Procida, isola di 10.000 abitanti in provincia di Napoli, è il primo borgo cui viene assegnato questo riconoscimento, quindi non un capoluogo di regione o provincia, non una realtà metropolitana, ma una piccola isola.

Un lampo di incredulità mista a curiosità mi ha attraversata alla notizia: di Procida ricordo solo “L’isola di Arturo” di Elsa Morante, gli scenari bellissimi del “Postino” e de “Il talento di Mister Ripley”. Procida, terra di Giovanni da Procida, medico, diplomatico e politico del XIII secolo, dell’ economista Antonio Scialoja, di Michele de Jorio, autore del primo codice marittimo, opera fondamentale per il diritto marittimo. Ma basta questo a farne la capitale italiana della cultura? Meglio dare un’occhiata al progetto vincente, “La cultura non Isola”, per cercare di capire cosa si è inteso premiare. Sono previsti 44 diversi progetti culturali, 330 giorni di programmazione, 240 artisti, 40 opere originali, 8 spazi culturali rigenerati, il tutto raggruppato in 5 diverse sezioni, Procida che inventa, ispira, include, innova, impara. Ecco uscire l’anima di una visione culturale contemporanea , che sa coniugare l’immaginario e il reale, nella cura amorevole del bene paesaggistico.

Per questo si guarda a un turismo di qualità, che valorizzi le tradizioni e sappia mantenere inalterata la selvaggia bellezza naturale, fascino senza tempo che va diritto al cuore. E la cultura sa diventare fattore trainante di sviluppo ecosostenibile, economico e sociale, anche per le piccole realtà delle isole e dei paesi costieri. Pensiamo per un attimo alla Riviera dei Cedri, ai Comuni del Parco del Pollino, ai Centri storici e agli splendidi territori pedemontani : quanto e come potrebbe essere proposto! Che peccato che manchino slancio, fantasia, passione, fervore, in altre parole, CREDERCI!

Sarebbe davvero auspicabile che se ne convincessero gli amministratori locali, perché la cultura non ISOLA, adesso lo sappiamo tutti. Brava Procida!

Per Belvederecambiaverso Loretta Maccagnan - 21.01.2021