Il ritrovamento della nave dei veleni al largo delle coste cosentine lascia tutti sgomenti. In primo luogo per la gravità dell’atto, che rappresenta un vero e proprio attentato alla vita dei calabresi e di chi si è fregiato delle bellezze dei nostri mari.

Le inchieste avviate dalla procura paolana confermano fortemente le ipotesi che la nostra terra è diventata la discarica dei rifiuti tossici. Ora spetta a noi dare delle risposte.

È necessario che anche il Consiglio Provinciale si faccia carico, per quanto di sua competenza, di azioni atte a sostenere fortemente l’operato della magistratura di Paola e del capo della Procura, Bruno Giordano, che con le sue azioni mirate ha squarciato il velo dell’omertà, dei silenzi conniventi, della malapolitica che tanto male ha fatto alla nostra terra.

Ho già predisposto presso l’ufficio di presidenza tutte le azioni necessarie affinché il Consiglio provinciale si faccia carico, nella prossima assemblea, di discutere e approvare un ordine del giorno inerente la nave dei veleni, la tutela dei nostri mari e la salvaguardia della flora e della fauna marina, attraverso vincoli rigidi che salvaguardino uno dei pochi beni che la Calabria possiede. Inoltre chiederò al Consiglio la costituzione di parte civile nel futuro procedimento giudiziario che vedrà alla sbarra, e di ciò ce lo auguriamo tutti, i criminali che hanno lacerato il nostro mare. atpress - 16.09.2009