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sangue e furti...quando la risposta dello Stato? PDF Stampa E-mail
Scritto da antonello troya   
Sabato 23 Marzo 2013 13:55

Non c’è giorno che a Belvedere non sia segnalato un furto o una sottrazione di bene a privati.

La comunità è stata segnata da un omicidio di cui ancora non si conosce il volto dell’assassino E intanto la gente ha paura. Paura delle rapine, paura dei furti, paura che la propria privacy sia sistematicamente violata da criminali senza scrupoli cui né la procura né le forze dell’ordine riescono a fare pronte. Si tratta certam ente di quella microcriminalità che vive di espedienti, di furtarelli indirizzati all’acquisto di droga o allo smercio di materiale che poi finisce in chissà quale parte del mondo. L’altra notte l’ennesimo furto. Località Praio si trova nel centro storico di Belvedere, vicino al castello angioino-aragonese. Una zona difficile anche per arrivarci. Non molto trafficata, risiedono alcune famiglie che come tante hanno fatto sacrifici per raggiungere una certa stabilità economica. Alcuni ladri, praticando un buco (e anche di grosse dimensioni) in un muro, sono riusciti ad intrufolarsi dentro una casa e da lì, hanno alzato la serranda del garage riuscendo a portarsi via alcuni ciclomotori e una macchina. Insomma un bottino niente male considerato che i rischi sono stati minimi e che di criminali non ne è rimasta traccia. Poco hanno potuto i carabinieri che hanno eseguito un sopralluogo raccogliendo le testimonianze e riuscendo a tracciare minimi indizi da cui far partire le indagini. Ciò che lascia perplessi è che i ladri hanno agito indisturbati. Per sfondare il muro avranno fatto certamente rumore. Ma nessuno (guarda caso) ha sentito nulla o fatto nulla. È l’ennesimo fatto di cronaca che sta segnando la comunità belvederese: dal primo dell’anno un omicidio e una serie di furti a catena. E di colpevoli nemmeno l’ombra. Presi di mira soprattutto anziani che vengono legati e imbavagliati e poi spogliati delle loro beni, soprattutto gioielli e suppellettili di valore. E come non ricordare l’omicidio di Iolanda Nocito, avvenuto il 4 gennaio. Legata, imbavagliata e riempita di botte sino ad ucciderla. Su questo fronte, come sulle rapine, le indagini sembrano impantanate, e un silenzio decisamente imbarazzante che fa da contorno. Bisogna necessariamente correre ai ripari se si vuole mantenere un livello decisamente accettabile di sicurezza. A ciò sta cercando di dare una risposta l’amministrazione comunale. È dell’assessore Vincenzo Spinelli, fortemente sostenuta poi dal sindaco Enrico Granata e dalla maggioranza tutta, l’idea di dotare la città di Belvedere di una serie di telecamere piazzate in punti strategici del territorio. Insomma il “Grande Fratello” comincerà finalmente a monitorare tutte le zone a rischio. Punti nodali registrati 24 ore su 24 e da cui le forze inquirenti potranno trarre maggiori informazioni nelle indagini. L’assessore Spinelli ha illustrato al sindaco l’iniziativa che intende porre in essere e che dovrebbe andare in porto nel giro di poche settimane. Naturalmente ha tenuto a ribadire Spinelli, dopo aver adempiuto le norme che stabiliscono e che tutelano la privacy del cittadini. Ma non solo: le telecamere contribuiranno anche a segnalare i furbetti che sporcano le strade con cumuli di spazzatura e gli indisciplinati al volante. Antonello Troya - 23.03.2013


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