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un articolo dal voto zero (0) PDF Stampa E-mail
Scritto da mauro d'aprile   
Sabato 12 Aprile 2014 16:56

Che l’articolista Antonello Troia fosse avvezzo più ai colori che alla sostanza delle cose, non è una sorpresa, e come tale perseguita “nell’enfasi dello scoop” della notizia, arricchita dai propri desiderata, convinto di rendere un buon servizio alla cittadinanza ed all’interesse pubblico.

L’ultimo suo lavoro di oggi, apparso su questo Blog dal titolo :” Arci sceglie Granata. Cristofaro pronto all’accordo con il Sindaco uscente”, dopo averci informato, per la nostra delizia, che Arci, ha deciso di non concorrere a Sindaco e preferito candidare la sua compagna, al posto del fratello di lei, già Assessore dell’Amministrazione uscente, e che L’Assessore uscente Cristofaro, sempre della lista Granata, rinuncia anch’egli a concorrere a Sindaco per ritornare ad appartenere alla stessa, ribadisce che “poche chance ci sarebbero per le altre liste, che in tal modo si vedrebbero costrette a chiudere anch’esse accordi trasversali, per competere con una lista che da sola supererebbe il migliaio di voti di scarto”. E questo sulla scorta del semplice calcolo algebrico delle precedenti amministrative 2009, sottacendo che il corpo di ben tre liste che oggi si contrappongono a Granata sono rappresentati da candidati che nel 2009 hanno appoggiato il Sindaco uscente, e precisamente le liste che si richiamano a Gilberto Raffo, a Vincenzo Carrozzino e alla stessa lista Cinque Stelle. Sottacendo ancora, che alle inevitabili compensazioni che a Granata possono derivare da qualche candidato, oggi  schierato nella sua lista, e che nella precedente edizione risultava schierato contro, corrisponde identico contrappeso, in negativo, di altri candidati appartenenti alla sua ex maggioranza, oggi schierati con altre liste a lui contro.

Ma per l’articolista non solo la matematica non è una opinione, quanto la sostanza delle cose non conta: quella di Granata è un’Amministrazione a risultato zero!

Questo è quanto domina nell’opinione di quasi tutta la Cittadinanza. E questo è un dato incontrovertibile che scaturisce dalla visione estetica e di sostanza della Città. Strade divelte, puzze maleodoranti, luci spente, verde ingiallito, scuole senza carta igienica, vigili laceri e senza macchina, assenza di servizi ausiliari sociali e di protezione civile, comunità dal volto di gente triste. Uno stato economico dell’Ente difficile da riallineare, che ha conosciuto la vergogna della deficitarietà, pur imponendo, la maggioranza Granata, una pressione fiscale più alta di sette punti rispetto a quella nazionale e regionale, ingessata e col blocco completo delle numerose opere pubbliche ricevute in eredità, con l’aggravante di tenere, impunemente,  nel proprio cassetto il Piano Strutturale Comunale (unico strumento di programmazione a sua disposizione) con pregiudizio di sottrazione di Atti di Competenza del Consiglio Comunale. Una compagine di nulla facenti, vivacchiante, nell’attesa di ricevere l’emolumento di rappresentanza, quello sottratto dalle tasche dei soli cittadini contribuenti, con soggetti Laureati, vergognosamente in silenzio per cinque anni, che si accontenta di registrare, per tre anni di seguito, la cifra zero (0) nella voce degli  investimenti anche in conto capitale, quand’anche i dipendenti stentano a ricevere lo stipendio.

Un voto zero (0) che va anche ad una stampa che con troppa disinvoltura sorvola sui programmi ed i fatti economici dell’Ente con i quali, qualunque Amministrazione ha a che fare, all’indomani dell’insediamento,  e che sono i soli a sancire la capacità dell’amministrare la cosa pubblica, soprattutto a seguito dell’avvenuta piena autonomia impositiva dello stesso. Sicché a Belvedere, in assenza di questa analisi, gli amministratori negativi di 24 ore prima, in nome e per conto di una rinnovata dichiarazione di fiducia al proprio gruppo di appartenenza, col quale hanno contribuito a provocare il tracollo del Comune, sembrano aggiungere allo stesso “nuova scienza”, evidentemente, per incanto, assimilata nella fase del loro leggero distacco.

Con buona pace di Troia, si invertono i termini storici: adesso sono io che non riesco a capire lui, aspetto spiegazioni. O se preferisce una intervista pubblica. Con l’affetto di sempre Mauro D’Aprile - 12.04.2014

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