Laltrasinistra, Powered by Joomla! and designed by 123WebDesign
siamo alla frutta...quella marcia però PDF Stampa E-mail
Scritto da antonio fulfaro   
Venerdì 11 Aprile 2014 15:11

Ho appena postato su fb diverse foto del degrado ambientale in cui versa il centro storico di Belvedere. Ho vissuto e vivo ancora nel cuore del paese, conosco bene la mia gente, conosco bene ogni vicolo del mio paese, ogni albero, ogni pianta, ogni angolo,

soffro come un cane a digiuno per una settimana nel vedere la completa apatia degli abitanti, quasi rassegnati ad attendere il sonno eterno. Rassegnati ad essere legati ai poteri forti, solo perchè hanno avuto in passato questo o quel favore. Soffro come un cane bastonato da un padrone privo di cuore ,nel vedere pochi esercizi commerciali aperti, un centro storico senza nemmeno una farmacia.

Potrebbero mettere un grande cancello all’ingresso del paese e chiuderci dentro buttando la chiave, come disse non poco tempo fa un sindaco ad alcuni commercianti.

Non si vuole cambiare, non si ha lo sguardo rivolto al cambiamento, non ci si sente Liberi di esprimere la propria preferenza per questo o quel candidato. Bisogna scegliere con la testa propria, bisogna essere motivati non manipolati. Bisogna ascoltare la voce interiore e non l’opinione casuale della gente, pronta a infangare per Invidia la reputazione altrui.

Mancano 43 giorni e già il clima è teso e la tensione è tanta. I primi apparentamenti si intravedono all’orizzonte. Tutti coscienti che al Comune non ci sono soldi ormai (Belvedere era uno dei pochi paesi attivi) ma tutti che vogliono fare il sindaco. Come mai? Questo paese può cambiare, deve cambiare…per noi, per i nostri figli, per quelli che verranno, per non lasciare una pessima eredità. Può tornare a splendere il sole anche nelle giornate di pioggia.

Pensiamo, pensiamo che abbiamo un grande tesoro, concludeva una poesia di un altro figlio della nostra bistrattata terra, l’amico Ciro Cianni.

Per concludere vorrei citarvi un brano, che ho trovato sul web, di cui ignoro l’autore… “Due cani in momenti diversi entrarono nella stessa stanza. Uno ne usci scodinzolando, l’altro ne uscì ringhiando. Una donna li notò e incuriosita entrò in quella stanza per scoprire cosa rendesse uno felice e l’altro infuriato. Con grande sorpresa scoprì che la stanza era piena di specchi. Il cane felice aveva trovato cento cani che lo guardavano mentre il cane arrabbiato, aveva visto solo cani arrabbiati.

Morale: quello che vediamo nel mondo intorno a noi, è un riflesso di ciò che siamo. Tutto ciò che siamo è un riflesso di quello che abbiamo pensato. La mente è tutto, quello che pensiamo diventiamo. Antonio Fulfaro - 11.04.2014

e-max.it: your social media marketing partner
 

Questo sito utilizza i cookie per gestire la navigazione ed altre funzioni.Chiudendo questo banner o cliccando su qualunque elemento di questa pagina acconsenti all'uso dei cookie. Per ulteriori informazioni sui cookie che utilizziamo e come eliminarli, visitare la nostra pagina cookies police.

Accetto i cookie di questo sito.

EU Cookie Directive Module Information