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dal primo aprile crisi gravissima per la sanità dell'alto Tirreno e della provincia di Cosenza PDF Stampa E-mail
Scritto da giuseppe lanuara   

Fervono le iniziative a “babbo morto” sull’alto tirreno cosentino a riguardo del diritto alla salute non garantito. Fervono, per restare nell’ambito sanità, a codice rosso, cioè quando il paziente ha necessità di rianimazione, è morente in seguito a patologia che poteva e doveva essere affrontata preventivamente.

Da 1 aprile (purtroppo non è un pesce d’aprile!), la sanità dell’alto tirreno cosentino, così come quella dell’intera provincia di Cosenza, cadranno in una crisi gravissima per cui sarà impossibile vedere soddisfatto quanto sancito costituzionalmente sul diritto alla salute. La chiusura dei Presidi Ospedalieri, senza aver creato misure alternative a garantire l’incolumità di tanta gente, i cosiddetti ospedali Spoke ed Hub messi solo sulla carta e comunque insufficienti, inefficaci, inefficienti a sostenere l’enormi richiesti di salute, provocheranno disservizi, interruzione dei pubblici servizi con serie probabilità di decessi ed altro. Ed il tutto si sta consumando, sembrerebbe, in una strana indifferenza della politica, delle parti sociali e, questo è ancor più grave, dei cittadini.

Allarmante è soprattutto il silenzio di chi dovrebbe garantire democrazia, libertà, rispetto delle norme, dinnanzi al fatto più eclatante: tutti gli atti deliberativi consumati dal dott. Gianfranco Scarpelli, dalla sua nomina a Direttore generale dell’ASP di Cosenza, sono illegittimi, quindi tutti, nessuno escluso, nulli se impugnati per la mancata nomina, da parte dello stesso, del Direttore Sanitario aziendale che, secondo la normativa vigente, deve firmare detti atti. Ma è necessaria l’impugnazione di tali atti per essere invalidati? Invece, il D.G., evidentemente tra l’incudine ed il martello dell’arroganza politica, non riesce a nominare detta figura perché, sembrerebbe, che l’ “eletto” non abbia i requisiti previsti e si stia perdendo tempo per cercare di trovare il modo per riuscire a dimostrare che li abbia raggiunti. E questa è un’ulteriore dimostrazione di come si stato in grado, il presidente Scopelliti, di dare una svolta nella gestione della cosa pubblica regionale, alla faccia della meritocrazia, della legalità, della democrazia, in un settore come quello della sanità che di meritocrazia dovrebbe nutrirsi per riconquistare la grande migrazione sanitaria nella nostra regione.

Direttore generale Scarpelli, ci scusi ma, considerata la sua impotenza nel cercare di dare una sanità migliore in questa provincia, cosa ci sta a fare seduto su quella poltrona? Sta, giorno dopo giorno, deludendo quanti avevano creduto che un medico finalmente chiamato a questo responsabile compito potesse dare segnali diversi rispetto al passato. Evidentemente non è così, restituisca il mandato ai suoi referenti politici nella speranza che riescano a trovare qualcuno che dimostri di avere quello che sinora a Lei è mancato: gli attributi! Alle forze politiche di opposizione, a coloro i quali si ritengono liberi, ai sindacati, ai movimenti culturali, chiediamo uno sforzo di lealtà nei confronti di chi rappresentano: fate invalidare gli atti deliberativi e cercate di restituire un minimo di possibilità alle necessarie richieste di salute dell’intera provincia. Giuseppe Lanuara promotore responsabile Alto Tirreno Cosentino LiberiAMO L’ITALIA Movimento Politico – Culturale - 08.03.2012

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