Laltrasinistra, Powered by Joomla! and designed by 123WebDesign
“Si può passare sopra a un morso di lupo, ma non a un morso di pecora” (James Joyce) PDF Stampa E-mail
Scritto da riccardo ugolino   
Sabato 04 Aprile 2015 08:33

Ho riletto la mia lettera al Sindaco, relativa ai lavori di scavo e demolizione in corso nell’area di Capo Tirone, pubblicata in data 25 marzo u. s. su “laltrasinistra”.

L’ho riletta con grande attenzione per comprendere se, le mie parole, avessero potuto urtare, al di là delle mie intenzioni, la suscettibilità di qualcuno.

Francamente, non ho riscontrato alcunché di disdicevole, per meritare un commento risentito e, a tratti, velenoso. Al contrario, ho riconosciuto che “l’opera è senza dubbio importante”, precisando che non erano “al momento emersi materiali di interesse archeologico”.

Inoltre, mi sono limitato a chiedere al Sindaco e agli Assessori competenti che fossero effettuati opportuni sondaggi e ricerche in prossimità della spiaggia di Capo Tirone dove “erano presenti fondachi e magazzini al servizio del porto medioevale” e che le pietre “di un certo pregio” riportate alla luce durante lo scavo fossero recuperate e riutilizzate, poiché non è sufficiente che il Direttore dei lavori prenda in considerazione questa variante, occorre probabilmente un ulteriore finanziamento.

Credo, per questo, di essere stato annoverato tra i “presunti tuttologi”di Belvedere, pronto a scatenare polemiche qualora fossero state rinvenute “mura vaticane (?) ma solo delle pietre di un certo pregio, le quali, (anche se) non saranno i sassi di Matera hanno una dignità anche loro” (esse, trattandosi di cose!!! n. d. r.), e ciò rende non solo “ben accetta” (bontà sua!) la sollecitazione di un Consigliere agli Amministratori, ma oltremodo utile, considerata la scarsa attenzione “alle nostre ricchezze storiche”.

Non bisogna necessariamente essere un “tuttologo” o un insegnante di storia, per illudersi che gli scavi effettuati potessero restituire i sassi di Matera, anche perché ben si sa che i Sassi di Matera non sono pietre di un certo pregio intese come ciottoli, ma quell’ecosistema urbano che perpetua l’abitare dell’uomo dalle caverne del neolitico fino alla modernità, passando attraverso la civiltà rupestre di matrice orientale e l’occidentalissima civitas normanno-sveva, le successive suggestioni rinascimentali e le sistemazioni barocche, per poi conoscere il degrado strutturale, igienico e sociale degli ultimi due secoli, lo sfollamento forzato, per finalmente giungere all’attuale splendido recupero, iniziato alla metà degli anni ’80, che consente a questo ineguagliabile Patrimonio mondiale dell’UNESCO di continuare orgogliosamente a vivere.

Però, un attento esame del materiale venuto alla luce a Capo Tirone potrebbe riservare sorprese, forse più per studiosi raffinati che per osservatori solo curiosi, a conferma di finora sconosciute peculiarità della popolazione Brezia, su cui i ricercatori stanno oggi focalizzando la propria attenzione. Ma questo è un altro capitolo, che lascio interamente agli archeologi chiamati a pronunciarsi e le cui conclusioni saranno rese note al più presto. Tanto si doveva, per chiarezza. Riccardo Ugolino consigliere comunale Pd - 02.04.2015

e-max.it: your social media marketing partner
 

Questo sito utilizza i cookie per gestire la navigazione ed altre funzioni.Chiudendo questo banner o cliccando su qualunque elemento di questa pagina acconsenti all'uso dei cookie. Per ulteriori informazioni sui cookie che utilizziamo e come eliminarli, visitare la nostra pagina cookies police.

Accetto i cookie di questo sito.

EU Cookie Directive Module Information