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incalzante e appassionato lo spettacolo “Belvedere sogna!” PDF Stampa E-mail
Scritto da adriana sabato   

Incalzante e appassionato lo spettacolo “Belvedere sogna!” a cui ha dato vita ieri sera 8 agosto la scrittrice e poetessa Teresa Rogato.

A lei, alla sua arte è stato assegnato il Premio “gianovecento” nel corso della decima edizione curata dal Cenacolo Culturale Francescano tenutasi in Piazza Palmento nel centro storico di Belvedere Marittimo.

Uno spettacolo molto gradito al folto pubblico presente il quale ha così vissuto e ripercorso momenti di un passato ancora attuale. La tematica incentrata sulle peculiarità linguistiche del dialetto belvederese ha dato luogo anche ad un escursus sugli usi e sui costumi della popolazione locale ormai scomparsi ma sempre vivi nel ricordo di ognuno. Il Caffè Letterario come ha ricordato Daniela Gaglianone presentando la serata, è stato istituito per rivitalizzare il borgo antico di Belvedere Marittimo con l’idea di riscoprire e valorizzare il patrimonio culturale di questa meravigliosa cittadina. Quello del Caffè Letterario, ha ancora evidenziato il Presidente dell’Associazione Olga De Luca, è stato un progetto ambizioso sotto diversi punti di vista: e nel tessuto sociale associativo e nel mettere insieme, negli anni, per il solo “amore della Cultura”, più artisti, dando visibilità al territorio e agli stessi. Un progetto pilota che, in effetti, è stato immediatamente colto, considerato il proliferare, negli anni successivi, di eventi ad opera di altri organismi - sia pure con format culturali e"correnti di pensiero" differenti - ma con una finalità comune: il borgo antico di Belvedere Marittimo e la sua valorizzazione.

‹‹Chi dovesse dimenticare le proprie origini commetterebbe un grande errore››, ha esordito Teresa Rogato prima di declamare – commentandoli - i versi delle sue poesie, ‹‹un popolo che non conosce la sua storia è un popolo destinato a perire perchè non ha identità culturale ed è per questo che è importante non perdere i raccordi col passato. Ecco perché faccio questo lavoro e lo faccio solo per passione, solo per amore, solo perché mi piace e perché amo il mio paese e perché tento di far conoscere quel che ho raccolto attraverso la lingua che fu quella dei nostri padri: il vernacolo appunto. E’ chiaro che qui io non posso dirvi tutto ciò che ho raccolto, che ho scritto in tutti questi anni : sono due grossi volumi che vanno dalle bestemmie ai modi di dire ai bellissimi, struggenti, furbi, canti d’amore dalle leggende alle favole alle fiabe. Tutto un mondo particolarmente generoso che mi si è svelato e mi ha fatto innamorare della storia di questo bellissimo paese che è Belvedere››. Adriana Sabato - http://nonsolobelvedere.blogspot.it - 09.08.2017

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