Mi trovavo a Catanzaro, nella sede della Protezione Civile regionale assieme ai geologi Giuseppe Grosso Ciponte e Christian Rizzaro (per una riunione organizzata dal Dott. Carlo Tansi con i tecnici delle associazioni di volontariato, su cui relazionerò tra qualche rigo),

quando ho appreso proprio da un articolo su L’altrasinistra che tutta la minoranza, compatta come non mai, ha richiesto la discussione dell’approvazione del piano di emergenza comunale (PEC).

Devo dire che ho riletto il titolo dell’articolo forse dieci volte, così come l’articolo stesso, prima di pensare che forse le mie “urla”, che duravano ormai da diversi mesi (articoli vari pubblicati qui e su facebook lo testimoniano) in merito proprio all’importanza del PEC e della sua approvazione, non erano state vane (“meglio tardi che mai” è stato il mio pensiero più frequente …), che forse un “nuovo mondo è possibile”, che forse (ancora non mi sembra vero) la vera priorità di questo paese (la sicurezza dei cittadini) si inizia davvero ad intravedere….

Fatta questa premessa, ieri (è ormai l’una di notte quando scrivo questo articolo) si è svolta a Catanzaro una riunione per formare una vera e propria Task Force composta da tecnici (ingegneri, geologi, architetti, informatici, ecc…) delle varie associazioni di volontariato per dare supporto ai Comuni per la redazione/completamento dei PEC.  Tengo a precisare, a scanso di equivoci, che “supporto” non vorrà dire entrare a gamba tesa sul lavoro del tecnico che già è stato incaricato per la redazione del PEC (lungi da me o da chi per me denigrare o stravolgere il lavoro di un collega), bensì accelerare (per quei comuni come il nostro che ormai sono in dirittura di arrivo) o coadiuvare, nei limiti (soprattutto di tempo) del possibile per un volontario, per la redazione del documento. Altre informazioni in merito sono riportate nel documento che si trova al link http://www.protezionecivilecalabria.it/images/piani_emergenza_comunali/Nota-Pianificazione-emergenza-L0.pdf

Il tutto sarà finalizzato anche alla realizzazione di un’app che (con la stessa logica di un navigatore satellitare) consentirà a qualsiasi cittadino di raggiungere, in caso di emergenza, le varie aree di raccolta del comune in cui si trova (quello di residenza, oppure quello in cui si è momentaneamente per vacanza o altro). Il progetto, a scala regionale, avrà come testimonial d’eccezione il Dott. Alberto Angela (che non credo abbia bisogno di presentazioni).

Altro aspetto importante, sottolineato più volte dal Dott. Tansi, sarà la formazione dei ragazzi nelle scuole, che vede per Belvedere Marittimo in prima linea da tempo l’Associazione di Volontariato “Belvedere 27Mhz”.

Durante la riunione, infine, è emersa la necessità di considerare da subito, nella raccolta dei dati sulle varie criticità di ogni singolo comune (relative a strade di accesso, edifici pubblici quali sede del municipio, scuole ed ospedali) l’aggiornamento del PAI (Piano di Assetto Idrogeologico) al 2016  e del PGRA (Piano di Gestione Rischio Alluvioni), anche se sono ancora in fase di approvazione, in maniera tale da avere una visione più aggiornata delle aree in frana, a rischio per i cittadini, e delle aree a pericolosità di idraulica (soprattutto per quello che riguarda i torrenti tombati/nascosti, di cui Belvedere è piena, come ho ribadito più volte). Una scelta che il sottoscritto condivide in pieno: a volte il buon senso deve prevalere sulla burocrazia (considerare le aree in frana o a rischio idraulico aggiornate al 2001 sarebbe un “piccolo paradosso”, proprio come quello famoso di Achille e la Tartaruga).

Concludo l’articolo scusandomi se posso aver commesso qualche errore ortografico, ma ormai è notte fonda mentre sto chiudendo il computer…

Davide Luciano De Luca - 07.11.2016