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frane 2009, arrivano i tecnici della protezione civile PDF Stampa E-mail
Scritto da antonello troya   
Martedì 04 Gennaio 2011 08:40

Un incontro di particolare interesse quello che si è svolto a Roma, presso la sede del dipartimento della Protezione civile, tra una rappresentanza dell’amministrazione comunale e i dirigenti del settore in merito allo stato di crisi dichiarato dopo i casi di dissesto idrogeologico, che hanno colpito il paese tra il 2008 e il 2009.

All’incontro hanno preso parte il sindaco Enrico Granata e una rappresentanza delle ditte che ancora avanzano i soldi degli interventi effettuati.

Il sindaco ha espresso le sue perplessità sulle difficoltà che la Regione ha sollevato nel riconoscere la liquidazione della somma a favore del comune colpito dagli eventi alluvionali. Contributi che rientravano dell’ordinanza della presidenza del Consiglio dei Ministri.

I dirigenti della protezione civile, d’accordo con il sindaco, hanno deciso di inviare alcuni esperti che avranno il compito di valutare l’iter delle pratiche e di analizzare le difficoltà amministrative che non hanno permesso di riconoscerne la validità in sede di erogazione dei contributi.

Il comune di Belvedere Marittimo rientra tra i Comuni e gli Enti della Regione Calabria il cui territorio è stato danneggiato dai dissesti idrogeologici nei giorni a cavallo tra fine anno 2008 e 2009 e quelli compresi tra l’11 ed il 17 febbraio 2010. Lo stesso commissario per l’emergenza, ovvero il presidente della giunta regionale, Giuseppe Scopelliti, nell’ordinanza commissariale n. 1/3862/2010 del 09 luglio 2010 aveva riconosciuto a Belvedere Marittimo sostanziali danni tra frane e dissesti.

Più volte dalla maggioranza come dalla opposizione sono state sollevate serie questioni critiche sulle ragioni che stanno alla base del mancato riconoscimento dei contributi. E ora a distanza di due anni da quei terribili giorni che hanno messo in ginocchio un intero territorio, ancora la Regione Calabria non ha provveduto a trasferire le somme destinate dalla Protezione Civile.

A pagarne le conseguenze in modo sostanziale le imprese edili che all’epoca eseguirono i lavori di somma urgenza (così come indicato nelle ordinanze del sindaco pro tempore, Mauro D’Aprile), le quali investirono grosse risorse finanziarie per fronteggiare l’emergenza.

Una questione decisamente delicata, tanto da essere affrontata anche in consiglio regionale. Scopelliti, in qualità di Commissario delegato per l’emergenza idrogeologica, durante il Consiglio regionale del 29 novembre 2010 aveva posto in evidenza lo stato di confusione e di incertezza verso un problema delicato come quello del mancato riconoscimento, per il Comune di Belvedere, dei contributi per gli interventi urgenti o di somma urgenza. Nel replicare ad un intervento del consigliere regionale Aiello, che sollevava la questione del rischio bilanci dei comuni calabresi per le «intimazioni ad adempiere» da parte ditte che hanno già svolto lavori di assestamento e manutenzione, Scopelliti aveva sottolineato come le richieste degli enti erano state decisamente, esagerate sperando in finanziamenti da indirizzare poi verso altri progetti, e ha portato come esempio il Comune di Belvedere Marittimo che aveva richiesto alla Regione Calabria 11 milioni di euro su 131 mila di danni certificati dal tecnico competente. Antonello Troya - 04.01.2011

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