Non ho parole, ma devo trovare il coraggio di esprimere una mia riflessione. Se possedessi un quadro di Monet, sarebbe, il mio Monet, bene comune?

In apparenza no, perché ricevuto in eredità oppure acquistato ad un’asta… però, potrei scegliere, per assurdo, di bruciarlo, fosse solo per vedere l’effetto che fa. Ma, mi domando: ho diritto di distruggere un capolavoro anche se lo possiedo oppure appartiene alla collettività in quanto “capolavoro”  e, quindi è un bene che deve essere tutelato soprattutto nell’interesse delle generazioni future?! Se ognuno di noi non smette di avere comportamenti insensati, se non scendiamo in piazza a conoscere (?) e confrontarci con chi ci amministra e imparare a distinguere le persone perbene dagli speculatori, non sapremo neppure riconoscere i beni che ci appartengono in quanto Collettività. Mani galeotte, hanno pronunciato “si, vogliamo che il tanto elogiato, amato, sponsorizzato Borgo Antico, definitivamente, resti vuoto, abbandonato, dimenticato!” Che dire dell’amore che si professa per il Borgo, quando a difenderlo si erge la barriera di scelte così scellerate. Povero e nudo vai, Paese mio, in una mentalità siffatta! Quando si comprende che amare ed onorare il Paese che si amministra significa che il popolo dev’essere ascoltato quando chiede, domanda, esprime le cose necessarie per farlo sopravvivere. Povero e nudo vai, Paese mio, tu che possiedi ancora, nonostante le sfaffilate e le “cinghiate” che ti arrivano sulle reni, le potenzialità di diventare lo Scrigno, la Perla della Cultura. Eppure io alla rinascita del mio Paese ci credo ancora, che si deve fare? Olga De Luca – 05. 08.2016