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non ricandidare gli uscenti PDF Stampa E-mail
Scritto da vincenzo cesareo   
Giovedì 10 Novembre 2011 16:51

Ed ora la palla è passata al Presidente della Repubblica. Certo non deve essere stato facile per Papi assistere all’implosione della sua maggioranza e della sua politica, ma soprattutto alla svalutazione delle azioni del suo impero economico.

Come del resto non è piaciuto a chi, come me aveva creduto in lui,  essere stato illuso per anni, per riforme liberali, che avrebbero dovuto rilanciare l’Italia, dandole un ruolo di primo piano nell’Europa e nel mondo. Promesse, rassicurazioni ad iosa soprattutto alle vigilie dei momenti elettorali, ma  mai qualcosa di concreto. Intanto il Paese è precipitato sempre più verso il fallimento economico ed, all’orizzonte, non si riesce ad intravedere nulla che faccia sperare bene. Perché il vero dramma dell’Italia consiste nel dover affrontare una crisi economica gravissima, senza una classe dirigente degna di questo nome. Per cui, qualunque sia la decisione che il presidente Napolitano prenderà, cioè elezioni immediate, governo tecnico o di larghe intese, sarà una decisione che non porterà alcun beneficio, da nessuna parte, visto che sarà difficile, se non impossibile, trovare una maggioranza parlamentare che si adoperi a realizzare quanto richiestoci dalla Europa.

È certamente triste rendersi conto che il modo in cui è stata intesa la politica ha portato, addirittura, alla mancanza di alternativa  a Papi! La politica dell’apparire, della mignottocrazia parlamentare, delle cravatte regimental, dello scilipotismo, dell’effimero, dei tradimenti, dei mercanteggiamenti, è stata fatta propria dall’intero Parlamento, ha distrutto l’essenza propria dei partiti, riducendoli a mere consorterie incapaci di reagire, di trovare risposte forti, terapie d’urto ad una crisi resa ardua da affrontare per l’incapacità di iniziative anche in una fase di emergenza nazionale.

Anzi il pensiero più grande che ha iniziato ad assillarli consiste nell’organizzazione della campagna elettorale, nello spazio che avranno per mettere i manifesti pubblicitari,  su chi pagherà i santini ed il materiale pubblicitario. Tanto i costi, alla fine e come sempre, ricadranno sui cittadini comuni, non certo sulla casta. Stante la situazione, le domande sono: come e da chi verranno difesi gli interessi nazionali? Si troverà una maggioranza parlamentare sulle misure urgenti imposte dall’Europa? Nuove elezioni per fare cosa? Cambierà la classe dirigente? Chi inventeremo stavolta come messia? Il neo senatore a vita Mario Monti? Persona di grande spessore certamente, di grande credibilità internazionale, ma sorretto da chi, da quanti? La sua indipendenza, il suo essere equidistante dai partiti politici, mette in forte imbarazzo gli stessi che avevano trovato nell’odio a Berlusconi, il collante necessario per neutralizzarlo.

Ora rischiano di frammentarsi ancora di più. Diventeranno delle sette assetate di potere, seriamente  intimoriti di perdere i privilegi, il potere. E considerato che i nostri partner europei e globali conoscono bene la realtà attuale italiana, riusciranno a concedere fiducia a tutto ciò che in Italia chiamiamo politica? Sembra che da più regioni nasca l’esigenza, da parte dei giovani impegnati e/o con volontà di farlo, di richiedere a tutte le forze politiche di riferimento, di non ricandidare gli uscenti. La riteniamo una proposta legittima e degna di essere sostenuta. Apriamo sulle nostre pagine di facebook una sottoscrizione, che serva a dimostrare che Il popolo italiano ha maturato la necessità di liberare l’Italia, dimostrando di essere migliore della classe dirigente che si è data!dott.Vincenzo Cesareo - responsabile nazionale LiberiAmo l'Italia movimento politico-culturale - 10.11.2011

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