Nel mio precedente intervento avevo assunto l’impegno di intervenire sulle vicende elettorali comunali del mio amato paese e del mio intendimento di fare alcune proposte operative ,le più generali ed obiettive possibili,per stimolare la politica locale a ritrovare una dimensione di serietà e di rispetto nei confronti dei cittadini belvederesi.

Ho seguito la campagna elettorale con molto distacco e voluta assenza ,perché ritenevo e ritengo che molte personalità di indubbio valore politico e di specchiata onestà,nonché molti autorevoli esponenti della società civile, siano state strategicamente invogliate, se non addirittura costrette,per rifiuto di certi meccanismi perversi che ormai permeano tutti i partiti,a disimpegnarsi dall’agone politico-amministrativo. Pur avendo grande rispetto per tutti i candidati e per gli eletti,ritengo che aver deliberatamente rinunciato a tante potenzialità ed energie positive costituisca grave pregiudizio per lo sviluppo di Belvedere,che evidentemente non era la prima preoccupazione dei pretendenti alla poltrona. Si poteva e si doveva fare di più e meglio in un giusto mix di esperienza, di freschezza giovanile e soprattutto di unitarietà ed omogeneità di proposta. Ora,però,il popolo sovrano ha scelto ,e, nel fare sinceramente gli auguri di buon lavoro ai nuovi amministratori,esprimo la speranza  che i belvederesi  trovino le giuste risposte ai propri bisogni,alle proprie ansie ed alle proprie aspettative. Troppi progetti di vita di tanti miei amici sono naufragati,troppe famiglie vivono con estrema dignità situazioni di povertà latente e  come controaltare pochi addetti ai lavori,mercè la politica,ingrossano i loro patrimoni. Ma su tutti questi aspetti,spero di poter intervenire con una analisi più approfondita nel momento in cui avrò acquisito maggiori elementi di valutazione,stante la mia posizione di emigrato da tanti anni, anche se in un paese limitrofo nel quale mi sento  integrato e per il quale nutro sentimenti di riconoscenza. Per quanto riguarda la mia prima proposta ,essa scaturisce da un senso di disagio e fastidio avvertito in questi giorni in cui a Belvedere si dibatte  sulla situazione debitoria lasciata in eredità dagli amministratori uscenti. Ma è mai possibile che il paese debba  essere bombardato da cifre e dati che ogni parte politica manipola a proprio uso e consumo? I cittadini non sono sudditi  e per rispetto nei loro confronti la politica deve dimostrare di aver intrapreso la strada della serietà e, nel rispetto della verità e dei ruoli, riconoscere obiettivamente meriti e demeriti degli uni e degli altri. Promotore il Laboratorio per la Democrazia,che ha dimostrato,anche in occasione delle elezioni comunali,competenza ed imparzialità nelle iniziative e nella informazione,si costituisca una commissione mista di esperti e di funzionari,di cui facciano anche  parte il sindaco uscente ed il nuovo  sindaco o loro delegati, e si accerti la situazione debitoria all’atto dell’insediamento di Mauro D’Aprile nel 2004 e la situazione debitoria all’atto dell’insediamento del sindaco Granata nel 2009. Si accerti anche la natura e qualità dei debiti , la si certifichi a firma congiunta D’Aprile-Granata e la si porti a conoscenza della popolazione,con manifesti murali capillarmente affissi su tutto il territorio comunale-soprattutto nelle zone rurali-,che così conoscerà  finalmente la reale situazione finanziaria della  casa comunale. Così facendo  la politica darà un segnale di serietà e di rispetto ed i cittadini non saranno pìù recettori  e divulgatori di notizie false e tendenziose. Coloro che non accetteranno questa proposta  o che la ostacoleranno con qualsiasi motivazione,anche di ordine tecnico,spero siano oggetto di forte disapprovazione da parte di chi auspica onestà e trasparenza. Agli amici del Labdem l’onere di portare avanti la proposta,naturalmente se condivisa,ma su questo non ho dubbi. Enzo Grosso - 30.06.2009