signori Parroci e Frati dell’unità |
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Scritto da riccardo ugolino | |||
Venerdì 28 Marzo 2014 18:58 | |||
Leggo la vostra lettera aperta ai candidati sindaci considerandola, con gratitudine, un significativo gesto di attenzione nei nostri riguardi, ma soprattutto un moto d’amore verso i cittadini tutti. Il mio pensiero si sofferma sulla puntuale e pienamente condivisa sollecitazione a partecipare attivamente alla vita della città, superando la forte sfiducia che la politica spesso sa creare contro se stessa ma, in verità, mi colpisce soprattutto il vostro invito accorato alla moderazione dei toni, delle parole che si dicono e di quelle nascoste tra i denti, che talora sono le più dannose: faccio mio, da subito, l’invito a parlare delle cose da fare, dei problemi da affrontare e risolvere, di come farlo, con quali tempi e risorse finanziarie, perché fare un elenco di sogni è facile, ma è anche un voler tradire aspettative e speranze sapendo di tradirle.
E’ giusto, è saggio invitarci a parlare di programmi senza dimenticare di rispettarci, da uomini che intendono addossarsi importanti compiti e perciò devono saper agire con senso di responsabilità, in un confronto serio, civile, vero, democratico.
Nella vostra lettera, Signori Parroci, con preoccupazione ponete grandi domande, alle quali è necessario dare le più ampie e chiare risposte, ma questo non è possibile in una breve elaborazione. Voglio però da subito sottolineare che il valore della vita e una sua almeno accettabile qualità sono il fondamento programmatico su cui si svilupperà la mia azione politico-amministrativa, nel convincimento profondo che la dignità dell’uomo e della famiglia si salvaguardano prima di tutto con il lavoro: ritengo questa la priorità assoluta, sulla quale da sempre sono innegabilmente impegnato.
Certo, sono momenti difficili per il nostro Paese e per tanti altri nel mondo, perciò occorre un impegno straordinario e congiunto, a vari livelli istituzionali, per dare risposte concrete ai bisogni, ai tanti bisogni, senza essere costretti a fare graduatorie di povertà, perché la disperazione non ha colori o lingue o costumi diversi.
So che questa non è la dettagliata risposta che io vorrei comunque illustrarvi, per cui spero si possano creare appositi incontri e occasioni di confronto, ma di una cosa intendo fin d’ora dare assicurazione: il mio impegno su azioni concrete sarà quello di sempre, con la passione di sempre e, spero, l’aiuto di tutti.
Vi ringrazio di questo vostro prezioso apporto, esso è per me, al contempo, monito, insegnamento, stimolo, traguardo, e politici e di vita.
Con i migliori sentimenti di rispetto, Riccardo Ugolino - 28.03.2014
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