“verso l’alto Tirreno”, la coesione territoriale |
Scritto da mauro d'aprile | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
In concomitanza con l’invito rivolto da alcuni Sindaci dell’Alto Tirreno per l’adesione alla manifestazione indetta dall’Anci a Roma di giorno 24 c.m. per protestare contro i tagli dei trasferimenti agli Enti Locali, riprendo l’opera di stimolo sulla riflessione della Coesione Territoriale dell’Alto Tirreno Cosentino. Nei due articoli precedenti, completamente snobbati dalla stampa locale, più avvezza a sottolineare punti di dissidio piuttosto che avviare un’opera di costruzione sulle convergenze, si è sottolineata l’importanza che assume per il nostro territorio una Politica di Coesione il cui scopo dichiarato risulta essere per volontà della Conferenza Stato- Regioni la decretazione sul funzionamento della perequazione infrastrutturale, le cui disparità di dotazioni tra territori andranno ridotte attraverso programmi di investimenti ad hoc, coordinati sia con gli interventi aggiuntivi a favore delle aree sottoutilizzate, sia con gli interventi speciali. Nel richiamare i settori di interesse, rammento che la decretazione approvata ed in atto abbraccia la totalità di quelli che integrano livelli essenziali di prestazioni: la sanità; l’assistenza sociale; l’istruzione scolastica; le reti stradale, autostradale, ferroviaria; le reti fognaria, idrica, elettrica, del gas; le infrastrutture di porti e aeroporti. Per una più chiara comprensione dell’Accordo di Programma, riporto integralmente quanto si è convenuto nella Conferenza Stato Regioni sui fondi di finanziamento:
1 Esclude risorse ex FAS destinate alla copertura del debito sanitario di alcune regioni e al Fondo occupazione (2500 mln); include circa 412 mln della programmazione 2000-2006 2 Stime in attesa della riprogrammazione dei Programmi operativi regionali 3 Non include interventi PAC da attuare nell'ambito della riprogrammazione delle priorità dei Programmi operativi dei fondi strutturali Sulla scorta della precedente programmazione di rifinanziamenti e cofinanziamenti, già fin dal 15/12/2011, la Regione Calabria insieme alla Basilicata, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, ha condiviso un Accordo per accelerare e riqualificare l’utilizzo dei Fondi Strutturali comunitari, approvando insieme anche ad Abruzzo e Molise un Primo Piano di Azione di Coesione. Gli investimenti sono stati concentrati in tre settori ad alto impatto socioeconomico (scuola, ferrovie ed agenda Digitale). Sono stati riallocati complessivamente 3,1 miliardi di euro, suddivisi in 974 milioni per la scuola, 423 Milioni per l’agenda digitale, 142 milioni di euro per l’occupazione ed è stato istituito un Fondo da 1,6 miliardi di euro a favore di investimenti su reti e nodi ferroviari. La nostra prima disamina riguarda appunto il settore delle ferrovie alla luce del documento ufficiale i cui risultati attesi sono: Risultati attesi nelle Ferrovie: – L’obiettivo è di migliorare la mobilità a lunga, media e breve percorrenza sulla rete Ferroviaria del Sud, oggi caratterizzata da tempi elevati e da condizioni di disagio nel servizio di trasporto. Il Piano di Azione Coesione si prefigge di avviare o completare alcune scelte strategiche per la modernizzazione della rete ferroviaria anche tenendo conto degli obiettivi fissati. Con gli interventi tecnologici a più rapida realizzazione (36/48 mesi), si conseguiranno i primi benefici di miglioramento nei tempi di percorrenza. Gli interventi infrastrutturali con tempi lunghi (fino a 10 anni) consentiranno di costruire un quadro di certezze per il futuro, rilevante per le realizzazioni di importanti relazioni ferroviarie con ricadute positive per cittadini e imprese. Azioni – Al fine di raggiungere questi risultati, sono stati individuati d’intesa fra Governo e Regioni alcuni assi prioritari d’intervento: asse Catania–Palermo, asse Napoli–Bari, nodo di Bari e tratte adriatiche, asse Taranto-Sibari-Gioia Tauro, asse jonico e rete ferroviaria sarda. In base ad una recuperata logica di programmazione unitaria, per ognuno di questi assi i nuovi interventi da finanziare sono stati identificati in modo da completare (in tutto o in parte) i finanziamenti già disponibili dal Fondo Sviluppo e Coesione (delibera CIPE 62/2011), dal Programma Operativo Nazionale o da fonti di finanziamento ordinario. Finanziamenti – Il finanziamento degli interventi identificati viene realizzato attraverso la riduzione del tasso di co-finanziamento dei fondi comunitari per un importo complessivo pari a 1.620 milioni di euro. In particolare vengono destinati nuovi finanziamenti a: • Campania – variante Cancello-Napoli, tratta Cancello-Frasso Telesino, Traccia-Napoli e acquisto di materiale rotabile • Puglia – nodo di Bari e raddoppio Lesina-Ripalta • Sicilia – linea Catania-Palermo • Sardegna – ammodernamento e velocizzazione rete sarda (oltre a collegamenti stradali necessari a superare le condizioni di particolare isolamento della Regione) • Calabria – elettrificazione dorsale jonica Questi interventi si aggiungono a precedenti finanziamenti del Fondo Sviluppo e Coesione per 830 milioni di euro e ad altri finanziamenti nazionali per 4.221 milioni di euro. Complessivamente vengono mobilitate risorse per circa 6,5 miliardi di euro. Dopo la Sanità, dunque, anche la programmazione sulle Ferrovie come territorio ci vede completamente assenti. Dalla Regione Calabria non viene affatto rispettato il Patto sulla Coesione che vede soprattutto i Comuni procedere, per ciascun ambito, ad una ricognizione della consistenza dello stock di capitale installato e al suo confronto con quanto richiesto “per conseguire in un orizzonte di medio periodo” livelli di sviluppo economico e di benessere sociale, omogenei fra i territori del Paese. E’ dalla “mappatura”, settore per settore, dei gap infrastrutturali che dovrebbero discendere programmi di investimento pluriennali, da inserire nella Decisione di Finanza Pubblica, rispettando il principio che alle Regioni con gap più ampi devono esser dedicate maggiori quote dei fondi stanziati per ciascun settore. Potremmo ancora recuperare il gap nella consapevolezza che la tratta ferroviaria Salerno- Gioia Tauro, tagliata fuori dall’Alta Velocità e dai collegamenti principali tra Bari e Reggio di Calabria, copre un fondamentale ruolo di servizio pendolare-turistico in una delle aree a vocazione naturalistico-ambientale di primo livello (Sistema dei Parchi Nazionali del Cilento, del Pollino e costa Calabro-Policastro), senza sottovalutare lo snodo di Paola per l’Università ed il Polo Amministrativo di Cosenza. Ma di questo dovremmo convincere i Politici Calabresi. In subordinata potremmo richiedere dotazione di idoneo materiale rotabile di qualità, investendo, come per legge (art. 6 di attuazione art.16 Legge 42/2009) se del caso direttamente un partner privato in possesso dei necessari requisiti di competenza (Montezemolo od altri). La Gita di Roma del 24 da parte dei Sindaci può restare tale se si considera che l’emendamento Leghista che cancellerebbe il Sud delle priorità del nuovo Fondo per l'innovazione tecnologica, istituito dal Decreto Sviluppo, in verità non ha modificato il quadro delle risorse che restano suddivise nell’85% al Sud e il 15% al Nord. Spesso urlare a sproposito “Roma Ladrona” provoca bossianamente delle distrazioni che consentono di rubare nei propri cantoni leghisti. Catanzaro, pardon, Reggio di Calabria è la meta cui indirizzare i nostri epiteti e le nostre incazzature! Ma con la Coesione prepariamoci almeno a farne definitivamente a meno. Ci giova in tutti i sensi! (Continua). Mauro D’Aprile ex Sindaco di Belvedere Marittimo - 23.07.2012
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