Questa notte un violento incendio ha ancora una volta distrutto una parte cospicua della macchia mediterranea e degli uliveti fra la Superstrada (da cui è partito il rogo) e la Torre del Capo (Monumento Nazionale di epoca normanna).

La Torre fu espropriata e restaurata con fondi regionali 28 anni addietro per iniziativa del Circolo Culturale Città di Fella, che negli anni esperì ogni tentativo per istituirvi un Presidio Antincendio (ed allo scopo presentò alla Regione con il CFS uno specifico progetto già nel 1989) ed un parallelo Centro Studi della macchia mediterranea con l’Orto Botanico dell’UNICAL.

Innumerevoli i Convegni e le visite guidate tenuti in essa (che, per la sua strategica posizione di collegamento con quelle angioine e spagnole della sottostante costa, fu usata addirittura ancora nel 1941 dalla Marina Militare), ma le Istituzioni la ignorano.

Un privato senza scrupoli ha tagliato di netto la sughereta che la circondava ed il Comune di Bonifati ha chiuso la Torre alle visite guidate, rifiutando qualsiasi richiesta di accesso ancora nel recente Agosto, senza fornire spiegazioni. E’ stata rifiutato anche il controllo periodico delle guardie ambientali (autorizzate) su questa e sulle altre numerose Torri ed il Castello del territorio bonifatese, di cui avrebbe giovato anche quella di Rienzo al confine con Cetraro.

Il WWF riproporrà il <Progetto Antincendio> ed il <Centro Studi> durante l’incontro che si terrà il 10 Ottobre a Cittadella con la Regione Calabria, in quanto strategico (come tutela ambientale e preventivo dai rischi di depauperamento floro-faunistico) per tutti i Comuni del circondario di Bonifati. Massimo Converso Wwf Calabria - 21.09.2015