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l’astensionismo in Calabria non mi entusiasma PDF Stampa E-mail
Scritto da francesco cirillo   
Venerdì 28 Novembre 2014 14:15

Posso dire di conoscere bene i calabresi, vivendoci oramai da sessantaquattro anni. E dico subito che l’astensionismo alle ultime regionali non vuol dire assolutamente rifiuto della delega , o una presa di coscienza antagonista e conflittuale che porterebbe i territori alla rivolta contro lo strapotere politico, massonico e criminale.

Magari fosse stato così. Ed invece ,non c’è stata alcuna presa di coscienza  in questo non voto ma solo una crisi di rappresentanza. Una stanchezza, quasi un’indifferenza, da parte dell’elettore classico verso una classe politica che si è dimostrata senza alcuna identità. A tutto questo ha favorito molto la Giunta Scopelliti. I suoi disastri li pagheremo nei prossimi venti anni molto probabilmente. Ma lo spettacolo pre elettorale, che si è messo in moto subito dopo la sua caduta rovinosa,  è stato solamente squallido sia da parte del centro-destra che del centro-sinistra con annessi e connessi satelliti. Uno spettacolo che ha infastidito l’elettore tipo, e che non ha visto comunque alla fine della campagna pre elettorale, alcun riferimento serio e credibile. Dal cilindro dei prestigiatori della politica è uscita la solita gente,  riciclata più volte, gente vecchia, gente di partito, gente senza alcun programma serio se non vecchi copia incolla provenienti chissà da quali altri programmi. Tutto questo sta a significare , a mio modesto avviso, che la gente è pronta a rivotare, appena questa crisi di rappresentanza si ricompone e riparte dal punto di vista clientelare, così come è stato sempre nei nostri paesi e città calabre. Appena la macchina istituzionale ripartirà tutto verrà ricomposto come per incanto. Ne sono certo per il semplice fatto che , ci sarà bisogno di licenze edilizie, di permessi vari, di appalti, di sub appalti, di qualche sistemazione lavorativa, di mettere mano nella sanità, nel dissesto idrogeologico, e tutto questo significa, riaprire il dialogo con la burocrazia e la politica, vuol dire rimettere in moto i vecchi canali istituzionali che hanno da sempre fatto “funzionare” nel bene e nel male la nostra regione. I personaggi eletti sono quelli che “ci sanno fare”, che conoscono i meccanismi per ottenere le cose e diventeranno riferimenti dai territori. 30 consiglieri regionali al posto di 50 vorrà dire un’ enorme mole di lavoro, che solo i più addetti ai lavori sapranno affrontare, se  supportati da partiti e camarille.  Il crollo di Grillo e dell’Altra Calabria sono la dimostrazione che tutto il mondo politico viene visto come uguale. L’Altra Calabria dopo le continue defezioni in Sel, vecchio Prc, PdCi non aveva alcuna speranza ed è stata considerata anche dallo stesso movimento più vicino ad essa, una mera velleità elettoralistica. L’8% era una meta irraggiungibile anche per partiti più esperti che hanno scelto il riparo nelle due coalizioni di centro destra e centro sinistra sperando in un 4% più raggiungibile. Sarebbe stato meglio saltare il giro in attesa di tempi migliori. Di Grillo oramai è risaputo che è una bolla di sapone e che in Calabria è inesistente in tutti i territori, ed anche sulla sua lista hanno pesato le polemiche nazionali nonché le divisioni locali. Se ci fosse stata una presa di coscienza generale questi due partiti avrebbero preso una barca di voti intercettando il malcontento ed invece sono crollati. Chi ha votato allora ? Hanno votato i politici di professione ed  i loro lacchè, gli imprenditori ed i prenditori allettati dalle promesse di far ripartire i fondi europei, hanno votato i gruppi criminali, alcuni puntando giusto altri fallendo sul candidato, hanno votato i professionisti che sperano in un rilancio economico della regione, tutti coloro delusi dalle politiche del centrodestra e dei disastri della giunta Scopelliti. Tutto il resto come dicevo prima resta in attesa delle prime mosse della politica, e sono convinto che ritornerà a votare ! Se davvero il popolo calabrese avesse voluto dimostrare la propria estraneità al mondo politico avrebbe avuto tante occasioni per farlo, ribellandosi semplicemente. In ogni paese della Calabria ci sono discariche di rifiuti tossici, opere pubbliche abbandonate, ospedali non funzionanti, fabbriche di morte, burocrazie infamanti, scuole non funzionanti , mari e fiumi inquinati, colline che franano, cementificazioni ovunque, boss che comandano anche l’aria che si respira, invece di lamentarsi e rassegnarsi, potrebbero auto organizzarsi autonomamente, formare comitati di lotta, assemblee permanenti e tutto ciò che darebbe dignità davvero ad un popolo da sempre umiliato e sottomesso. Tutto questo non è accaduto né accadrà. I ragazzi che occupano le case e che si oppongono a Renzi nella sua venuta a Cosenza, sono degli eroi, ma restano avanguardie, così come sono avanguardie  quei comitati che sorgono contro le discariche, le morti di tumori a Praia a Mare come a Paola, o quei sparuti cittadini che cercano la verità sulle navi dei veleni, o lottano per vedere bonificati i terreni contaminati dalla ‘ndrangheta. Sono avanguardie senza avere alle spalle degli eserciti pronti ad intervenire. Lottano e lottiamo nel buio, e come dice Battiato in “up patriot to arms“ , “noi siamo delle lucciole che stanno nelle tenebre”. Francesco Cirillo - 28.11.2014

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