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un deputato vicino di casa PDF Stampa E-mail
Scritto da pasquale greco   
Mercoledì 20 Febbraio 2013 10:03

Sono passati tanti anni da quando decisi di iscrivermi ad un partito politico. Sono passati tanti anni ed ero molto giovane, allora. Avevamo tutti la stessa fiducia nel futuro, in un futuro migliore e convinti che la nostra azione, piccola o grande, avesse contribuito al miglioramento.

I partiti e la politica di allora erano punti di discussione e di confronto sano, vero; si credeva in quello che si faceva. Vivevamo in una realtà prevalentemente agricola ma avevamo il sentore e la consapevolezza che tanto stava cambiando. Il centro di Belvedere ancora non era interamente coperto dalla linea telefonica, la televisione era in bianco e nero e c’erano due soli canali. Lo sguardo era proiettato verso lo sviluppo tecnologico, ma nelle nostre sezioni si discuteva come fare affinché tutti potessero godere delle nuove opportunità.  Il nuovo benessere economico, per noi, doveva entrare in tutte le case.

Con punti di vista diversi, strategie non coincidenti, a volte anche con forti litigi, discutevamo, comunque, solo e solamente come fare per garantire il diritto alla salute per tutti, il diritto all’istruzione, il diritto al lavoro, l’uguaglianza di fronte alla legge. Abbiamo anche goduto dei risultati ottenuti, grandi conquiste sociali sono state fatte con la lotta e il sacrificio di tantissime persone. Conquiste sociali che sono state vanificate con le decisioni degli ultimi dissennati governi Berlusconi e Monti.

Di tutto questo parlavamo con Ernesto Magorno, oltre a crescere e divertirci come tutti gli altri. Ernesto lo conosco da sempre perché siamo cresciuti insieme nel periodo dell’adolescenza fino all’università e le fatidiche lauree. E’ una persona vera che crede profondamente in quello che fa, con tutti gli errori degli umani. La passione della politica è uscita dal ventre della mamma addirittura un po’ prima di lui. Era molto benestante quando cresceva, ma stava sempre dalla parte dei più deboli. Ad alcuni sembra il solito politico alla conquista dello scranno e da questi, forse, dovrebbe farsi conoscere amplificando e migliorando la sua immagine nel “villaggio globale”, ma da lunedì sarà al nostro “servizio”.

A lui chiediamo, dobbiamo chiedere, di crescere e far crescere il nostro territorio. Oltre alle istanze locali, alla promozione del nostro territorio che dovranno essere di routine, Ernesto lotterà per l’Europa che abbiamo sempre sognato, l’Europa dei popoli; lotterà per il ritorno alla moneta sovrana, all’euro prodotto dalla banca centrale governata dagli stati uniti d’Europa e non dai privati; lotterà per l’accesso libero alla cultura, alle università pubbliche senza l’obbligo dei quiz d’ingresso gestiti da pochi balordi; lotterà perché chi ha di più paghi un po’ di più; lotterà per il diritto ad essere curati; lotterà per la dignità delle famiglie, delle donne e dei giovani senza perdere di vista le istanze dei nuovi poveri: le piccole imprese e anche i professionisti; lotterà perché ritorni la stessa fiducia di allora, perché Ernesto sarà il deputato vicino di casa che vive la nostra stessa vita, i nostri stessi problemi. Pasquale Greco - 20.02.2013


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