“Mani assassine”: presentazione del libro a Praia a Mare |
Scritto da comunicato stampa | |||
“Mani assassine”, sette storie di delitti raccolte in un libro. La firma è del giornalista Antonello Troya. Domenica prossima, 15 gennaio alle ore 17.30, presso la sala del museo comunale di Praia a Mare, ci sarà la presentazione dell’istant-book edito dalla Falco Editore di Cosenza. L’autore, alla sua prima esperienza editoriale, nel libro racconta sette storie di delitti avvenuti nell’Alto Tirreno cosentino, la strage di Buonvicino del 1996, la morte di Salvatore Arcuri a Scalea, bruciato vivo nella sua macchina nel 2001, le uccisioni di Carmine Magurno e Francesco Grano nel 2002 a Belvedere Marittimo. Quello di Luigi Laprovitera, per mano del figlio Enzo nel 1997. E gli ultimi due avvenuti nel 2011, Domenico Puma a Praia a Mare e Anna Gerardi ad Acquappesa. Alcuni risolti, altri no, senza un movente e né un colpevole. “Delitti – scrive l’autore nell’introduzione – che hanno segnato profondamente lo strato sociale delle comunità in cui sono avvenuti e che hanno posto in evidenza segnali che spesso ignoriamo, come la solitudine e l’indifferenza. Delitti che lasciano aperti numerosi interrogativi, per la crudeltà con cui sono stati compiuti e per le motivazioni, anche psicologiche, alcune adesso ancora incomprensibili. Il mio intento è stato solo quello di raccontare i fatti così come li ha vissuti un giovane cronista, oggi come allora”. Saranno presenti il sindaco di Praia a Mare, Carlo Lomonaco, il consigliere regionale Rosario Mirabelli. Ad aprire i lavori sarà la presidente dell’associazione Sos Praia, Francesca Lagatta. A moderare il dibattito sarà il direttore di Rete3 Digiesse Pietro Nigro. E’ riuscito, così, a riportare in vita, nella mente del lettore il mondo di quei paesi, di quelle persone e di quelle voci, con la coscienza e la conoscenza di quanto è effettivamente avvenuto, lasciando immaginare, a volte, quanto ancora non si conosce: per alcuni casi avvenuti di recente, infatti, la Magistratura sta ancora indagando. Fatti di sangue divenuti un dramma collettivo di intere comunità: una rappresentazione pubblica che ha riportato in primo piano gli interrogativi sui fondamenti stessi della vita sociale. Crimini e vicende nelle quali sono state superate non solo le soglie della morale comune: del confine tra il bene ed il male, ma, innanzitutto le regole essenziali del vivere sociale. È un libro che aiuta a capire e a non dimenticare quei fatti, la dignità di quelle persone, la loro vita, la loro tragica scomparsa; che fa emergere l’impegno indispensabile della Giustizia, in una terra forte e vitale, ma difficile, come quella calabrese”. comunicato stampa 10.01.2012
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