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a proposito del referendum confermativo della riforma costituzionale PDF Stampa E-mail
Scritto da franco perre   
Venerdì 10 Giugno 2016 15:03

Ringrazio Paolo Carrozzino per il contributo dato al dibattito avente ad oggetto la riforma della parte seconda della Carta Costituzionale recentemente approvata dal Parlamento.

Faccio parte anche io del variegato mondo dei coloro che sono orientati a votare No al referendum confermativo.

Ciò non di meno non condivido alcune argomentazioni contenute nella nota apparsa su “Laltrasinistra” e ritengo che le argomentazioni del No per essere recepite da un corpo elettorale confuso e distratto hanno la necessità di essere da un punto di vista tecnico rigorose.

Non condivido in particolare quando Carrozzino argomenta il No perché a suo dire le Camere che hanno votato il relativo disegno di legge non avevano e non hanno la legittimazione per esercitare il potere di revisione ex art. 138 Cost.

Sostiene Carrozzino che in particolare la sentenza n.1/20143 della Corte di Costituzionale ha compromesso l’idoneità del Parlamento in carica ad operare ex art. 138. Le Camere composte sulla base di una legge elettorale successivamente dichiarata illegittima costituzionalmente, non possono ritenersi espressione di sovranità popolare.

Il problema che pone Carrozzino della legittimità degli atti posti in essere da un Parlamento eletto in forza di una legge elettorale dichiarata parzialmente incostituzionale è stato affrontato e risolto innanzitutto dalla Corte che ha tracciato un solco e pervenuto a conclusioni antitetiche rispetto a quelle sostenute nel documento citato.

E’ evidente, sostiene la Corte, che la decisione che si assume, di annullamento delle norme censurate, avendo modificato in parte la normativa che disciplina le elezioni per la Camera e per il  Senato, produrrà i  suoi effetti esclusivamente in occasione di una nuova consultazione elettorale, consultazione che si dovrà effettuare o secondo le regole contenute nella normativa che resta in vigore a seguito della presente decisione, ovvero secondo la normativa elettorale eventualmente adottata dalle Camere.

Essa, pertanto, non tocca in alcun modo gli atti posti in essere in conseguenza di quanto stabilito durante il vigore delle norme annullate, compresi gli esiti delle elezioni svoltesi e gli atti adottati dal Parlamento eletto. Le elezioni che si sono svolte in applicazione anche delle norme elettorali dichiarate incostituzionalmente illegittime costituiscono, in definitiva, e con ogni evidenza, un fatto concluso, posto che il processo di composizione delle Camere si compie con la proclamazione degli eletti.

Dal pari, non sono riguardati gli atti che le Camere adotteranno prima che si svolgano nuove consultazioni elettorali.

Rileva nella specie il principio fondamentale della continuità dello Stato, che non è un’astrazione e dunque si realizza in concreto attraverso la continuità in particolare dei suoi organi costituzionali: di tutti gli organi costituzionali, a cominciare dal Parlamento. Le Camere sono organi costituzionalmente necessari ed indefettibili e non possono in alcuno momento cessare di esistere o perdere la capacità di deliberare.

Anche il professore Alessandro Pace Costituzionalista indiscusso e presidente del Comitato per il No ha riconosciuto che la Corte si è espressa sul tema affermano che la sentenza che ha dichiarato incostituzionale parte del Porcellum “ha riconosciuto alle Camere la facoltà di continuare ad operare a legiferare”.

Vale ancora ricordare che, in occasione del discorso di insediamento a Camere riunite, Napolitano ribadì di avere accettato di essere eletto per un secondo mandato Presidenziale  solo a condizioni che il Parlamento si sarebbe impegnato sul tema delle riforme e che pertanto il suo mandato sarebbe stato a termine e si sarebbe concluso contestualmente all’approvazione delle riforme.

Le ragioni del No vanno ricercate nel contenuto della riforma approvata dal Parlamento  e su questo dovremo avere la capacità di confrontarci con i fautori del Si ed essere convincenti con il corpo elettorale. Franco Perre iscritto al Circolo del Partito Democratico di Belvedere M.mo - 10.06.2016

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