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fondazione Campanella in Ente di diritto pubblico, impugnata la legge regionale PDF Stampa E-mail
Scritto da vincenzo cesareo   
Mercoledì 16 Novembre 2011 15:10

Grazie ad uno degli ultimi atti, il governo Berlusconi, ha sollevato il problema della incostituzionalità della legge approvata nel settembre u.s. dalla Regione Calabria, riguardante la trasformazione della Fondazione Campanella di Catanzaro in Ente di diritto pubblico.

Fatto clamoroso visto che il governo, con apposito decreto ,a nostro avviso violato da palese illegittimità vista la incompatibilità, aveva nominato il presidente Scopelliti quale commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dal debito sanitario. Infatti una delle motivazioni addotte riguarda proprio il debito sanitario che andrebbe ad aumentare notevolmente(50 milioni di euro l’anno del bilancio regionale!). Infatti, secondo la norma contestata, un ente privato che non è mai   stato riconosciuto dal governo nazionale quale istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (I.R.C.C.S.), come appunto la Fondazione Campanella, verrebbe, sic et simpliciter ed in spregio alle norme vigenti, trasformato in ente pubblico.

E tutti i dipendenti andrebbero assunti a tempo determinato, in attesa dell’espletamento dei concorsi certamente riservati. Di sicuro la deliberazione del Consiglio regionale, assunta con i voti di quasi tutto le forze politiche presenti (trasversalismo o ignavia?), offre moltissime ombre, scarsa trasparenza ed attenzione, inosservanza delle regole. Per addivenire a ciò, poi, il Consiglio regionale ha utilizzato un  escamotage consistito nell’abrogare, anche in questa fase in modo poco chiaro e legittimo, alcune leggi regionali che sancivano i termini ordinatori prima (2009), diventati perentori, poi (settembre 2011), nei quale la Fondazione  Campanella avrebbe dovuto acquisire dell’I.R.C.C.S., pena la chiusura. Sarà apparsa chiara al governo l’indecenza incostituzionale, per cui ha inteso adire l’Alta Corte Costituzionale.

È parimenti indecente per quanti avevano creduto di poter dare una svolta alla Calabria utilizzando le elezioni regionali del 2010. Possibile che all’indecenza non si riesca a dare un limite? Come è mai possibile che, invece di predisporre un piano di rientro, si continui a sperperare denaro pubblico per fini clientelari poco nobili e tutto passi senza controlli, tra l’indifferenza, la noncuranza, la rassegnazione? Ma lo Stato in Calabria vuole finalmente  battere un colpo a testimonianza che esiste? Ci si rende conto che in queste condizioni non LiberiAMO L’ITALIA? Piccole speranze iniziano a pervenire dal governo Monti per la sobrietà, la competenza, la serietà e la determinazione che contraddistingue il suo presidente, che va aiutato da ciascuno di noi, ad iniziare da comportamenti più attenti ed attivi, abbandonando le negatività e le passività che sinora hanno fatto di tutti noi degli allucinati. dott.Vincenzo Cesareo - responsabile nazionale LiberiAmo l'Italia movimento politico-culturale - 16.11.2011

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