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il Wwf invita i pescatori del Tirreno a non dare più la caccia al tonno rosso PDF Stampa E-mail
Scritto da massimo converso   

Il tonno rosso (Thunnus thynnus, Linnaeus 1758) è un grande pesce pelagico appartenente  alla famiglia Scombridae. Conosciuto anche come tonno pinna blu, e sebbene il tonno rosso sia l'animale marino simbolo del Mediterraneo, questa specie è a rischio di estinzione.

Questo splendido animale è annoverato  tra i pesci più grandi e più preziosi dal punto di vista economico. A causa del suo valore economico, il tonno rosso è stato pesantemente vittima della pesca illegale praticata soprattutto nelle sue zone di riproduzione e in generale in tutto il Mediterraneo. Da oltre dieci anni il WWF è impegnato nella tutela del tonno rosso, una specie a rischio estinzione. Una delle nostre vittorie più recenti è stata riportata all'ICCAT (Commissione internazionale per la conservazione dei tunnidi dell'Atlantico), in occasione della quale è stato stabilito di non aumentare le quote di pesca di tonno rosso a livelli insostenibili.

Tirreno Cosentino

E proprio perciò la grave crisi occupazionale sta portando sia la pesca industriale che quella del cosiddetto “tempo libero” a pescare di tutto dal tonno rosso all’inquinatissimo tonno con spina bifida, senza alcuno scrupolo e con l’unica motivazione che tutto è lecito se serve alla sopravvivenza della propria famiglia.

Ed invece pescare indiscriminatamente porterà al definitivo impoverimento del nostro mare già compromesso dal continuo avvelenamento che proviene dai fiumi (in primis il Fiume Oliva di Amantea), dai depuratori non-funzionanti e dalle <navi ‘ndranghetiste> depositate sul fondali.

Ci rendiamo conto dei problemi economici dei pescatori professionisti e di quelli “dilettanti”, ma impoverire il Tirreno Cosentino porterà danno, nel tempo, innanzitutto a loro stessi.

Ascoltare la Capiteneria di Porto

Invitiamo perciò tutti i pescatori ad ascoltare i continui appelli del CircoMare di Cetraro (leggasi sede di zona della Capiteneria di Porto di Vibo Valentia) e, per quelli dilettanti, di confrontarsi con questa Istituzione.

Tumori

Intanto i fatti dicono che diverse specie di pesci vengono pescati con la spina bifida, aumentano i tumori e manca ancora un registro regionale dei tumori,

così come si nascondono analisi che sono state eseguite sui fondali del mar tirreno. La stagione turistica non può essere messa in pericolo ed è meglio quindi stendere un velo di silenzio. Ecco perchè anche le dichiarazioni dei pentiti di turno finiranno nel nulla. Si veda qui accanto l’immagine dei tonnetti deformi pescati ad Acquappesa nel Settembre 2015.

Regione Calabria

Urge perciò che l’Assessora Rizzo (a cui l’intero problema è stato posto durante l’incontro a Cittadella del 16 Ottobre) disponga un severo approfondimento della questione e che i suoi colleghi di Giunta e gli Uffici degli altri Assessorati la sostengano concretamente, per conferire regole e sviluppo realistico all’intero settore/contesto del mare.

Il Wwf auspica che la Regione Calabria promuova, con riunioni di zona, la costituzione di Cooperative (con prestito d’onore) per regolarizzare veramente tutta l’attività di pesca sul Tirreno Cosentino. Massimo Converso - 23.10.2015

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