Allegria, ironia, amicizia, disponibilità, signorilità, educazione e lealtà . Erano tutte qualità che tu possedevi  e ne sono certi e convinti tutti quelli che hanno voluto sfilare davanti a te, che ti hanno accompagnato all’ultima dimora.

Potrei fermarmi sicuro di aver detto tutto quanto di buono c’era da dire per ricordarti, ma voglio rendere noto un episodio degli ultimi mesi della tua vita. Credo sia il modo migliore per salutarti.

Eravamo entrambi sul Lungomare davanti al solito bar di Patrizia e Stefano quando un signore , elegante nel vestire e nei modi, si è avvicinato per chiederti se in passato avessi tu gestito un ristorante alla Stazione. Alla tua risposta positiva  ha estratto dalla sua automobile una busta con un regalo per te. Era il modo per ricompensarti di una cena che, oltre 20 anni, avevi offerto a due giovani studenti squattrinati. Ora aveva fatto fortuna e, di ritorno  dall’estero per una esposizione, aveva ripensato a quel tuo gesto umano.  Quella mattina, dopo un primo comprensibile smarrimento e, vinta l’incredulità, tu hai pianto. Non ti avevo mai visto piangere. Se avessi avuto un minimo dubbio sulla tua bontà d’animo e generosità, svaniva nel nulla. Il regalo non so quanto valore venale potesse avere, ma era di certo una grande ricchezza morale che ti veniva riconosciuta e recapitata. Due persone per bene si incontravano in un punto sconosciuto di un paese della Calabria per completare una bella pagina iniziata a scrivere molti anni prima.

In questi giorni di speranza, di sbigottimento ed infine  di dolore abbiamo pianto tutti per te e ci siamo stretti attorno alla tua famiglia. Non ci dimenticheremo della tua dolce persona e, ne sono certo, ci farai sorridere anche ora che non ci sei più. Perdonaci se continueremo a raccontare le tue barzellette, i tuoi aneddoti e le tue facezie per sempre, magari imitandoti  maldestramente. Si, perché tu sei stato unico! Ciao Salvatore. Salvatore Fabiano - 25.03.2014