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Pinocchio ed il "Paese dei Balocchi" PDF Stampa E-mail
Scritto da mauro d'aprile   

Di recente la Televisione Pubblica ha mandato in onda la Storia di Pinocchio. Una versione leggermente più profonda delle precedenti,  resa meno Favola, confacente all’alone di “Bugie” che imperversa nella politica e nell’Informazione del Paese(Italia)...

Come nel racconto Collodiano, il consueto inizio di “Favola”, il C’era una volta un Re, induce ad errore i Bambini, perché si tratta di un semplice “pezzo di legno”, per noi il Paese delle Bugie, implica lo stesso errore. Non si tratta dell’Italia, ma di Belvedere: ”Il Paese dei Balocchi”.

Un giudizio più che appropriato, espresso alla luce di alcune semplici considerazioni:

Apprendo da un “Grillo Parlante”( così ama definirsi Agostino Gentile) che a Belvedere è stato decretato il “Dissesto Finanziario dell’Ente”, articolo pubblicato sul blog l’Altrasinistra lunedì 26 Ottobre 2009: “La popolazione ha il diritto di sapere da dove proviene il dissesto finanziario”.

Dagli atti risulta che i consuntivi di Bilancio per due annualità consecutive 2007 e 2008 si sono chiusi con due Avanzi di Amministrazione: ( segno +) = PIU’ positivo: gestione D’Aprile-D’Aprile. Evidentemente il Grillo è già informato che il dissesto è atteso per il 2010 e quindi l’attuale Sindaco spero ce ne dia comunicazione ufficiale; almeno informi il Consiglio Comunale, da poco eletto.

Quando ero un Sindaco in carne ed ossa, prima di incontrare fatine, grilli parlanti, gatti, volpi, mangiafuoco,  giocolieri, equilibristi, suonatori di pifferi ma anche balene, ciuchi e Lucignoli,  custodivo, non tanto gelosamente, il Salvadanaio del Comune, contenente, all’inizio, i due soldi affidatemi dai Geppetti precedenti.

Il mandato, naturalmente, non poteva comprendere l’ordine di comperare “l’Abbecedario” (quale atroce bestemmia programmare la crescita culturale della Città e a maggior ragione quella tecnica- funzionale dello stesso Ente). Il mandato voleva e doveva essere, soprattutto per l’apparato del Comune:

  • Recuperare il baratro del debito storico
  • Garantire i livelli retributivi dei dipendenti( unica e sola preoccupazione degli stessi).

E questo, in una fase di politica finanziaria, di contenimento e taglio, tutto altro che favorevole.

                                                                   *  * 

Durante il percorso da “Sindaco Burattino”, in quanto dotato di”orecchio di legno” privo di cavità acustica -  risultavo naturalmente “sordo” ad ogni richiamo tranne che a quello del rispetto dei contenuti del “Programma di Mandato”, sottoposto ed approvato dall’elettorato, secondo i dispositivi di legge.

Un percorso costellato da Lucignoli, suonatori di pifferi, giocolieri ed equilibristi esperti nel determinare il “tornaconto”dalla spesa o nel prospettarmi scenari incantevoli di fieri, mercati e mercanti, notti magiche di fuochi di artificio, giri ciclistici, danze, balletti e musiche, riffe, sagre e tarantelle:                                               

Una “Raccolta Indifferenziata di Monnezza”!

Meno che meno, iniziative sociali, informative comunitarie, accordi di programma quadro con i diversi assessorati regionali, altri enti territoriali, ministeri, imprenditori od operatori privati, bandi e concorsi.

I “due soldini”non sono stati sprecati nello scavo di una buca, ricoperta ed innaffiata, nell’attesa  di vedere, il giorno dopo, sui fatidici rami “dell’Albero della Cuccagna” il risultato promesso: il loro duplicarsi.

I”due soldini”, sono rimasti così, nelle mani del “Sindaco Burattino”, le cui”Bizze”, incomprensibili in apparenza, venivano additati, quale motivo di insofferenza, dai diversi “Gattoni e Volponi”. In realtà sostanziavano un’incapacità degli stessi di seguire le innovazioni e le diversità imposte dagli aggiornamenti in materia amministrativa e contabile. Autentiche contorsioni che richiedono grande freschezza mentale.

Da qui, il graduale abbandono di campo. Tutti personaggi che non a caso in campagna elettorale cercavano riscatto su altri schieramenti.

                                                                          *  *  *

Quale “condivisione” nell’impostazione di decine di schede- progetto, eseguite direttamente da mani(piedi) di legno, “mai bruciatesi”, in appena 90 giorni di inizio mandato(Luglio- Settembre 2004); di dialogo con imprenditori privati per chiudere la compartecipazione delle Aree PIP(aree industriali); quelle del PRU(recupero urbano area Monti); gli accordi di programma quadro del PIT- (pavimentazione Centro Storico); Palazzo Nastri; Parco del Pollino; della difesa Idrogeologica e delle frane del Centro Storico, di Via G.Fortunato; le opere Fognarie  e gli interventi manutentivi dei relativi impianti; la Protezione Civile; le naturali connotazioni di coordinamento delle iniziative di Area fra Comuni, interessati alla programmazione Europea, con i distinguo di Bandi-Concorso(Museo S.Valentino Centro Storico), Programmazione Fondi POIN; Accordo di Programma quadro del Parco.

Finanziamenti di opere che hanno consentito la liberalizzazione dei flussi di cassa per poter contrarre i mutui per le opere appaltate ed in via di esecuzione delle Strade di Oracchio, Li Gorni, Gafaro- parallela Via della Repubblica, strada di proseguimento Porto-Calabaia , acquisto area Consorzio Lungomare, Campo Sportivo “Ottavio Scarcello”.

Finanziamenti di opere che accreditati direttamente sul Conto Corrente Comunale hanno consentito di continuare a garantire “La Pagnotta” dei Dipendenti Comunali secondo il loro unico desiderato.

Finanziamenti che nel rispetto degli “equilibri” hanno consentito di quasi azzerare “Il Debito Storico” del Comune:

  • Quello dell’Acqua- fornitura ex Casmez- Regione- SMECO ( sette miliardi delle vecchie lire)
  • Quello dell’Appennino Paolano, finito per essere un pesante passivo, sebbene il nostro comune elargisse a piene mani il costo dello spazzamento, mai eseguito, prima del 2005 e quindi pagato a vuoto, come pure della “Differenziata da Contratto”; quello di una Contabilità di Bilancio della medesima S.p.A Consortile, mai pervenuta al Comune di Belvedere, nel cui Comitato di Gestione, pure “contribuivano” “significative presenze” “naturalmente esperte”, di amministratori di Belvedere e loro prossimi.
  • Quello dei debiti Fuori Bilancio mai dichiarati ma puntualmente perfezionati dal “Pozzo di S.Patrizio”, delle laute, ricche, parcelle professionali, sempre delle stesse famiglie e degli stessi ceppi, di contenziosi mai definiti, di mancate “Comparse e Costituzioni”, di “Piacevoli Distrazioni”, di incidenti alla persona su strade malcerte,  di aumenti in “Perizie e Varianti “ad opere in corso, di gettoni di presenza a  parenti, ben al di sotto del quarto grado, chiamati a coprire ruoli nei Comitati di Valutazione della Gestione dell’Ente, in affinità degli stessi dipendenti, avversari di “Pinocchio”.

Caro Grillo Parlante,

Alla positività dei Bilanci Annuali, devi aggiungere un volume di competenza di circa 14 milioni di Euro una somma completamente lasciata in eredità ai “Legionari di Belvedere Libera” in cui si riconoscono e si arruolano stessi personaggi e non, del decennio antecedente al 2004, con alternanze compiaciute di opposizioni-maggioranze, secondo quanto, polemicamente emerge dai diversi blogers, nei blogs.

Al “Burattino”, a questo punto, dovrebbe crescere il “Naso”. Il Grillo dovrebbe morire “Schiacciato”!

Non temere, il Burattino non è mai esistito! E’ nel fantastico messaggio di Collodi !

Ma, caro Grillo, utile “Pompiere” di Altri, il Circo dei “Somarelli”, dalle grandi orecchie, è tutto davanti a noi. Poco agili nel saltare le corde, da noi “annunciate”, frapposte al loro cammino, nel frastuono dei sontuosi palcosceni del “Paese delle Meraviglie”, messi in opera da “Novelli Mangiafuoco”:

“Raglianti”, si moltiplicano nello sfavillio di presunti bagliori (Guizzi di Furbizie) (tanto stimate nelle civiltà beduine e sempre meno urbane). Recalcitranti, tentano di appropriarsi la “Buona Biada” “lasciata in riserva”… Tanto ce n’e’ in abbondanza, dal momento che, ci si può prendere il “Lusso”di perdere il milione di Euro del Museo S.Valentino, 250 mila Euro di bonifica ex discarica, 100 mila di dissesto Idrogeologico, 250 mila di restauro Convento, ritardare le numerose opere in corso, in attesa del lievitare dei prezzi, per perizie di assestamento più redditizie. Preparare appalti per “novelle associazioni” di familiari di dipendenti comunali, famiglie “Insaziabili” di gente dalle mille occupazioni, ma di nessuna competenza.

Un “Albero della Cuccagna” già visto, che, quale cipresso, andrà inevitabilmente ad arricchire l’unifilare “Viale del Tramonto”, avulso a concedere ristoro alla calura del passante, privo anche di frutti e di fiori.

E, allora, Grillo, meglio confondersi con le “noiose cicale” in una “stagione di prosperità”, di ricchezza di frutti, di colori di fantasia, di “Orizzonti”ancora “rosei”. Di spronare con la tua, tutto sommata, simpatica voce la “Coscienza”del Popolo di Belvedere e dei suoi “Paladini di Libertà” a non adagiarsi sul semplice ruolo di esecutori delle “mie opere” già ampiamente avviate( per questo bastano i collaboratori comunali, quelli disinteressati, validi e che tengono al progresso della Città); ma di determinare “Nuovi Investimenti” attraverso tecniche e strumenti lasciati anch’essi in eredità. Per far questo occorre la “Presentazione del Programma di Mandato, malgrado da me sollecitato e cui subordino qualsiasi altro giudizio di merito, anche di collaborazione fattiva e costruttiva. Non è una questione di Principio, ma è una corretta Disposizione di Legge che consente di misurare le capacità ed i meriti. Ricordo solo, e, per l’ennesima volta, che Belvedere non si è espressa su di un programma. Da sempre non si esprime sui Programmi. Ma poi, ad elezioni avvenute, ci si accorge che si è stati eletti per “fare qualcosa” e tutto deve quadrare con le economie di Bilancio. Per il momento ci consoliamo con l’Albero di Natale, quello “artificiale” fatto di luccichii e molte “Palle”. Eppure, sotto una flebile luce, nella notte, tra gli “ormai pochi doni”che il mio albero possiede, qualcosa si muove, quasi furtivamente: sono gli occhi di un “Burattino di Legno”senza il “Naso Lungo”, sconsolato nel corredare un “Albero” che non è “quello della Cuccagna” in un “Paese di Balocchi”…… E’comunque…… un albero di “ Buon Natale”. A tutti, indistintamente. Mauro D'Aprile - 15.12.2009              

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