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Scritto da luca fortunato   
Sabato 14 Marzo 2009 16:49

La primavera elettorale sta nascendo tra incertezze e buoni auspici nella cittadina tirrenica. La tela preelettorale si lascia tessere da espressioni e depressioni politiche che sono l’alone dell’esperienza e dell’innovazione che in queste settimane sta crescendo.

L’amministrazione oggi come sempre è l’espressione del vortice nazionale sia nelle sue lacune che nei suoi umori. Nell’Italia della depressione è presente con tutte le sue discrepanze economiche e sociali anche un Belvedere della precarietà formale e sostanziale. La cittadina è stata coniata come il paese delle frane. La depressione potrebbe non colpire l’umore ma certamente colpisce il ciclo produttivo ed il paniere di ciascuna famiglia. I numeri delle turbolenze lavorative stanno salendo nei mesi tanto da aver colpito le maestranze della Foderauto Bruzia prima ed i dipendenti della Casa di Cura Spinelli poi. I termini generici di una ricerca dell’innovazione certamente non daranno né speranze, né certezze all’auspicabile malessere popolare che insorge. Nel blog L’altra sinistra ormai tanto conosciuto dagli internauti e non solo le esigenze di attività crescono a discapito della ricerca di un audace colore politico che possa sopprimere l’altro nella ruota governativa. I bisogni sono concreti tanto da far nascere interrogativi che si distanziano dall’esistenziale per scontrarsi sulla dinamicità dell’attuale amministrazione e sulle prerogative delle formazioni elettorali che si stanno proponendo. C’è qualcuno che richiama a non sprecare il tempo in chiacchiere o ad evitare il solidarismo strumentale che spesso è passato in rassegna.  Dalle parti in causa arrivano segnali di movimento partitico su binari che porterebbero alleanza nazionale verso il Pdl ma certamente sulla prospettiva dell’assetto di politica cittadina presenterà il suo peso il neo laboratorio per la democrazia. Le luci ora si accendono sui possibili scenari dell’attuale maggioranza che qualcuno ipotizza unita, anche se nei mesi scorsi è stata vista come appoggiata ad una stampella. Altri suppongono una maggioranza che si presenterà alla competizione elettorale frastagliata e questo potrebbe far interrogare l’opinione pubblica sull’operato del mandato oramai giunto al termine.  I mesi preelettorali portano attivismi associativi e politici che cercano di supportare l’ormai stanco relitto politico che da decenni anima le discussioni del luogo. Non si potrà parlare certamente di invenzioni politiche, di tecniche per il superamento delle pratiche partitiche ma si potranno correlare ancora una volta occasioni perse di lavori filantropici nei confronti della collettività. L’azione è l’ultimo anello programmatico di un lavoro coerente e lineare che si potrà svolgere solo in un lungo termine perché le sfaccettature illusorie di un cambiamento sono ormai cementate dagli errori di una politica che si ripete senza esimersi durante il cammino affannoso per una buona amministrazione della cosa pubblica. L’azione arriva dopo dell’interrogazione, del confronto e con questi elementi il laboratorio di democrazia potrebbe dare un volto nuovo al susseguirsi dei giochi elettorali senza però fossilizzarsi nella prassi che vede i nuovi gruppi aggrapparsi alla ormai accartocciata civiltà della politica corrosa da un tempo che non esiste più. Luca Fortunato 14.03.2009

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