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da Belvedere Marittimo conquista la capitale. L’attore Fulfaro in scena a Catonateatro PDF Stampa E-mail
Scritto da grazia candido (strill.it)   
Sabato 01 Agosto 2015 21:56

Lo abbiamo visto al cinema, in televisione, a teatro, come doppiatore e in noti spot pubblicitari e la cosa che colpisce subito è il suo “marchio” rigorosamente calabrese.

Antonio Fulfaro nato a Belvedere Marittimo in provincia di Cosenza, adottato ormai da anni dalla Capitale dove lavora, ritorna in riva allo Stretto il 2 Agosto a Catonateatro con una commedia brillante “Lei è ricca, la sposo e l’ammazzo” con Gianfranco Jannuzzo, Debora Caprioglio, Cosimo Coltraro, Antonella Piccolo e Claudia Bazzano. In una anomala e divertente storia d’amore tra un ex milionario spiantato ed una ricca ma goffa ereditiera appassionata di insetti che si potrà uccidere o amare, si inserisce un avvocato spietato interpretato magistralmente dall’attore Fulfaro. Prima di vederlo in scena a CatonaTeatro, ci rivela qualche piccolo dettaglio sulla pièce soffermandosi sulla “forza di una squadra di attori e tecnici che ha realizzato un’opera che lascerà senza fiato gli spettatori”. “E’ una fantastica commedia in un nuovo allestimento firmato da Mario Scaletta, liberamente ispirata al celebre film del 1971 di Elaine May con Walter Matthau e al racconto di Jack Richtie – spiega l’attore – E’ un prodotto valido per una comicità mai volgare ma pungente, capace di tenere incollati alla poltrona gli spettatori. Io interpreto un procuratore legale, Enrico d’Andrea, che fa l’intermediario tra un ricco scapolo scialacquato che a causa di una vita condotta con dissolutezza finisce in bancarotta e una donna ricca ma tanto sola presa di mira dall’ex possidente. In scena ci sono tanti bravi attori che daranno vita ad una esilarante rappresentazione che farà ridere dall’inizio alla fine, come un raffinato spettacolo di cabaret. La commedia sta girando tutta la Penisola da quasi un anno e sarà allestita anche il prossimo inverno a Diamante dove presenterò il film “Io, Arlecchino” opera prima di Giorgio Pasotti e prima pellicola sulla commedia dell’arte”.

Per fare questo mestiere è dovuto scappare dalla sua terra ma, oggi, può dire di avere realizzato il suo sogno?

“Non è stata una vera fuga diciamo che questo lavoro non è facile e si combatte sempre con i pregiudizi, con quelle etichette che per forza ti devono mettere addosso. Sicuramente anche io avrò fatto in passato delle scelte sbagliate che mi hanno penalizzato sul campo artistico ma oggi, ho ritrovato una compagnia formidabile, affiatata, sono tutti grandi signori del teatro. Debora nel dialogo finale, mi ricorda con la sua eleganza, malinconia, sensibilità l’indimenticabile Paola Quattrini mentre Gianfranco è una vera macchina da guerra, un artista che coinvolge e rende protagonisti tutti gli attori”.

E’ emozionato di ritornare a casa con un cast di livello e una commedia impegnativa ma divertente?

“Prima di Catonateatro, questa sera saremo a Lamezia e sono molto entusiasta di riabbracciare il mio pubblico, i miei amici, la mia famiglia. Non è semplice portare in teatro un lavoro già passato sugli schermi del cinema ma è stato possibile grazie ad un valente lavoro del regista Patrick Rossi Gastaldi, un guru dell’arte, che pur lasciando agli interpreti la massima autonomia riesce a trovare soluzioni ed escamotage da rendere lo spettacolo inattaccabile”.

La commedia pur essendo leggera, in realtà affronta temi forti come la famiglia, i rapporti sociali, il femminicidio e la povertà. Alla fine, quale sarà il messaggio che lascerete agli spettatori?

“L’amore trionfa sul male e anche l’uomo più cattivo può essere plasmato da questo sentimento così infinito e puro. In una società dominata dall’impatto dell’apparire che soccombe l’essere, proveremo a far riflettere sull’avidità umana, sulle mille azioni ipocrite che l’uomo tende quotidianamente a commettere per il proprio tornaconto. La vita è ben altro: la vita è passione, fratellanza, amicizia, rispetto. Questa commedia innescherà un sano dibattito lanciando i suoi messaggi positivi e spalancando la porta dei buoni sentimenti perché il mondo non è così nero come lo dipingono in molti”. Grazia Candido ( fonte Strill.it - 01.08.2015)

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