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no alla mercificazione delle festività PDF Stampa E-mail
Scritto da lorella cairo   
Sabato 03 Maggio 2014 09:43

«Anche nella giornata dei Primo Maggio ci saranno, in Calabria come nel resta de i Paese, centinaia di persone impiegate nella grande distribuzione che trascorreranno la giornata sul posto di lavoro.

C’è chi sostiene che i centri commerciali siano la nuova piazza dove le persone si incontrano nel tempo libero. Io dico che sarebbe meglio trascorrere le domeniche e le giornate festive in compagnia della famigli a, degli a mici, in Sila, sull'Aspromonte, sulle nostre coste, ne i nostri centri storici». La afferma in una nota Salvatore Magarò, consigliere regionale della Calabria e Presidente della Commissione contro la 'ndrangheta che, al riguardo, ha depositato ieri una proposta di provvedimento amministrativo pe r soste ne re un referendum abrogativo delle norme nazionali contenute nel cosiddetto decreto Salva Italia che hanno san cita la liberalizzazione dei giorni e de gli orari di apertura delle attività commerciali. «Sulla materia diversi altri consigli regionali hanno già deliberato o stanno per deliberare, a norma dell'art. 75 della Costituzione che prevede l'indizione di una consultazione popolare per ottenere l'abrogazione totale a parziale di una legge, quando a richiederlo siano almeno cinque consigli regionali. Mi risulta che una procedura analoga sia stata avviata tra l'altro dalle regioni Abruzzo, Veneto, Emilia Romagna e Toscana. Pensa - ha aggiunto Magarò - che nella giornata dei Primo Maggio, in cui si riflette, tra l'altro, anche sulle condizioni di molti lavoratori, in alcuni casi sottopagati, precari a nero, non si debba restare indifferenti di fronte agli effetti che scaturiscono da una liberalizzazione selvaggia che, di fatto, sui territori, si traduce in deregulation. Già i Vescovi italiani si erano criticamente espressi nelle scorse settimane, in merito ai rischi sociali delle aperture indiscriminate degli esercizi commerciali, critiche che ho sostenuto con convinzione ed anche con alcune iniziative pubbliche. Per altro, ritengo che la liberalizzazione non incentiva né rilancia i consumi, de pressi non pe r mancanza di tempo per gli acqui sti, ma per il generale impoverimento dei consumatori. Il rischio quindi, è che la mercificazione dei giorni festivi finisca col disgregare il nostro tessuto sociale, perché in discussione non ci sono solo gli equilibri economici ma anche quelli delle famiglie e de gli individui. ln questa ottica io sto al fianco dei lavoratori che avrebbero il desiderio di condividere le festività con i propri cari, in particolare i figli, e che sono costretti dalla necessità a sacrificare la domenica. E' inaccettabile che il lavoro da strumento di dignità si trasformi in strumento di ricatto. Il valore dei rispetto della persona umana - ha concluso Magarò - è un dovere civico prima ancora che etico o religioso. Ritengo quindi sia indispensabile tute lare gli spazi e i tempi in cui più agevolmente si svolgono le re lazioni parentali e i legami affettivi, anche al fine di interrompe re la disgregazione socia le a cui sti amo assistendo».

*documento segnalato da Lorella Cairo Gruppo Consiliare regionale "Scopelliti Presidente" - 03.05.2014

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