Capotirone, una ”storia”... |
Scritto da francesca ugolino | |||
Oggi voglio raccontare una storia iniziata circa 40 anni fa, quando un giovane belvederese che amava viaggiare decise di intraprendere una nuova attività nel proprio Paese. Il ragazzo, nei suoi diversi viaggi, in particolare nel nord Italia, era sempre affascinato dagli esercizi di bar e ristorazione, era sempre attento alle novità e tendenze e, ritornando nel proprio paese, non poteva che raffrontare i diversi contesti e domandarsi perché anche nella sua terra non potevano esserci cose belle e buone come in quei posti dell'Emilia Romagna e del Veneto che amava tanto visitare. Un giorno seduto nell'unico bar del lungomare, dopo una lunga attesa senza essere servito, maturò l'idea di aprire un nuovo bar. Non sapeva bene cosa servisse per realizzare il suo sogno e cosi si rivolse agli amministratori dell'epoca, nel 1977/78 l'assessore all'urbanistica L.A., sempre disponibile e gentile, accolse la proposta del giovane e decise di aiutarlo nella scrittura della richiesta di concessione di suolo pubblico dove realizzare il bar.
In breve, il 26 maggio 1978 si inaugurava il Bar CAPOTIRONE, il nome del nuovo locale non poteva che essere quello del posto vicino al quale era sorto, uno dei luoghi più belli di Belvedere Marittimo. Inizialmente questo bar era stato pensato anche per impiegare la famiglia e far ritornare nonno Riccardo dalla Val d'Aosta, ormai prossimo alla pensione, poi le cose cambiarono e il giovane, divenuto padre di due figlie, decise di lasciare la sua prima attività per dedicarsi a quel piccolo chiosco che nelle estati belvederesi era il punto di riferimento di giovani provenienti da tutta la costa e dalla provincia per i cornetti caldi dopo discoteca. I cornetti che, ancora oggi, per molti giovani di quegli anni, adesso genitori o nonni, resta un ricordo piacevole e forse nostalgico perché riporta alla mente gli anni d'oro del nostro Paese. Tra quei giovani, nasce il secondo nome del bar Capotirone, “l'amico della notte”, perché verso le 5 -6 del mattino, quando i cornetti erano oramai andati a ruba, i giovani restavano sulla romantica terrazza con la musica del jukebox che ininterrottamente suonava e mangiando un panino con il titolare aspettavano fare giorno. Quegli anni sono testimoniati anche da vecchi articoli di giornali del Mezzogiorno, che raccontano il fenomeno dei cornetti del bar Capotirone sul litorale tirrenico.
Verso la fine degli anni 80, il Capotirone non é stato solo l'amico della notte, ma ai cornetti si sono aggiunti le coppe gelato e frutta fresca che hanno caratterizzato la nuova impronta del piccolo bar ormai cresciuto, sono gli anni che segnano il passaggio dal gelato industriale a quello artigianale. Poi, inizia a diffondersi la cultura dei cocktail, il brand originario del Capotirone é raffigurato dalla coppetta martini che si confonde nello sfondo del mare al tramonto, alla fine degli anni Novanta ai cocktail tradizionali si affiancano i muddler, i c.d. pestati, e la caipiroska alla fragola diventa un must per il Capotirone. Nella seconda decade degli anni 2000 il Capotirone è sempre il ritrovo estivo di tanti giovani, il posto unico e insostituibile dove molti innamorati hanno visto nascere la propria storia ma anche il punto di riferimento per bambini e famiglie.
Oggi è arrivato il momento di cambiare, quel ventenne è cresciuto, è diventato nonno, con la sua attività ha superato difficoltà e ostacoli sempre con grande soddisfazione ma sa bene che oggi quel suo sogno, diventato realtà, deve essere guidato con altri occhi. Quel ‘giovane’ belvederese può ritenersi soddisfatto perché sicuramente a chi gli è sempre stato vicino ha dimostrato e insegnato che con il lavoro serio e con le proprie forze si può arrivare lontano. Francesca Ugolino - 26.05.2017
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