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manifestazione Anci del 24 luglio, appello ai sindaci del Tirreno cosentino PDF Stampa E-mail
Scritto da g.aieta - e.magorno - b.ferrari - p.basile   

Cari colleghi, avrete sicuramente ricevuto la lettera del presidente nazionale dell’Anci Graziano Delrio che invita, per  il prossimo 24 luglio,  tutti i sindaci italiani a partecipare  alla manifestazione  che si terrà  a Roma di fronte a Palazzo Madama.

Un invito alla  mobilitazione contro gli inaccettabili tagli  decisi dal Governo nel suo decreto sulla revisione della spesa al quale noi vorremmo unire una forte ed incisiva protesta per la chiusura dei tribunali calabresi ed in particolare di quello di Paola.

Sarebbe importante, infatti, che nella stessa giornata del 24, una numerosa delegazione di sindaci del Tirreno cosentino si recasse di fronte alla sede del Ministero  della Giustizia, per contestare un provvedimento che, se portato a compimento, risulterebbe  particolarmente grave, sia per i disagi che arrecherebbe alla popolazione di un vasto comprensorio, sia perché farebbe venire meno un presidio di legalità in una zona dove sono storicamente  presenti   fenomeni  di criminalità organizzata, agli esponenti dei quali,  tal modo,  giungerebbe  un inaccettabile messaggio di debolezza da parte dello Stato.

Per quanto sopra detto riteniamo di rivolgere, con forza, un appello all’adesione ed alla partecipazione unitaria delle iniziative del 24 a Roma, di tutti i sindaci del comprensorio del Tirreno cosentino.

Un appello a cui non possono restare indifferenti  tutti gli amministratori   dei nostri territori che affrontano una quotidianità fatta di “lacrime e sangue”,  conseguenza  dei  tagli operati alle risorse destinate agli enti locali e di un brutale smantellamento del welfare operato in nome di un rigore ispirato da criteri meramente “ragionieristici”.

E’ ora di dire basta, di levare una voce forte ed autorevole prima che i comuni, che dovrebbero essere strumenti di crescita e primi riferimenti dei cittadini, collassino  drammaticamente uno dietro l’altro sotto la scure dei tagli lineari del Governo  così come drammaticamente  denunciato dal  Presidente dell’ANCI in un’intervista : “Siamo praticamente a quattro mesi dalla chiusura del bilancio del 2012 e tagliare i trasferimenti nell'ultima parte dell'anno significa mandare in dissesto la gran parte dei comuni interessati”.

Razionalizzare, ridurre gli sprechi è un obiettivo sul quale tutti concordiamo – come rileva giustamente Delrio- ma non bisogna per questo colpire con l’accetta solo le già esangui risorse dei comuni.

A questo quadro più che allarmante che già di per sé giustifica il ricorso alla protesta si deve aggiungere, per i sindaci del sud, la profonda indignazione per il sostanziale avallo del Governo all’emendamento leghista che di fatto cancella il  Sud delle priorità del nuovo Fondo per l'innovazione tecnologica, istituito dal Decreto Sviluppo.

Un fatto particolarmente grave che rivela la vera natura di un esecutivo che si presenta come tecnico ma che palesa una profonda visione ideologica, in continuità con i Governi precedenti che   hanno  assegnato al meridione un ruolo marginale di territorio da depredare, senza considerarlo una risorsa e senza destinare ad esso le risorse necessarie per la sua ripresa.

E’ per questo che occorrerà essere presenti a Roma, unire la propria protesta a quella di tutti i sindaci italiani,  evidenziando, nel contempo, il profondo malessere e le inquietudini che vivono i territori del Tirreno calabrese.

Occorre proseguire nell’unitarietà della nostra azione, già attuatasi sulle problematiche susseguitesi nel nostro comprensorio nei mesi scorsi (sanità, giustizia, scuola, trasporti etc. ) e che spesso hanno visto gli amministratori fianco a fianco, senza sterili campanilismi, in difesa dei diritti dei  cittadini.

In questo senso una considerevole novità è stata  rappresentata dalla  nascita di un importante organismo come la “Conferenza permanente dei Sindaci dell’Alto Tirreno cosentino”.

Tocca a noi sindaci, per i il ruolo istituzionale che ricopriamo e che i cittadini hanno  democraticamente conferito, saper trasformare la rabbia ed il disagio crescente nei nostri territori, prima che si trasformi in contestazione   cieca ed incontrollabile.

Per questo dobbiamo essere tutti a Roma con il simbolo che incarna l’ufficialità del nostro ruolo, la fascia tricolore, per dimostrare che il Tirreno cosentino vuole far sentire civilmente, ma con forza, la sua voce contro un Governo che rinnega i principi di solidarietà sanciti dalla nostra stessa Costituzione  impoverendo  ancora di più il nostro Sud   e  togliendo ai Comuni il ruolo di primo presidio sociale per i cittadini. Il Sindaco di Cetraro Giuseppe Aieta Il Sindaco di Diamante Ernesto Magorno Il Sindaco di Paola Basilio Ferrari Il Sindaco di Scalea Pasquale Basile - 19.07.2012

 

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