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il predominio della moneta sulla politica PDF Stampa E-mail
Scritto da vincenzo cesareo   
Sabato 05 Novembre 2011 10:13

Certo che quello che è accaduto a Cannes è davvero sbalorditivo: il vertice governativo più importante del mondo vi si riunisce per discutere della crisi economica mondiale sponsorizzato da banche e multinazionali, cioè dai veri creatori della crisi!

Eh si! Perché sono queste, ormai, che dettano ai governi modalità e tempi da rispettare, avendone prima ottenuto diversi fondi di salvataggio, per poi tenerli in ostaggio. Ora hanno le chiavi d’accesso per forzare i governi e decidere, quindi, il futuro finanziario del pianeta. Dal G20 è emersa chiaramente la forza, la prepotenza, l’arroganza,  l’obnubilamento della democrazia, di chi  ha “stracciato” la Grecia non permettendole di sostenere il referendum sui provvedimenti concordati dal suo governo.

Hanno posto il mondo in ipnosi economica che ha trasformato la vita in una allucinazione per cui tutto, idee, azioni, desideri, diventa inutile. Il nostro Paese è stato sottoposto a commissariamento, è un sorvegliato speciale del Fondo Monetario Internazionale a cui dovrà rispondere direttamente sulle questioni imposte già in precedenza dalla Banca Centrale Europea, perché non siamo ritenuti affidabili su risanamento e riforme per contribuire all’uscita dalla crisi. Bisogna prendere atto, dunque, che nel mondo non c’è più governo politico, ma economico, il predominio della moneta sulla politica. Credo che alla base della grande crisi ci siano errori di fondo. Il più grande è stato quello di costituire, in Europa, solo l’unità monetaria, quando necessitava soprattutto quella politica che, ad oggi, non c’è perché osteggiata dalle lobby economiche internazionali.

Ad esempio, sono convinto che sia l’Europa a mettere a rischio il debito sovrano italiano, anzi la costruzione monetaria sta favorendo l’attacco all’euro ed ai debiti pubblici degli stati europei ed, in particolare, di quello italiano. Se vogliamo, possiamo asserire che la crisi debitoria è la conseguenza della stessa costituzione dell’Unione monetaria europea. Questa ha facilitato l’indebitamento della periferia, particolarmente nel settore privato. Infatti l’elevato debito pubblico italiano era preesistente e non causato da un eccesso di spesa sociale. La sua formazione risale al combinato disposto dalla adesione allo Sme e dal divorzio Banca d’Italia – Tesoro, un’anticipazione dell’Ume, mentre l’evasione veniva lasciata correre. Appare sempre più evidente la crisi del sistema. Ma che si fa? Cambiando gli attori in gioco che continuano a credere fermamente in modelli di crescita e sviluppo che sono validi solo sulla carta? Il sistema forzato, in queste condizioni vecchie, non riuscirà mai ad esprimere una proprietà diversa da quella che già esprime.

Questo è il sistema che permette di dire in giro che fai utili quando hai debiti che superano i tuoi utili. Sappiamo bene che quando è così, il problema è della banca che ha finanziato e che è costretta ad investire ed a rimetterci soldi. Questo è quello che fanno i politici: continuano a prendere soldi dal lato buono, per metterli in quello che è all’origine del disastro. Alla fine assisteremo ad un altro comitato di controllo, un’altra serie di regole, nuovi piani di ristrutturazione del debito. Altre forzature senza alcuna idea di futuro. Noi, in modo sempre più incosciente, saremo distratti dalle piccole vicende quotidiane: gli Scilipoti del Parlamento, oggi, dove si collocano? Berlusconi regge? Si fa un governo tecnico? Uno di responsabilità nazionale? Si va ad elezioni? Chi preferiamo come nuovo Messia? Ma la LiberiAMO L’ITALIA che ormai la misura è colma, si o no? dott.Vincenzo Cesareo - responsabile nazionale LiberiAmo l'Italia movimento politico-culturale - 05.11.2011

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