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il Comune non paga e scatta il pignoramento PDF Stampa E-mail
Scritto da antonello troya   
Domenica 08 Maggio 2011 07:42

Il provvedimento che blocca circa 300 mila euro presenti presso il conto bancario, è arrivato a seguito di una sentenza del tribunale di Scalea sul ricorso presentato dalla ditta Lagotrans di Diamante per alcuni lavori effettuati nel periodo del dissesto idrogeologico che interessò il territorio nell’inverno a cavallo dal 2008 al 2009.

Fu una stagione difficile da dimenticare: si registrarono una ventina di movimenti franosi che misero in serio pericolo interi nuclei urbani delle contrade. Tanti furono gli sfollati. Tante le persone costrette ad abbandonare le proprie case e trovare riparo da parenti, amici o addirittura presso strutture ricettive, a spese del Comune. Furono eseguite ordinanze di sgombero per 36 nuclei familiari, 64 le ordinanze contingibili e urgenti per sistemazione idraulica e riparazione della rete fognaria, barriere di protezione, ripristino manto stradale, realizzazione cunette, rimozione frane e pulizia canali.

L’allora sindaco pro tempore, Mauro D’Aprile, fu obbligato ad emettere una serie di ordinanze di somma urgenza per fronteggiare l’emergenza. Le ditte incaricate lavorarono con il massimo impegno, investendo di tasca propria, pur di completare i lavori. Ciò in attesa dell’arrivo delle risorse finanziarie previste, anche perché si trattava di contributi che rientravano dell’ordinanza della presidenza del Consiglio dei Ministri (la nr. 3741/2009).

Il comune di Belvedere Marittimo era tra i Comuni calabresi il cui territorio era stato riconosciuto tra quelli interessati dai dissesti idrogeologici dell’inverno 2008-2009 e quelli compresi tra l’11 ed il 17 febbraio 2010. Lo stesso commissario per l’emergenza, ovvero il presidente della giunta regionale, Giuseppe Scopelliti, nell’ordinanza commissariale n. 1/3862/2010 del 09 luglio 2010 aveva riconosciuto a Belvedere Marittimo sostanziali danni tra frane e dissesti. Ma di soldi nemmeno a parlarne. A distanza di due anni ancora la Regione Calabria non ha provveduto a trasferire le somme destinate dalla Protezione Civile.

Una questione per niente chiara e che con il passare del tempo ha assunto delle tinte fosche. Sino a quando il Consiglio Regionale decide di affrontare il problema. Scopelliti, in qualità di Commissario delegato per l’emergenza idrogeologica, durante la seduta del 29 novembre 2010 aveva posto in evidenza lo stato di confusione e di incertezza verso un problema delicato come quello del mancato riconoscimento, per il Comune di Belvedere, dei contributi per gli interventi urgenti o di somma urgenza. Nel replicare ad un intervento del consigliere regionale Aiello, che sollevava la questione del rischio bilanci dei comuni calabresi per le «intimazioni ad adempiere» da parte ditte che hanno già svolto lavori di assestamento e manutenzione, Scopelliti aveva sottolineato come le richieste degli enti erano state decisamente, esagerate sperando in finanziamenti da indirizzare poi verso altri progetti, portando come esempio il Comune di Belvedere Marittimo, che aveva richiesto alla Regione Calabria 11 milioni di euro su 131 mila di danni certificati dal tecnico competente. Alle parole di Scopelliti tre giorni dopo seguirono i fatti, con l’autorizzazione (in qualità di commissario delegato) della liquidazione di una prima tranche di contributi pari a 3.500.000,00 euro, a favore dei comuni calabresi colpiti dagli eventi alluvionali del 24-27 settembre 2009 e del periodo 11-17 febbraio 2010, al Comune di Belvedere Marittimo, che aveva richiesto 28.500,00 euro per lavori di somma urgenza, era stato riconosciuto un importo ammissibile pari a “zero euro”. A pagarne le conseguenze le imprese che eseguirono i lavori “contingibili ed urgenti”, investendo notevoli risorse economiche e strumentali.

Ora la spallata finale che va a colpire sia le altre ditte interessate a vedere saldato il dovuto, sia le misere casse comunali. Il pignoramento riguarda sicuramente gli stipendi dei dipendenti. Antonello Troya - 08.05.2011

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