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agli amici ambientalisti PDF Stampa E-mail
Scritto da riccardo ugolino   
Mercoledì 18 Maggio 2016 14:40

Il 18 aprile 2016, all’indomani del Referendum sulle “trivelle”, pur deluso dal risultato complessivo che aveva visto prevalere l’astensionismo, constatavo che 1635 elettori belvederesi avevano manifestato la loro opposizione all’ulteriore sfruttamento dei giacimenti petroliferi e di gas naturale offshore,

dimostrando una spiccata sensibilità verso la salvaguardia dell’ambiente naturale.

Mi auguravo, nel contempo, che lo stesso interesse manifestassero per “ invertire, nel nostro Paese, politiche ultradecennali per nulla rispettose del paesaggio naturale e antropizzato”.

In particolare mi rivolgevo ai tanti amici, alcuni già miei studenti, che su facebook e sul Lungomare erano stati particolarmente impegnati a sostenere le ragioni del SI.

Se, come io ritengo, i fabbricati non ultimati deturpano il paesaggio e sottraggono alla cittadinanza il godimento di beni comuni, sono certo che, in coerenza come le loro idee, condivideranno il mio invito all’Amministrazione comunale ad agire per porre fine a tanta “bruttezza”. Riccardo Ugolino consigliere comunale Pd - 18.05.2016


decadenza del permesso di costruire, il consigliere Ugolino scrive al Sindaco e al responsabile dell'Utc


Com’è noto, la L. 380/2001, all’art.15 “Efficacia temporale e decadenza del permesso di costruire”, stabilisce che il termine di ultimazione, entro il quale l’opera deve essere completata, non può superare tre anni dall’inizio dei lavori, termine prorogato di 2 anni per i permessi rilasciati prima del 21 agosto 2013.

Decorso tale termine il permesso decade di diritto.

Poiché a Belvedere M.mo numerose sono le opere non ultimate entro i termini di cui sopra, al fine di eliminare tali “incompiute”, che deturpano il paesaggio naturale e antropizzato e compromettono l’immagine del nostro Paese, riteniamo sia giunto il momento di agire.

Innanzitutto l’inosservanza del termine di completamento dei lavori, così come del loro inizio, deve essere sancita con l’emissione di un provvedimento di decadenza “per la quale occorre solo accertare il fatto obiettivo della mancata ultimazione dell’opera nei termini indicati o di legge e constatare che non sussistano cause che rendano giustificabile l’inadempimento per elementi ostativi non addebitabili all’interessato”.

Successivamente occorre che sia verificata la volontà degli interessati di realizzare la parte dell’intervento non ultimata e rilasciare un nuovo permesso di costruire, sempre che non siano entrate in vigore contrastanti previsioni urbanistiche.

Nel caso gli interessati non chiedano il rilascio di un nuovo permesso di costruire, non rimane all’Amministrazione che procedere alla demolizione o all’acquisizione del manufatto al patrimonio comunale.

In attesa che vengano censite tutte le opere non ultimate, entro i termini stabiliti dalla legge, allego alla presente le immagini delle ”incompiute” che costituiscono “la grande bruttezza” del nostro Paese e che il Giro d’Italia ha impietosamente consegnato alla visione degli Italiani. Riccardo Ugolino consigliere comunale Pd -  13.05.2016


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