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riflessioni: ciao Mamma Maria PDF Stampa E-mail
Scritto da olga de luca   

Nella vita di un uomo solo una cosa è certa! Si può cambiare, essere intolleranti, bugiardi o onesti, ma una sola cosa è certa! Si può stare da soli o in compagnia, sposarsi e divorziare dopo tre giorni.

Si può buttare a mare ogni convinzione, costruire grattacieli e il giorno dopo diventare poveri, avere figli e non saper amare. Rischiare tutto solo per i princìpi o rompere un tavolo solo per una follia. Si può morire da soli o cercare di  morire per scappare le ingiustizie. Eppure, nessuno, per quanto vecchio, per quanto ladro, blasfemo o maltrattato non sa che al mondo c’è sua Madre… [così mi scriveva mio figlio il 13.9.2003]

Parole che oggi le dedico io a mia Madre! Oggi, che sono un po’ più povera, un po’ più sola. Eppure, Gesù ci ha detto: “non vi lascio soli”. Una promessa che vale per sempre! Come discepola di Cristo non posso fermarmi sulla porta del cuore. Devo andare al cuore della “festa” del Signore. Pregare… pregare, come sentinella rivolta all’aurora, per entrare in cammino con Dio e guardarLo e invocarLo. Invocare la Sua presenza che salva e sostiene! “Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino” (Sal.118,105)  Il tempo scorre lento e inesorabile e i ricordi affiorano nitidi, diventando compagni inseparabili della quotidianità.

Se quelle pareti potessero parlare! Potrebbero raccontare parole di affetto, di carezze, di lacrime, di sguardi dolci o sofferenti, di preghiere rivolte al Signore. Se potessero parlare! Potremmo avvertire gli aromi più intensi, gli odori di sughi, di spezie che ti restano incollati addosso. Se potessero parlare! Mi darebbero l’immagine di gambe malferme, doloranti, deformi che hanno percorso quelle stanze. Mi darebbero l’mmagine di quel dolore che ti ha sbarrato tante volte la strada durante il tuo lungo pellegrinaggio sulla terra.

Stanze che hanno rappresentato il rifugio più intimo, più caldo, nel desiderio di poterle sfiorare con lo sguardo fino all’ultimo respiro…

Responsabile della vita stessa, il passaggio dalla Terra al Cielo si accetta e la Morte viene sconfitta in quanto esseri finiti, ma partecipi dell’infinito. Si!, si accetta l’angoscia della Morte, della sua stessa anticipazione, e non siamo soli in questo. Cristo ha  già percorso questo cammino, mostrandoci che la Morte non è il tramonto di una giornata, ma l’inizio di una nuova Alba. Non ci resta che seguire il Suo esempio, e guardare in faccia “la grande nemica”, chiamandola come il Poverello d’Assisi: “Sorella Morte!”.

Olga De Luca - 18.06.2018

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