alloggi sociali, interviene Mistorni |
Scritto da giuseppe mistorni | |||
Martedì 24 Marzo 2009 08:25 | |||
La problematica della casa, della prima abitazione, specie di coloro che intendono costituirsi una famiglia, avere una autonomia di vita , rientra nella legittima aspirazione di ciascun cittadino e le Istituzioni hanno il dovere , l’obbligo civile, sociale e morale di predisporre atti legislativi che agevolino e favoriscano il diritto di avere una propria abitazione. Anche svolgendo il ruolo dell’opposizione alla Regione Calabria , la mia azione politica , da capogruppo del Partito Popolare, memore anche della cultura di governo delle cose che la DC ha insegnato a tante generazioni, è stata sempre rivolta alla soluzione dei problemi , specie quando attengono i diritti , le aspettative , le esigenze, la dignità della persona.Esplicitato così il mio modo di pensare, ritengo doveroso da parte degli Enti locali, favorire tutte le iniziative che provengono dalla comunità e finalizzate alle esigenze di cui sopra, specie in attuazione di un Bando di concorso indetto dalla Regione per la realizzazione di alloggi sociali in locazione o in proprietà.Mi sia consentito , far rilevare che un Consiglio comunale, convocato con gli estremi dell’urgenza e con all’ordine del giorno un argomento delicato e di rilevante valenza sociale , quanto meno doveva avere la partecipazione di tutti, specie del primo cittadino quale responsabile, fra l’altro, della delega all’Urbanistica e Assetto del Territorio. Capisco eventuali impegni, ma è prassi corrente che il giorno e l’ora della convocazione della seduta consiliare, vengono stabiliti di comune accordo e secondo gli impegni almeno dei componenti l’esecutivo. Questo è l’aspetto formale che mi porta , in un contesto democratico-elettivo, a fare delle valutazioni di carattere politico- amministrativo generale sull’attuale Amministrazione e che non riguarda l’argomento in discussione e non è stato determinante per lo scrivente ad assumere la decisione di abbandonare l’aula. La motivazione di fondo, che mi ha indotto a non consentire la validità della seduta, è sostanziale e scaturisce da una, sia pure, sommaria conoscenza degli atti a corredo delle pratiche oggetto di approvazione. Fra l’altro non vi è stata nessuna valutazione e discussione preliminare a livello di conferenza dei capi-gruppo. I dubbi , le perplessità sulla legittimità degli atti , emergono dalla lettura del Bando di concorso che all’articolo 9.2 dell’allegato A elenca una serie di requisiti, che a mio parere non sono stati del tutto riscontrati nella documentazione oggetto di approvazione. Nel caso di specie , il Consiglio comunale avrebbe dovuto concedere il diritto di superficie o l’assegnazione dell’area ad una “costituenda” cooperativa e mi fermo qui. Da far rilevare inoltre, la formulazione del primo ordine del giorno della seduta del 03 marzo 2009 che prevedeva la richiesta dell’assegnazione dell’area per la cooperativa “Casa 78”. Ci si domanda: sarebbe stato possibile, corretto, ignorare le problematiche legate anche a questa cooperativa ? Concludendo: nessuna “conflittualità”, “pregiudizi” o “logiche di schieramento” anima la mia azione di cittadino impegnato in politica, specie su temi di rilevanza sociale ed umana, ma coerenza, responsabilità nell’affrontare e contribuire a risolvere i problemi. La demagogia, l’apparire e spesso le enunciazioni dei problemi che, se non sopportati da concreti presupposti , rischiano di vanificare ogni legittima aspettativa. Giuseppe Mistorni - ex consigliere regionale -consigliere comunale - 24.03.2009
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