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Mauro D'Aprile replica alle accuse del sindaco Cascini PDF Stampa E-mail
Scritto da mauro d'aprile   
Giovedì 05 Agosto 2021 08:47

Egregio Sindaco, prendo in considerazione il suo “disperato” richiamo-accusa che ha voluto lanciare, quale feticcio liberatorio, dalle responsabilità che le appartengono ed incombono solo esclusivamente su di lei.

Responsabilità che le derivano dal fatto che abbia voluto, (e risulta fortemente voluto) determinandolo, “l’assemblaggio” di uno schieramento di persone con le quali condivide a pieno titolo dal 2009 ad oggi, non solo le formazioni, ma anche le scelte dei vari incarichi.

Mi creda, solo lei è convinto che con un semplice tentativo di colpo di spugna, l’ingenua Belvedere, possa dimenticare la sua figura seguire casa per casa alcuni candidati Granatiani, puntualmente poi eletti nei due quinquenni precedenti. O lasciarsi credere dalla favoletta di una sua quasi atarassia verso la politica salvo poi celebrare foto e cene con rappresentati Regionali e Nazionali della Destra vetero fascista e Leghista ai quali ha contribuito a trasferire voti.

Tutt’altro ritengo che alla Cittadinanza sia apparso perfino goffo, ed anche non corretto, il tentativo di scaricare, lavandosene le mani, la responsabilità del Dissesto Finanziario del Nostro Comune, ingenuamente celebrato, sui propri amici di cordata. Amici che le ricordo, non restano ex, ma ancora concordano con lei le scelte per ’Amministrare la Cosa Pubblica.

Cosa peggiore trasudandone metodi e comportamenti per quell’inevitabile effetto d’induzione facilmente riscontrabile in occasione di quei corroboranti annunci dell’Acquisto del Castello e della Soluzione della Strada di Santa Lucia che restano ancora senza concretizzazione e col semplice effetto propagandistico.

Capisco allora che in pendenza di una latente “crisi”, mi si dice in atto, all’interno della Compagine che guida e da quanto responsabilmente rilevato dal Segretario del locale PD, che le posso garantire essere solidamente presente, non debba godere di un felice periodo. Ed anche la tempestività nella risposta arruffata, che vorrebbe paventasse “sicurezza”, ne è una evidente dimostrazione.

Ma mi creda anche in questo: la chiamata a correo di quelle responsabilità sulle cause del Dissesto sulla mia gestione del quinquennio 2004-2009 non le porta bene.

Spero di convincerla, anche se della sua convinzione, visto il tenore dispregiativo con cui è solito rispondere, non saprei cosa farmene.

Ma lo farò con un modo molto semplice, come per i bambini, utilizzando un cartoncino illustrativo, debitamente evidenziato, in modo tale che anche i Cittadini possono leggere.

Ebbene mi corre l’obbligo precisarle che “questi cartoncini colorati” sono le fotocopie del riassunto degli “Accertamenti per Atti” su Residui Passivi, dall’anno 2000 al 2018, predisposti dal suo Ufficio di Ragioneria nella persona della Responsabile dei Servizi Finanziari in occasione della predisposizione del Bilancio 2018 col quale lei ha decretato il Dissesto Finanziario del Comune di Belvedere.

Dotandosi di una semplice calcolatrice anche lei è in grado, osservando i colori degli evidenziatori, di addivenire alla somma per i diversi quinquenni dell’ammontare dei Residui e constaterà che l’ammontare del quinquennio che disperatamente vuole coinvolgere le risulterà essere di 315.000 Euro a fronte di un totale complessivo di 5.744.230,97.

Per la spiegazione de quo la rimando ai suoi Uffici Finanziari o ad esperti in materia.

Le ricordo che lei, all’uopo, ha voluto presenziare un convegno con la Dottoressa Puntillo che lo ha ampiamente anche delucidato sull’evoluzione del quadro legislativo di Finanza Locale che si è avuto nel Paese a seguito dei Decreti Tremonti subito dopo la fine del mio mandato (2004-2009) ed anche sulla “diversità strutturale” del Bilancio degli Enti Locali cui gli stessi hanno comportato in seguito.

Disponibile a confrontarmi pubblicamente su questo argomento specifico, con lei se vuole coadiuvato da un suo staff, le rammento che il Comune di Belvedere Marittimo nel periodo 2004-2009 non ha mai conosciuto sofferenze di deficit, per come mai riscontrate dalla Corte dei Conti e gli Organi di Controllo ed anzi per questa ragione ha potuto impostare la propria manovra economica in un certo modo (che le illustrerò con apposito articolo prossimamente), perché diversamente, sarebbe stato obbligato a Manovre Correttive previste nella disciplina definita dalla legge finanziaria per il 2007 che era profondamente diversa rispetto a quella in vigore fino all’anno 2006.

Infatti tra le misure di carattere sanzionatorio la nuova disciplina introduceva un meccanismo di automatismo fiscale, che prevedeva l’incremento delle aliquote dell’addizionale comunale all’IRPEF e dell’imposta provinciale di trascrizione a seguito della diffida del Presidente del Consiglio dei Ministri, qualora l’Ente non avesse adottato autonomamente le necessarie misure per il riassorbimento dello scostamento.

Tutt’altro il Comune di Belvedere Marittimo durante la mia gestione a cavallo tra il 2004 e 2009, andava incontro ai benefici previsti nella Finanziaria per il 2008:

1) azzeramento del concorso alla manovra per gli anni 2008-2010 per gli enti con una media positiva del saldo finanziario di cassa del periodo 2003-2005. Tali enti non erano più costretti, pertanto, ad una manovra aggiuntiva;

2) riduzione dell’obiettivo programmatico per gli enti che, oltre a presentare una media positiva del saldo finanziario di cassa 2003-2005, avessero presentato un valore particolarmente elevato (superiore al 15% delle entrate finali) delle entrate in conto capitale derivanti da dismissioni del patrimonio immobiliare e mobiliare;

3) adozione del criterio contabile della competenza c.d. “mista”, ai fini del computo del saldo finanziario rilevante per il Patto, in base al quale le entrate e le uscite di parte corrente vengono contabilizzate in termini di competenza (giuridica) e quelle in conto capitale si considerano invece in termini di cassa.

Mauro D'Aprile - 05.08.2021

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