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Riaccertamento starordinario dei residui, disavanzo "tecnico" di - € 4.151.623,51. Gli interventi dei consiglieri Eugenio Greco e Barbara Ferro PDF Stampa E-mail
Scritto da barbara ferro - eugenio greco   
Mercoledì 29 Luglio 2015 21:25

Di seguito gli interventi dei consiglieri comunali del gruppo “Ora”, Eugenio Greco e Barbara Ferro, tenuti durante il Consiglio Comunale del 29.07.2015 con all’ordine del Giorno: le modalità di recupero del disavanzo di natura tecnica generato dalla deliberazione di riaccertamento straordinario dei residui anno 2015.

testo

Come consiglieri di minoranza avremmo voluto e vorremmo confrontarci sulle proposte di programmazione avanzate dalla maggioranza ma, ancora una volta, siamo costretti a denunciare i vizi e le illegittimità commesse da questa maggioranza, che accompagnano l'approvazione dei provvedimenti di natura finanziaria.

Ma andiamo per ordine.

Il consiglio comunale in data 30 aprile 2015 ha approvato il rendiconto 2014. In pari data la giunta comunale ha deliberato il riaccertamento straordinario dei residui con delibera n° 51.

La normativa di cui all'art. 2 comma 2 del decreto mef del 2 aprile 2015 stabilisce che la delibera di riaccertamento deve essere  tempestivamente trasmessa al consiglio e, successivamente deliberata dal consiglio entro e non oltre 45 giorni dalla approvazione in giunta.

Ebbene in data 15 giugno 2015, senza la tempestiva trasmissione al consiglio, e 45 giorni dopo l'approvazione della delibera di riaccertamento, è stato convocato il consiglio comunale con all'ordine del giorno, oltre alla surroga dei consiglieri del gruppo Ora, l'approvazione della delibera di riaccertamento.

Nella seduta del 15 giugno  su proposta del sindaco, è  stato rinviato il punto dell'ordine del giorno riguardante l'approvazione delle modalità di recupero del disavanzo di natura tecnica generato dalla deliberazione di riaccertamento straordinario dei residui anno 2015 motivato da ragioni di modifiche del quadro normativo.

La Giunta comunale, quindi, con delibera n° 77 sempre del 15 giugno 2015 ha revocato la delibera 51 del 30 aprile e approvato il nuovo riaccertamento straordinario dei residui.

Ebbene se il rendiconto 2014 presentava un avanzo di € 618.000, Il riaccertamento straordinario dei residui al 1° gennaio 2105, dovuto alla nuova normativa  contabile, che vuole rendere più trasparente la situazione patrimoniale degli Enti locali, ha determinato un maggior disavanzo di € - 4.151.623,51  importo molto superiore però rispetto al disavanzo di €   -743.959,91 per come deliberato con delibera di giunta 51/2015 poi revocata.

Dalla lettura della delibera n° 77 del 2015 si evincono le seguenti anomalie.

Si fa clamorosamente riferimento:

a) al decreto legge 19/06/2015 n° 78 in vigore dal 20/06/2015 cinque giorni dopo l’approvazione della delibera di giunta del 15/06/2015;

b) al parere del revisore dei conti datato 10/07/2015 e cioè ben 25 giorni dopo l’approvazione della delibera di giunta 77/2015 del 15 giungo 2015.

Ci chiediamo e vi chiediamo ma come è possibile che nella delibera del 15 giugno si faccia riferimento ad un decreto legge in vigore solo dal successivo 20 giugno  e si faccia riferimento al parere del revisore dato solo il successivo 10 luglio.

E perché si applica un quadro normativo, anche se in vigore dal 20 giugno che comunque non è applicabile al Comune di Belvedere.

L’articolo 2 comma 1 del dl 78/2015 ha stabilito infatti che gli enti locali che non hanno provveduto al riaccertamento straordinario entro i termini di approvazione del rendiconto, possono farlo entro il 15 giugno.

Il decreto78/2015 contiene si una proroga scaduta al momento dell’entrata in vigore ma ha comunque l’effetto di sanare la situazione degli enti che, non avendo deliberato il riaccertamento straordinario entro il 30 aprile, hanno ricevuto le diffide da parte del Prefetto, rischiando il commissariamento.

Cosa diversa il Comune di Belvedere il quale aveva già approvato con delibera del 30/04/2015 e cioè nei termini il riaccertamento straordinario.

La delibera 77 del 15/06/2015, in violazione della normativa prevista dal dlg 118/2011 articolo 3 comma 8, non è  stata tempestivamente trasmessa al Consiglio.

Ma anche la prima delibera, la 51/2015, poi revocata, non è stata “tempestivamente” trasmessa.

Ma vi è di più, la delibera 77/2015 è stata pubblicata solo il 22/07/2015 oltre un mese dalla sua approvazione senza che sia stato seguito l’ordine cronologico.

Le delibere precedenti e successive alla 77 sono state regolarmente pubblicate tempestivamente. Forse è  questo il motivo della mancata trasmissione.

Anomalie queste che sono state segnalate dal Gruppo Ora con nota, che si allega, al Prefetto di Cosenza, alla Corte dei Conti di Catanzaro e al Ministero degli Interni.

Quanto al merito

Il rendiconto 2014 presentava un avanzo di € 618.000. Il riaccertamento straordinario dei residui al 1° gennaio 2105, dovuto alla nuova normativa  contabile che vuole rendere più trasparente la situazione patrimoniale degli Enti locali, ha determinato un maggior disavanzo di € - 4.151.623,51  (delibera G.C. n.77/2015).

La delibera G.C. n 51, poi revocata, determinava un disavanzo di €   -743.959,91.

Una cifra che risulta essere la differenza fra l’avanzo di amministrazione e la differenza fra residui “attivi” e “passivi” rideterminati con le nuove regole.

In sostanza un processo di verifica, cancellazione e reimputazione dei crediti e debiti ereditati dagli esercizi precedenti affinchè  al termine di tale operazione i residui potessero corrispondere  solo ad obbligazioni giuridicamente perfezionate ed esigibili.

Il ripianamento avverrà, attraverso la cancellazione del vincolo di generica destinazione agli investimenti finanziato da proventi da oneri di urbanizzazione e cimiteriali, € 138.384,44 spalmati in trent’anni.

Una voragine che limiterà  fortemente le possibilità di manovra dell’amministrazione comunale di porre in essere quelle necessarie politiche di crescita ed investimenti che servirebbero per contribuire a far ripartire un economia già compromessa dalla crisi internazionale.

E’ vero si tratta di un disavanzo tecnico, infatti  non deriva da spese maggiori ma da un riaccertamento straordinario dei residui di bilancio attivi e passivi e dunque da un ri-calcolo su entrate e uscite. Ma pur sempre di soldi da trovare si tratta. Un taglio annuale per 30 anni pari a circa 138.384,445  euro.

Con nota prot.1761/2015 del 22/06/2015 la Corte dei Conti Sezione regionale di controllo per la Calabria ha richiesto al Sindaco di Belvedere M.mo di rispondere ad una serie di quesiti relativi a rilevate illegittimità nei rendiconti per gli esercizi 2012 e 2013.

Scrive la Corte che “dall'esame dei questionari, relativi agli esercizi 2012 e 2013, trasmessi dall'organo unico di revisione di codesto Comune, sono emerse «molteplici problematiche e criticità di carattere finanziario e contabile rilevanti ai fini del conseguimento e del mantenimento degli equilibri di bilancio».

In particolare la Corte ha rilevato:

  • Il reiterato superamento del parametro riferito ai residui passivi evidenziano una condizione di criticità, connessa essenzialmente a una difficoltà dell'ente di pagare i propri debiti;
  • Una carenza di cassa che ha determinato il ricorso all'anticipazione, che, per sua natura, è finalizzata a sopperire momentanee deficienze, trattandosi appunto di istituto che dovrebbe trovare applicazione solo in ipotesi eccezionali. La corte rileva che il continuo ricorso ad anticipazioni di tesoreria denota difficoltà nella gestione dei flussi di cassa e uno stato di precarietà degli equilibri che desta preoccupazione, in relazione alle scadenze delle obbligazioni assunte dall'Ente.

Il notevole ritardo nella riscossione dei crediti e la presenza di residui attivi di difficile realizzazione influisce, ulteriormente, sulla già precaria situazione dei Comune di Belvedere Marittimo.

Tale modo di operare, suscettibile di provocare comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria e di determinare squilibri strutturali, è risultato, tra le altre cose, oneroso per l'entità delle somme maturate a titolo di interessi passivi al 31 dicembre di ogni esercizio.

La Corte evidenzia da un lato l’incapacità dell’Ente di realizzare in termini di cassa quanto accertato, dall’altro lato, la mancata riscossione potrebbe evidenziare una sovrastima degli accertamenti di competenza, allo scopo di rappresentare un equilibrio di gestione  che diversamente potrebbe non esserci.

Quesiti ai quali la Corte dei Conti chiedeva una risposta nel termine di 20 giorni dalla trasmissione della nota avvenuta in data 22 giugno 2015.

Vi chiediamo se vi è stato risposta visto che alla data del 23/07/2015 il Sindaco ci comunicava che ancora non vi era stata data alcuna risposta.

Alla luce dei rilievi mossi dalla Corte dei Conti, che sollevano numerosi e particolarmente gravi dubbi sulle modalità di gestione di questo Ente, alla luce inoltre della modalità di redazione dei documenti contabili sottoposti oggi alla nostra attenzione, che evidenziano una continuità nel modo di gestire questo Comune, giusti i rilievi prima evidenziati, palesiamo il nostro voto contrario all’argomento posto all’ordine del giorno. Eugenio Greco capogruppo consiliare "Ora" - Barbara Ferro consigliera comunale gruppo "Ora" - 29.07.2015

 

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