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il silenzio omertoso sulla sanità che uccide la Calabria PDF Stampa E-mail
Scritto da antonello troya   
Sabato 05 Marzo 2016 13:44

Il silenzio omertoso delle istituzioni locali, di tutti i sindaci e loro affini del Tirreno Cosentino, ma soprattutto di Belvedere Marittimo, e parlo di sindaco, vicesindaco, e assessori vari, sul piano di razionalizzazione della sanità pubblica,

ma sopratutto privata che penalizza fortemente le due cliniche private Cascini e Tricarico, è decisamente imbarazzante, e la dice lunga sugli intrecci politici, economici e purtroppo anche sociali che esistono. Come qualcuno mi ha suggerito “prima fanno fuggire i buoi e poi chiudono le stalle”. D’altra parte cosa ci si può aspettare da una classe politica nazionale che munge i suoi contribuenti. Un buon esempio ripreso e poi ripartito degnamente tra Regione e enti locali. Si taglia, si deve tagliare. Non si può fare altro. E tutto ciò a scapito di chi? Del malato. È ridicolo che i sindaci del Tirreno cosentino si riuniscano per decidere e protestare sulla delibera che taglia, taglia e ritaglia.. ops scusate ora si usa dire “razionalizza”…. E li vedi, tutti li pronti quando si taglia il nastro se c’è l’inaugurazione della nuova Tac, che sanno che a breve si fermerà, non partirà, perché manca il personale adatto o che manca qualche pezzo di ricambio.

Ma l’importante è esserci. E che importa se ai dializzati manca un letto, o un defibrillatore. Ma che importa se la macchina in radiologia non funziona, o cardiologia rischia di chiudere e l’ortopedia va a farsi benedire. Che importa se mancano le ambulanze, il 118 singhiozza, e il “pronto intervento” è sempre meno “pronto”. E che importa se medici, infermieri non si sentono più motivati a fare il loro lavoro. Che importa, tanto c’è sempre Pantalone che paga.

Li vedi i sindaci con la fascia, ipocritamente, a prendere parte alle riunioni, a dispensare consigli e ad elevarsi profondi conoscitori della politica economica locale, criticare le scelte di Oliverio e delegati e poi andarci a pranzo o cena e lodare il loro operato come se fosse la panacea di tutti i mali calabresi. Li vorrei vedere in fila per prenotare una visita, o mettersi in cosa allo sportello per una radiografia, o per prescrivere anche una semplice ricetta… Ipocriti. Evitate di fare i politici: non ne avete le capacità ! Non avete la più lontana idea di cosa possa significare lavorare per la comunità. Non è con i convegni che si risolvono i mali. Non è con le comparsate che metti in discussione il governatore o il commissario. È arrivato il momento di alzarsi le maniche e decidere veramente da che parte stare: da quella clientelare “trozzacittadini” o dalla parte del popolo. Quello vero, quello che soffre e che non arriva a fine mese. Altrimenti fateci il piacere: togliete il disturbo. Antonello Troya - 05.03.2016

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