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il pasticcio della Tarsu/Tares PDF Stampa E-mail
Scritto da laboratorio per la democrazia   

Con delibera di Consiglio comunale n. 28 del 16 settembre 2013 è stata approvata l’istituzione del Tributo sui rifiuti e sui servizi (Tares) con le relative scadenze di versamento:

  • prima rata (acconto), scadenza 31 ottobre 2013. L’acconto, stabilito nel 70% dell’importo dovuto, sarà calcolato applicando alle superfici occupate le tariffe vigenti al 31 dicembre 2012 ai fini Tarsu, oltre il tributo provinciale;
  • seconda rata (saldo), scadenza 16 dicembre 2013. La rata di saldo conguaglio verrà calcolata sulla base dell'importo annuo dovuto a titolo di Tares 2013. In aggiunta all’importo complessivo del tributo, al quale sarà scomputato il pagamento della rata in acconto, il contribuente sarà tenuto al versamento in unica soluzione della maggiorazione standard pari a € 0,30 per metro quadrato a favore dello Stato.

Dove sta il pasticcio. È vero che la normativa sulla Tares da la possibilità ai Comuni di fatturare l’acconto applicando le tariffe Tarsu 2012, ma era logico farlo e sostenerlo nei primi mesi dell’anno. Diventa improponibile e difficile da tollerare a settembre.

Infatti, sarebbe stato più logico che l’Amministrazione a guida Granata, dimostrando una certa capacità amministrativa e finanziaria, avesse approvato in tempi utili il Regolamento e le relative tariffe Tares, evitando così la doppia fatturazione, che provocherà certamente non pochi disagi ai cittadini e spreco di denaro pubblico, causato dalla emissione e spedizione delle doppie bollette.

Per non parlare, poi, del diverso metodo di calcolo della Tares, il cosiddetto "metodo normalizzato" che tiene conto del principio di chi più inquina più paga e basato non solo sui metri quadrati ma sul numero dei componenti familiari, sulla quantità e qualità dei rifiuti prodotti anche se presunte.

Un altro aspetto, non di poco conto, è la rateizzazione della Tarsu/Tares.

Siamo l’unico Comune in Italia a rateizzare la Tarsu/Tares in due scadenze; gli altri Comuni si sforzano di interpretare al meglio le esigenze economiche e sociali delle famiglie, delle imprese, degli operatori commerciali che vivono quotidianamente sulle loro spalle e sui loro bilanci una crisi sempre più grave, consentendo ai loro cittadini di rinviare al 2014 il pagamento delle ultime rate Tares di quest'anno, così come ha assentito la risoluzione n. 9 del Dipartimento delle Finanze del 9 settembre scorso, a condizione che il versamento della maggiorazione standard di trenta centesimi a metro quadro sia effettuato entro il 16 dicembre. L’Amministrazione Granata, invece, obbliga il cittadino contribuente a versare nel giro di quarantacinque giorni l’intero importo, senza tener conto dei bisogni e delle urgenze delle famiglie belvederesi impegnate in questo periodo nell’acquisto dei libri, dei ticket per i servizi mensa e trasporto scolastico.

D'altra parte,  l'"inettitudine al potere" dell'Amministrazione Granata è acclarata, il percorso amministrativo è contrassegnato da cattivi esempi di gestione della res publica. Lo palesano il tentativo, ancora oggi non raggiunto completamente, di passare dal metodo forfettario a quello a consumo per il servizio idrico integrato; la vicenda degli eventi calamitosi del 2009 sulla quale non si riesce ad addivenire ad una soluzione, e ancora il mancato avvio dei lavori sull'impianto di depurazione con il concreto rischio di perdita di un finanziamento di circa 1.800.000 euro. Ma tutto questo, a quanto pare, non preoccupa la nostra classe dirigente,impegnata nell' affannosa ricerca di nuovi equilibri in vista della prossima tornata elettorale.La politica, quella vera, attenta ai bisogni dei cittadini, dovrebbe essere concepita e perseguita come missione e non come gestione del potere fine a se stesso. Laboratorio per la Democrazia - www.labdem.org - 23.09.2013

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