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verso l’alto Tirreno: i fondi strutturali e l’agenzia per la coesione PDF Stampa E-mail
Scritto da mauro d'aprile   

Riprendo, sperando di essere utile, le sollecitazioni per la costituita Conferenza Permanente dei Sindaci dell’Alto Tirreno Cosentino del 7 Giugno 2012, i cui compiti (art.1) “consultivi, propositivi e di coordinamento sono finalizzati ad istaurare, in maniera sistematica, un nuovo modello di programmazione, partecipazione e di confronto sulle problematiche del territorio e per la definizione  di azioni ed attività comuni, utili allo sviluppo dello stesso”.

Sebbene comprenda che la fase attuale trova molti Sindaci impegnati nell’attuazione del Decreto Legge 95/2012 sull’Associazione di Funzioni, cui sono obbligati i Comuni al di sotto dei 5.000 abitanti, ritengo che il riproporre alla loro attenzione la Politica di Coesione, con gli avanzamenti da questa prodotti, possa offrire spunti utili alla stessa problematica del Riordino degli Enti.

Con il testo del Disegno di Legge di Stabilità 2013, il Governo all’art. 10 ha istituito l’Agenzia per la Coesione, sottoposta alla vigilanza del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ma dotata di autonomia organizzativa, regolamentare, amministrativa, finanziaria e contabile. L’Agenzia interviene nella promozione dello sviluppo economico e della coesione economica, sociale e territoriale per la rimozione degli squilibri economici, sociali, istituzionali e amministrativi del Paese al fine di favorire l’effettivo esercizio dei diritti della persona, nel rispetto del trattato dell’Unione Europea e in coerenza con l’art. 119 comma 5 e art.3 comma 2 della Costituzione. In particolare, l’Agenzia coordina:

  • la programmazione degli interventi delle amministrazioni pubbliche in materia di politica di coesione assicurandone, la coerenza e la complementarietà con le politiche pubbliche e gli interventi di settore collegati per materia.
  • Istruisce per il Ministro vigilante le proposte di programmazione economica finanziaria e di destinazione territoriale delle risorse della politica di coesione comunitaria e nazionale;
  • Provvede alle iniziative in materia di utilizzazione dei fondi strutturali comunitari, partecipa ai processi di definizione delle relative politiche e vigila, nel rispetto delle competenze delle singole amministrazioni pubbliche interessate, sull’attuazione dei programmi e realizzazione dei progetti che utilizzano fondi strutturali comunitari;
  • Procede, nel rispetto delle competenze delle singole amministrazioni pubbliche interessate, allo studio e alla programmazione degli interventi di sviluppo a livello locale, regionale e pluriregionale e definisce opportune iniziative per la promozione e lo sviluppo di tali aree;
  • Agisce secondo il principio della leale collaborazione istituzionale tra lo Stato, le Regioni e le autonomie locali e del coinvolgimento del partenariato economico-sociale nelle diverse fasi di programmazione e attuazione degli interventi.

Dall’articolato del Disegno di Legge considerato, ho sottratto semplicemente la parte delle competenze che interessano direttamente gli Enti Locali in materia di Fondi Strutturali e della Coesione, facendo salvi i fondi Nazionali della stessa.

Nei precedenti due articoli, suddivisi in due parti con decorrenza 9 Luglio 2012, su questo Blog, ho avuto modo di evidenziare come negli accordi stipulati fra il Ministro Barca e le Regioni Meridionali,  in materia di Programmazione nel Riequilibrio Territoriale, nei settori Trasporti Ferroviari e in quello Sanitario, la Regione Calabria nella Informativa  Propedeutica  sullo stato e consistenza delle dotazioni minime, nei settori menzionati, non ha affatto coinvolto i Comuni della Nostra Area, riconosciuti per legge quali attori Istituzionali competenti. Da qui l’esplicito invito rivolto ai Sindaci dell’Alto Tirreno di assumere iniziative nella direzione della Conferenza Stato Regioni attraverso una nota all’ANCI Nazionale.

La Istituzione dell’Agenzia per la Coesione, avuto riguardo alla sua effettiva entrata in funzione, dopo la creazione dei propri organismi con nomina Governativa e l’apertura della sede in Roma, rafforza la linea Europea di quei Paesi orientati al proseguimento della Politica di Coesione che alcuni vorrebbero riservare solo ai Paesi di nuovo ingresso. L’Italia è fortemente allineata alla posizione che intenderebbe dare continuità a tale politica, che dovrebbe rappresentare il cuore di una unione di Stati, e che intende perseguire il benessere delle popolazioni nel quadro di una supposta economia sociale di mercato (tale termine è ancora utilizzato nel documento-quadro di strategia dell’Unione, Europa 2020). L’Italia è in grado di recuperare, in termini netti, risorse grazie (o “forse a causa”) del permanere di larga parte della popolazione delle regioni del mezzogiorno nelle condizioni di beneficiari delle risorse dei fondi strutturali. E la sua posizione è necessariamente orientata a difendere questa politica, ma con un’attenzione al livello di sviluppo delle regioni più fragili.

La Regione Calabria, a differenza di altre Regioni, anche Settentrionali, (basta visitare i siti istituzionali delle stesse), non avvia alcun dibattito in merito. Custodisce gelosamente la Creazione di una Struttura di Supporto, selezionata con il solito Bando clientelare, pronta a continuare un’opera di esclusiva competenza, frutto della cultura, nella propria eccezione, che i fondi appartengono alle proprie casse. Da strumento di coordinamento e propulsione, diviene così impedimento oggettivo! I risultati sono sotto gli occhi di tutti: 1) inadeguata traduzione in benefici permanenti; 2) occupazione precaria; 3) scarsa creazione di beni strumentali; 4) uso sproporzionato di attività immateriali; 5) finanziamenti per attività illecite; 6) inutilizzazione di fondi e conseguente restituzione.

Ed è in questo senso che salutiamo la nascita dell’Agenzia della Coesione quale interlocutore capace di raddrizzare una distorsione istituzionale, deleteria per la crescita della Calabria ed invitiamo i Sindaci a liberarsi dai vincoli ilota di appartenenza, in quanto democraticamente Sindaci di Tutti, e fare della Conferenza Permanente, così come istituito,  il Laboratorio capace di riproporsi quale interlocutore possibile. Mauro D’Aprile ex Sindaco - 07.11.2012

 

 

 

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