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lavori pubblici, Mistorni: non accrescere la lista delle incompiute PDF Stampa E-mail
Scritto da giuseppe mistorni   

Constatiamo con piacere che i lavori di consolidamento e messa in sicurezza del versante Nord del centro storico di Belvedere ai piedi del Castello, dove si sviluppa la strada di accesso allo stesso denominata “S.Lucia”, sono iniziati,

ma nello stesso tempo apprendiamo che non sarà resa transitabile con i fondi attualmente disponibili. Si riesce solo a fortificare il muraglione esistente con la posa di pali in cemento e probabilmente la regimentazione delle acque superficiali di scorrimento sul terreno sottostante.

Necessitano ancora, pare, oltre 600 mila euro per completare l’opera che, considerando le attuali ristrettezze finanziarie, il patto di stabilità, l’impossibilità di contrarre ulteriori mutui e non da meno la volontà politica-clientelare degli amministratori di privilegiare altre priorità di intervento sul territorio, accrescendo così la lista delle “incompiute”, se va bene ci vorranno altri sei-sette anni per renderla fruibile. La strada per l’Oracchio docet: appaltata nell’ottobre 2004 pare che per venti-trenta mila euro non si gioisce e si grida al miracolo.

Si è parlato più volte dell’utilità di queste infrastrutture con argomentazioni varie ed opportune, ma per non essere ripetitivi è doveroso far rilevare l’importanza strategica per il centro storico e zone limitrofe che assumerebbero anche per la viabilità alternativa, vie di fuga, a seguito di eventuali eventi calamitosi.

Non è peregrino ricordare, specie in Calabria, che la prevenzione è uno dei presupposti fondamentali  della Protezione civile , spesso viene sottovalutata e ci si accorge solo quando il danno è fatto. Cosa si fa a livello regionale per l’adeguamento antisismico nei centri storici ?

La pianificazione del territorio che dovrebbe essere dinamica, attuale e conforme alle linee programmatiche che ogni Amministrazione comunale si dovrebbe dare ad inizio legislatura, è ferma da oltre dieci anni. Per intenderci si parla del Psc ( Piano strutturale comunale ex Piano regolatore) che per quanto è dato sapere è in una fase di stallo e l’Amministrazione comunale opera con le previsioni di Piano ormai superato e per alcuni possessori di terreno costituisce un danno economico eccessivo non indifferente, considerata la mutata situazione finanziaria che impedisce allo stato investimenti non ponderati , per i vincoli posti anni addietro (1988).

Non è questo lo spirito della Legge Regionale; ci si chiede però: perché la Regione non applica il potere sostitutivo? Inoltre, le ultime vicende che riguardano i pronti interventi per frane, dissesti idrogeologici, sparse su tutto il territorio lo confermano, è necessaria una revisione generale e più puntuale della mappatura dei terreni da parte del Pai , sottoposti a vincoli idrogeologici e inadatti all’edificazione , specie nei pressi e sottostante i centri abitati . Ci si appella al buon senso degli amministratori nel segnalare e coinvolgere l’Autorità di Bacino per ridisegnare il territorio e, nel contempo essere previgienti e scrupolosi nel concedere in alcune zone a rischio concessioni edilizie, se necessario ricorrendo a delle motivate e contingenti varianti di destinazione urbanistica. Non si possono più consentire  o tollerare errori e superficialità commessi da quanti hanno avuto responsabilità amministrative nel passato nella gestione del territorio che è patrimonio di tutti. Giuseppe Mistorni - 23.07.2012

 

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