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una “Nuova Amministrazione”? Meglio “modesti” Amministratori! PDF Stampa E-mail
Scritto da mauro d'aprile   

Nella più assoluta indifferenza della Cittadinanza e l’assenza irresponsabile di alcuni Consiglieri di maggioranza e dell’intera Opposizione, rappresentata nella circostanza da me e  l’ex Presidente del Consiglio Oreste Sarpa, si è riunito il Consiglio Comunale di Belvedere con all’O.d.G.

1) Esame ed approvazione del conto Consuntivo Esercizio Finanziario 2011; 2) Richieste Istruttorie sui Dati del Bilancio Consuntivo 2010- Risposta Corte dei Conti n° 0002259- 15.12.2012.

Il Consuntivo 2011 oltre a registrare lo sforamento del Patto di stabilità, incamera l’ennesimo parere negativo del Revisore dei Conti con motivazioni del tutto fondate che spaziano dalla mancata attuazione di quanto previsto dall’art. 9 della Legge 3/8/2009 n° 102, circa le misure organizzative (procedure di spesa e di allocazione delle risorse) per garantire il tempestivo pagamento delle somme dovute per somministrazioni, forniture ed appalti, alla carenza, formale e sostanziale, del quadro della Conciliazione del Conto del tesoriere con le risultanze delle iscrizioni contabili. Il richiamo del Revisore mi è sembrato perfettamente in linea con quanto la Commissione Finanza Locale del Ministero degli Interni ha disposto in materia contabile per i Comuni soprattutto sulla trasparenza e la razionalizzazione dei livelli di spesa ( Spending Review D.L. 6 Luglio 2012 n°95 Titolo I° art.1-6). Dallo stesso Revisore, come per legge (all’art. 7, comma 2 d.lgs. n. 149/2011) mi sarei, comunque, aspettato, la Informativa Ufficiale notificata al Consiglio, circa le restrizioni contabili e di investimento alle quali  l’Ente dovrà sottostare:

  • Riduzione del fondo perequativo in misura pari alla differenza tra risultato registrato ed obiettivo programmatico e comunque per un importo non superiore al 3% delle entrate correnti nell’ultimo consuntivo: Euro 216.000,00.
  • Divieto di impegnare nell’anno successivo a quello di mancato rispetto spese correnti in misura superiore all’importo annuale medio dell’ultimo triennio;
  • Divieto di ricorrere all’indebitamento per investimenti;
  • Divieto di assunzione di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale compresi co.co.co e somministrazioni anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto;
  • Divieto di stipulare contratti di servizio con soggetti privati che si configurino come elusivi delle predette disposizioni sul personale;
  • Rideterminazione indennità di funzione e gettoni di presenza agli amministratori con applicazione di una riduzione del 30% rispetto all’ammontare risultante alla data del 30/6/2010;
  • Divieto di incremento delle risorse decentrate 8art. 8, comma 1 CCNL 14/1/2008).

E’ semplicemente da “Stolti”, non comprendere che le ricadute per l’economia della Città, sia “Pubblica” che “Privata” sono ormai dirette e non più mascherabili se è vero, come è vero, che le valutazioni sulla Offerta della “Città Pubblica” (Gestione dei Servizi, Scuole ed Uffici, Biblioteca e Cineteca, Pinacoteca, Musei, strade urbane  e di collegamento,  spazi verdi ed attrezzati, impianti sportivi, illuminazione, trasporto e servizi scolastici, assistenza sociale, pulizia ed igiene, illuminazione, smaltimento rifiuti, rete idrica e fognaria), concorrono a determinare, sotto l’aspetto della dotazione e  dell’efficienza,  la stima econometrica della “Iniziativa Privata” nel proprio Valore di mercato, sempre più inscindibile dai parametri ambientali (Valori Immobiliari, Commercio,  Attività Alberghiere e Residenziali, Attività Culturali, Attività Professionali ed Assistenziali, Attività Agricole ed Artigianali, Ristoro ed attività Sportive  e dello svago).

Una situazione drammatica della contabilità del nostro Comune, resa ancora più vulnerabile dalla vistosa “incompetenza” dei componenti l’Amministrazione, che di fatto, all’esito degli esami, non costituisce più una sorpresa, considerata la “cocciuta, stupida ed incosciente” selezione con cui vengono effettuate, ormai da un ventennio, le candidature nelle liste degli aspiranti ad Amministrare la cosa pubblica.

Ma è soprattutto alla luce delle nuove disposizioni di legge, nella mutazione genetica e filosofica della materia dell’Amministrare gli Enti Locali, che si rende quanto mai urgente e necessario per Belvedere  e non solo, pensare ad una fase di formazione per aspiranti amministratori comunali. Si tratta di non correre ad una chiamata di semplice aggregazione, senza una ponderata presa di coscienza dei problemi che ci sono difronte. Belvedere non si può concedere nuove “Avventure”! Non c’è il margine per sperimentare “aggregazioni di comodo”, con “autoreferenze” gridate e  conclamate, ma inesorabilmente deludenti! Occorre commisurare con modestia le proprie aspirazioni a quelli dell’Interesse Pubblico. I primati non si gridano! Si dimostrano! Poi, se occorre….. si annunciano!  Mauro D’Aprile - Gruppo L’Orizzonte. (continua) - 06.09.2012

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