bello e risolto.

La coscienza: I reticolati  ti sono sempre piaciuti. Dici la verità sono nel tuo DNA. Ma i reticolati sono il simbolo di tragedie spaventose e di crimini contro l’umanità. Se l’uomo avesse un minimo di memoria storica avrebbe dovuto bandirli per sempre. Ma nel nostro tempo la memoria storica non è una qualità dell’ “homo sapiens”.

Ministro: La mia politica ha portato il mio partito successi inimmaginabili. I sondaggi dicono che i consensi aumentano di giorno in giorno.

La coscienza: Il consenso non rende una politica giusta. Anche Hitler in Germania e Mussolini in Italia governavano con il consenso della maggioranza della popolazione. Nessuno però si sognerebbe di affermare che quel consenso  rendesse le leggi razziali e  campi di concentramento iniziative buone e giuste. I diritti dell’uomo vengono definiti diritti naturali, diritti che sono nella natura dell’uomo e che vengono pertanto prima del diritto positivo, del diritto imposto dall’uomo. Nessun consenso potrà mai cancellare questo principio. Franco Perre

 

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