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un revisore dei conti non gradito perché "pericoloso" PDF Stampa E-mail
Scritto da salvatore cetraro   
Lunedì 02 Maggio 2011 19:19

L’approvazione del conto consuntivo 2010 nella seduta del consiglio comunale del 29 aprile scorso è stata l’occasione per comprendere ancora una volta la leggerezza e l’arroganza con cui opera l’esecutivo Granata e l’intera Maggioranza.

Un Comune, quello di Belvedere Marittimo, amministrato non come un Ente locale ma peggio del più disastrato condominio senza amministratore. Il netto voto contrario del Gruppo “L’Orizzonte” è stato accompagnato da una ampia dichiarazione allegata in forma scritta al Verbale della Adunanza in cui, oltre alla non condivisione politica della gestione 2010, è stata rimarcata la violazione del TUEL nonché del regolamento del Consiglio Comunale.

Ma ancor più significativa, nonché dimostrativa dell’arroganza della Maggioranza, è la circostanza che in sede di Consiglio Comunale non sia stata data lettura, neppure per stralcio, né sia stato fatto riferimento alcuno alla Relazione dell’organo di revisione, peraltro presente in aula in persona del revisore unico, dott. Michele Viggiano. Una presenza, quella del revisore, ritenuta dalla Maggioranza inutile e probabilmente anche pericolosa: un revisore dei conti non gradito, perciò non autorizzato ad intervenire perché colpevole di quanto già rivelato nella predetta relazione.

In maniera subdola, con il solito atteggiamento consentitogli indirettamente da un folto numero di consiglieri che intervengono alle adunanze probabilmente senza aver letto neppure l’ordine del giorno, la Maggioranza ha lasciato passare il parere del revisore come un sigillo interamente positivo alla gestione del sindaco Granata, senza che qualche collega “meno attento” della stessa Maggioranza potesse apprendere ciò per cui il revisore è da considerare un “peccatore”.

Per lo stesso motivo, nessuna replica da parte della Maggioranza è stata registrata a fronte del rilievo mosso dal Gruppo “L’Orizzonte” in merito alla necessità di procedere con urgenza ad assumere le più opportune determinazioni sui rilievi formulati dalla Corte dei Conti con nota del 29 marzo 2011. Si è omesso infatti di riferire che il revisore dei conti, a prescindere dal parere favorevole espresso sui numeri, ha mosso gravi rilievi sui quali nessun cenno tuttavia è stato fatto in sede di consiglio;

il revisore ha rilevato la non osservanza dell’Art. 36 del regolamento di contabilità vigente nonché, cosa ancor più grave, ha rilevato che diversamente a quanto riportato falsamente o erroneamente (?) nella delibera di giunta n. 66 del 19 aprile 2011 lo stesso non ha preso visione delle operazioni di riaccertamento dei residui attivi e passivi.

Inoltre, nessun cenno in sede di consiglio comunale è stato fatto sulla circostanza che il revisore dei conti ha rilevato la mancata attuazione di quanto previsto dall’Art. 9 della legge 102/2009 circa le misure organizzative al fine di garantire il tempestivo pagamento delle somme dovute per somministrazioni, forniture ed appalti.

Analogamente, nessun cenno è stato fatto sulla esistenza di debiti fuori bilancio ancora da riconoscere che, oltre ad esporre l’ente al rischio di controversie, sconvolgono gli equilibri di bilancio, ed in ordine ai quali, a quanto si vocifera, l’organo di revisione, sebbene abbia richiesto ai responsabili dei settori l’elenco delle situazioni debitorie nel mese di marzo, allo stato attuale non ha ancora cognizione.

Con lo stesso stile subdolo ed arrogante, nessun riferimento è stato fatto circa la mancata conciliazione del conto del tesoriere con le risultanze delle scritture contabili né in ordine all’invito avanzato dal revisore in relazione alla partecipazione a Cosenza Acque Spa a predisporre adeguati accantonamenti per far fronte ad eventuali debiti futuri.

Questa è soltanto una pagina della recente storia della politica locale belvederese, da tempo indifferente rispetto allo sviluppo della città e più interessata a logiche clientelari e di parentele secondo cui l’affidamento di lavori, forniture o incarichi professionali deve avvenire soltanto scegliendo l’amico, il parente o il collega di studio tanto più vicino quanto più importante sia l’incarico in termini economici e curriculari.ing. Salvatore Cetraro – capogruppo de “L’Orizzente” -02.05.2011

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