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il sipario è calato...ed io non ho voglia di dire tante cose… PDF Stampa E-mail
Scritto da olga de luca   

Siamo diventati “vittime” di predatori! La responsabilità è la prima dote di un Adulto! Siamo responsabili del Creato nei confronti dei nostri figli e davanti alla Natura stessa.

Curare l’ambiente e non distruggerlo è compito di tutti, ma, tante volte, ci si comporta come “bambini cattivi”. Custodire, vigliare, assistere e proteggere è la chiave di lettura di chi viene eletto a governare un Paese. Custodire ci rimanda al concetto di un rispetto da non valicare perché non si è proprietari di quanto ci circonda.

In buona sostanza, respiriamo “un’epoca” di “cretini intelligenti”!!!

Mi ronza in testa un pensiero di Sciascia, se ben ricordo, che diceva: “ una nuova categoria di persone si è imposta nella società: quella dei cretini intelligenti ”. No!, non è perchè  ignoranti in fatto di titolo di studio, lo sono in fatto di realtà!

Gente “buona” di Belvedere… bisogna svegliarsi dalla tiepidezza e dall’indifferenza che ci trovano seduti nella quiete, sordi all’urlo della tempesta che è intorno a noi, sotto i nostri occhi e sotto i nostri piedi!!! Dopo questa penultima – perché l’ultima deve ancora avvenire!!! - inaudita e sconvolgente scelta da parte di una Amministrazione, chiusa in una forma, se vogliamo, di narcisismo sterile e patologico….di una Amministrazione figlia di un Narciso che porta i segni della liquidità del nostro tempo e del pressappochismo…. di una Amministrazione spesso, molto spesso, “cretina…illuminata da lampi d’imbecillità” e capace solo di seminare “morte” intorno a sé, la sfida urgente è di proteggere questa “Casa Comune” (Belvedere Marittimo) e difenderla attraverso gesti concreti, scelte coraggiose…. ma a ciascuno la sua parte…

Vorrei dedicare ad Enrico Granata, Vincenzo Spinelli, Francesca Impieri, Maria Rachele Felicetti, Ciriaco Campilongo, Marco Liporace, Francesca Caroprese, Santino Stumbo, Maria Donato (in qualità di delegata al Centro Storico) la poesia ‘A chjazza du’ Parmint, dedicata alla “mia magica Piazzetta” . Scritta il 19 Agosto 1999 dopo una rappresentazione teatrale e che viene riportata anche in alcune tesi universitarie.

Leggetela bene, più volte, se è necessario,  e meditate su  “na foglia liggera liggera si perda ‘ntu vaich. Versetto che mi è stato ispirato proprio da una foglia di Ficus che spinta dal soffio del vento piacevole dell’estate si disperdeva nel vicolo…, ma, mi domando: ad una formica si può chiedere un litro di sangue? Se qualcuno di voi dovesse sentirsi, anche solo moralmente, non colpevole… rispondesse…Olga De Luca presidente Cenacolo Culturale Francescano - 30.11.2016

‘A chjazza du’ Parmint

‘A chjazza du’ Parmint / è nn’atra cosa. / Ti guarda, ti ceca ll’ucchj/ e daicia: / “Quand pur l’aurtima /pirzauna sind’è sciasa / ji rist saula / e cala‘nu sulenzij / cum ‘nu lungu sunn. / Arravugliata da ‘na risata / du’ vint / mi fa da tenda ‘nu cil stillat∂. / L’ucchj di cas,chjanu chjan /si chiaudin…/ e sul’u cant  / di ‘na luntana paigula / m’annaca”. / E quand ‘na fella /di launa si guarda  /‘nta l’acqua du’ cat  /‘na foglia /liggera liggera /si perda/ ‘ntu vaich.

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