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istituire un comitato “Pro Castello” PDF Stampa E-mail
Scritto da adriana sabato   

Istituire un Comitato “Pro Castello” in sinergia con le Istituzioni e i cittadini per acquisirne la proprietà e rilanciare così un turismo con forti ricadute su sviluppo e occupazione.

Questo il caloroso appello lanciato dall’ex consigliere regionale Giuseppe Mistorni che ha organizzato il Convegno dal tema” Beni culturali  e monumentali e prospettive di sviluppo del Tirreno cosentino” , in cui si è affrontata l’annosa questione sull’acquisizione del Castello Angioino - Aragonese del XV secolo, al patrimonio artistico – culturale pubblico del Comune.

Un evento al quale ha partecipato  l’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri che, considerando la sicura fattività del progetto di restauro, ne ha suggerito l’inserimento nel piano dei prossimi finanziamenti regionali. «Valorizzare l’enorme  patrimonio culturale calabrese, utilizzare le risorse di cui si dispone, significa anche  produrre reddito, stiamo lavorando per questo», ha ben spiegato Caligiuri.

A patto però che il castello diventi un bene pubblico. «Purtroppo il castello è di proprietà privata, ha quindi spiegato Mistorni all’assessore Caligiuri, ed è da tempo che si discute sulla necessità di acquisire la struttura al patrimonio comunale proprio per la sua indubbia valenza di elemento simbolico e caratterizzante del territorio e di testimonianza di civiltà per la collettività belvederese e per l’intero comprensorio».

Un primo passo necessario dunque, che deve essere preceduto dal superamento della tutela giudiziaria alla quale è sottoposto: si dovrà stabilire con il curatore fallimentare nominato dal Tribunale, la vendita forzata del bene, e il Comune, una volta stabilito all’incanto il prezzo, potrebbe esercitare il diritto di prelazione sul bene. Il Comitato, secondo Mistorni, avrebbe il compito di seguire tutto l’iter necessario a conseguire l’acquisizione del Castello. Di fondamentale importanza, in tal caso, l’intervento di un bravo professionista amministrativo ed esperto di beni culturali, ma soprattutto l’aiuto concreto dei cittadini.

«Amministratori, ha aggiunto Mistorni  sollecitate gli operatori a rendersi utili anche per la società e la collettività che ha tanto bisogno di questo tipo di intervento».Il castello già restaurato ed ampliato, nei vari secoli e sotto domini diversi con i fondi dei cittadini, è posto in posizione strategica e di grande effetto scenico nel Tirreno cosentino,  ultimamente  rappresenta anche un pericolo per la pubblica incolumità specie lungo la strada di accesso alla zona alta del paese, con caduta continua di massi dalla roccia di basamento del castello. «Urge una soluzione immediata», questo il monito lanciato da Mistorni, che ha trovato d’accordo i numerosi cittadini e rappresentanti istituzionali intervenuti alla serata. Adriana Sabato - 28.10.2012

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