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I belvederesi sono arcistufi ed indignati delle false promesse PDF Stampa E-mail
Scritto da renato cipolla   

Il leggendario “cavalier strilluccio” con il mantello bianco e l’effigie della croce rossa del Priorato di Belvedere è alla continua ricerca spasmodica di un amministratore-adepto da sponsorizzare, che sia incline probabilmente ai principi di “fratellanza affaristico-politico-massonica”,

cioè un personaggio che sappia mantenere gli accordi pre-elettorali (tutela degli interessi) con i potentati procacciatori di voti, ma allo stesso tempo essere anche un politico decisionista, un leader - come lo definisce il “cavalier strilluccio” - capace di risolvere i problemi del paese, imponendo le proprie scelte (anche quelle più discutibili) in modo perentorio da “cavaliere militare”, ma restando sempre fedele ai dettami dell’Ordine Supremo.

Alla fine del suo racconto il prodigo “cavalier strilluccio”, dopo aver tanto peregrinato fra gli ex sindaci ed amministratori, facendo torto ad altri (Pasquale Martorelli e Mauro D’Aprile), delinea la figura del sindaco “leader” dai chiari connotati di un salvin-renzin da caldeggiare alle prossime elezioni comunali.
Mi aspettavo dal “cavalier strilluccio” un commento esplicito sullo stato di abbandono in cui versa da anni il paese, mentre assistiamo alle giaculatorie sui vari amministratori belvederesi del passato e di quelli più recenti, tessendone le lodi e le contro lodi con il metodo della piaggeria senza troppo calcar la mano, non si sa mai …
Ma come il “cavalier strilluccio” che è alla ricerca di un “capo carismatico”, anziché usar la “spada” come i cavalier templari usa le paroline leziose nei confronti degli ex e post amministratori?
I belvederesi non hanno bisogno di uno stratega e/o forbito parolaio che pensi ai propri interessi, a quelli dei parenti e alle clientele amiche, ma un uomo distante dagli intrallazzi di potere e lontano da salotti della “fratellanza”, capace di agire negli interessi dei cittadini, senza subire condizionamenti e ricatti di qualsiasi genere dai vari potentati.
Personalmente preferisco un Sindaco “non leader” che con estrema disponibilità sappia ascoltare e dare risposte con gesti tangibili ai bisogni delle persone e soprattutto essere capace di risolvere i problemi del paese. Un sindaco realmente al “servizio” della Comunità, che non sia immerso in programmi ed alchimie di discorsi da propinare ai propri cittadini i cui contenuti sono spesso incomprensibili e i progetti irrealizzabili.
Ci vorrebbe, un politico dal pensiero laico e allo stesso tempo “bergogliano”, sempre pronto a promuovere ogni utile azione a garanzia dei diritti sanciti dalla Costituzione.
Mi auguro che i belvederesi sappiano far tesoro dei cattivi esempi amministrativi del passato, scegliendo un sindaco che proponga un cambiamento vero e non di facciata.
Una cosa è certa, i belvederesi sono arcistufi ed indignati dalle false promesse. Renato Cipolla - 12.05.2017

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